Shark

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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 16:44




Terra


-Terra!- urlò un marinaio dalla coffa e fra l’equipaggio si propagò un urlo di gioia. Casa. Solo due persone rimasero pressoché impassibili: il capitano e il pirata. Il primo non dimostrò neppure sollievo nel vedere all’orizzonte quella che doveva essere la sua patria, il secondo invece sbuffò irritato, erano arrivati e lui ancora non aveva concluso niente. Era irritante dormire tutte le notti nella cabina del capitano ma non fare niente, anzi, essere costretto a stare sulle dure assi del pavimento invece che sul bel letto comodo. Niente sesso prima di morire. Che sfiga! Sarebbero arrivati in giornata al porto e lui sarebbe dovuto morire con questa voglia. A meno che il vento non avesse smesso di soffiare per un po’ e le correnti non li avessero spinti un po’ più a largo. Mistral ghignò soddisfatto quando riuscì a piegare gli elementi al suo volere. Neppure un alito di vento gonfiava le vele e la nave veniva trascinata dalla marea lontano da terra, l’unica persona che si sarebbe potuta accorgere di quello che il pirata aveva fatto non disse nulla. Quando l’equipaggio lo infornò che la nave stava tornando a largo per colpa della corrente non fece particolari commenti


-Aspetteremo che torni il vento- disse impassibile come sempre –ormai siamo a casa- e detto questo andò a rinchiudersi nella sua cabina. Mistral aspettò un po’ prima di raggiungerlo, chiuse la porta alle sue spalle e andò a sedersi di fianco al capitano, sul letto –Hai paura di morire ora?- gli chiese Marino


-No- rise Mistral –volevo solo un’altra notte- il capitano lo guardò e si sedette anche lui –allora?- gli chiese il pirata


-Non è una buona idea- ribadì il capitano, come ogni volta. Era una settimana che tutte le volte gli ripeteva quella frase e Mistral non aveva mai insistito, non fino a quel giorno


-Io lo voglio fare, tu no?- Marino arrossì, era strano come sembrasse sempre impassibile anche quando era così rosso di vergogna


-Si, però… -


-Allora sta zitto e fallo- le labbra del pirata andarono ad incontrare quelle dell’altro che non resistette all’impulso di assecondarlo. Gli si strinse contro mentre le sue gambe diventavano una coda e tutti il corpo si squamava, i vestiti si ruppero inevitabilmente ma nulla aveva importanza. Mistral lo fece stendere di fianco e gli sciolse i capelli, era adorabile quando li aveva sciolti. Lasciò le sue labbra per esplorare con la lingua e con le mani quel suo strano corpo. La sua pelle abbronzata sullo stonaco di tingeva di bianco mentre sulla schiena e sui fianchi era di un color grigio chiaro e il contrasto era incredibilmente strano, gli dava un aspetto davvero esotico. Come gli aveva anticipato Marino la pelle dei suoi sessi era dura e squamosa, era davvero strano che ne avesse due, oltre che molto ingiusto. Gli irritò le labbra e la lingua dopo una sola volta che provò a passarceli sopra


-Mi dispiace- si affrettò a dire Marino quando lo sentì gemere per il tagli alle labbra ma Mistral lo azzittì andandolo a carezzare con una mano. Visto che era così controproducente toccarlo senza protezione aveva trovato già da un paio di giorni due bei guanti di cuoio spesso. Non sentiva niente attraverso di quelli ma Marino si dimostrò particolarmente contento, iniziò a rantolare sotto il suo tocco e a mordere forte i cuscini per trattenere le urla di piacere. Era una bella visione, tutto rosso ed eccitato che si contorceva sotto di lui e quando venne, Mistral si godette appieno quell’urletto strozzato che uscì dalle sue labbra


-Sei eccitante- gli sussurrò all’orecchio mordendoglielo stando comunque attento a non toccargli le branchie che erano poco più sotto


-Cretino- rantolò Marino mentre lo mordeva sulla spalla per ripicca, gli avrebbe lasciato un bel segno ma non importava


-Riesci a metterti a pancia in giù?- gli chiese il pirata accarezzandogli il fianco e Marino, dopo un attimo di indecisione, fece forza sulle braccia e si voltò prono. La sua schiena era quasi del tutto grigia e proprio al centro c’era la tipica pinna di squalo che tanto terrorizzava i marinai e che gli impediva di stendersi supino ma la zona delle reni e il sedere erano di quel bel colore ambrato. Mistral non resistette all’impulso di morderlo


-Cretino! Demente! Scemo!- lo insultò più volte Marino facendolo sorridere ma fu ancora migliore il gemito prolungato che uscì dalle sue labbra quando Mistral lo penetrò lentamente con un dito –Fa male- rantolò mentre il pirata si muoveva lentamente per allargarlo


-Mi dispiace- gli disse baciandolo e scivolando con la mano fino ai suoi sessi per distoglierlo da quell’intrusione –presto passa- gli assicurò continuando a baciarlo mentre le sue mani continuavano a stimolarlo e allargarlo. Quando finalmente capì che era pronto si staccò da lui per svestirsi anche lui. Marino lo guardò senza lasciar trasparire nessuna emozione e non lo fermò quando si chinò su di lui per penetrarlo. Lo fece lentamente ma comunque fu doloroso, molto


-Sei parecchio stretto- gli sussurrò Mistral


-Idiota- ribattè l’altro con la voce rotta dal dolore, in quel momento iniziò seriamente a pensare che fosse tutta una grandissima idiozia, non potevano fare sesso, era troppo doloroso e anomalo. C’era un motivo se nessuono l’aveva mai fatto con lui e adesso capiva qual’era: faceva male, tanto male. Stava per dire a Mistral di togliersi e di rinunciare quando il pirata iniziò a muoversi lentamente dentro di lui e il dolore lo fece vibrare in tutto il corpo, non era bello, non era per niente bello. Il dolore non se ne andava e per quanto Mistral potesse essere lento e delicato faceva male. Il pirata si mosse lentamente ma il suo compagno continuava ad essere teso e si capiva che stava soffrendo, cercò allora di distrarlo e iniziò a baciarlo sulla schiena e fra i capelli mentre gli accarezzava entrambi i sessi, continuando a muoversi lentamente dentro di lui. All’inizio non sembrò sortire alcun effetto ma poi Marino iniziò a sciogliersi e a rantolare di piacere, adesso il dolore iniziava a scemare e rimaneva solo il piacere. Mistral finalmente poté lasciarsi andare, meno gentilezza e più piacere per sé stesso e a Marino non sembrò dispiacere quella nuova irruenza, i suoi gemiti e il modo in cui accompagnava ogni spinta lo confermavano molto esplicitamente. Il grande squalo bianco che veniva preso da un piccolo pesciolino come Mistral, era quasi comico ma in qual momento non aveva importanza. Tutto quello al di fuori di quel letto non aveva importanza. Solo il piacere importava.



*°*°*°*°*
Non so cosa sia un flood ma già lo odio!!! Sperando che entro sera riuscirò a mostare tutta la roba vecchia poi mi metterò a lavorare su qualcosa di nuovo...
 
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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 17:33




Segni


-Mistral, che cazzo hai combinato?- urlò infuriato Marino quando si accorse in che condizioni si era ridotto il suo corpo per colpa di quell’idiota di un pirata


-Non sono carini?- sorrise l’altro guardando l’infinità di piccoli segni rossi che erano rimasti sulla pelle del capitano, una lunga serie di succhiotti su tutto il suo corpo e soprattutto sul collo


-No che non lo sono, demente! Che diavolo ti è saltato in mente di fare, mi rimarranno i segni per una vita!- brontolò sempre più arrabbiato. L’aveva riempito, in ogni parte di pelle tenera e non squamata c’era un succhiotto. Sembrava essere stato attaccato da uno sciame d’api


-E perché i morsi che mi hai dato tu sono invisibili?- gli chiese indicando i tre grossi morsi che Marino gli aveva fatto: uno sul collo, uno sul braccio e uno sulla coscia, l’ultimo glielo aveva fatto quando aveva insistito per ricambiare le attenzioni che Mistral gli aveva concesso all’inizio e si era dimostrato bravo con la lingua quanto con le mani. I grossi denti affilati l’avevano eccitato un casino, quante altre persone potevano dire di aver avuto quei denti letali attorno al proprio sesso e averne soltanto goduto? Non sarebbe stato spiacevole continuare a stare su quella nave ancora per un po’, rinchiuso nella cabina del capitano


-Mi dispiace- gli disse Marino accarezzando quei grossi segni di morsi e i segni delle escoriazioni provocategli dalle scaglie


-Non fa nulla- gli rispose il pirata baciandolo prima sulle labbra e poi scendendo sul suo collo dove gli lasciò un altro succhiotto


-Dacci un taglio!- ringhiò Marino andandosi però ad accucciare fra le sue braccia per avere altri baci e carezze


-Capitano! Capitano!- urlò qualcuno battendo alla porta della cabina, facendoli sussultare entrambi, fortuna che avevano chiuso a chiave! -Una nave alleata ci viene incontro!-


-Arrivo subito- gli urlò di rimando Marino alzandosi all’istante e andando ad aprire la porta


-Vuoi uscire nudo?- gli chiese Mistral sogghignando e il capitano, arrossendo, iniziò a cercare fra le sue mille cianfrusaglie un cambio d’abiti. Quando finalmente l’ebbe trovato uscì ordinando a Mistral di starsene lì


-Farò il bravo bambino- gli disse il pirata sorridendo lascivo e rotolandosi fra le coperte. Marino si morse le labbra a sangue per non cedere in tentazione e riuscì ad uscire dalla cabina in quell’istante invece di rimanere lì dentro a rotolare con Mistral fra le coperte come desiderava. Mistral sogghignò divertito, adesso che aveva avuto quello che voleva poteva finalmente andarsene. Non era pazzo al punto da restare su quella nave, entrare in porto e salire al patibolo. Prese i suoi vestiti da mozzo, si armò, si intascò la sua bandiera pirata e uscì quatto quatto dalla cabina del capitano. A dritta stavano abbordando con un altro grosso veliero della marina, nessuno fece troppo caso a lui che senza una parola andò dalla parte opposta per lanciarsi in mare


-Mistral!- gli urlò Marino dal castello di poppa, scendendo con già la spada in mano –torna dentro- gli ordinò serio e glaciale


-Ma stiamo scherzando?- rise il pirata sfoderando la sciabola che aveva rubato –io non ci vado al patibolo- la nave cozzò leggermente contro l’altro veliero, rollando da un lato all’altro


-Obbedisci, maledetto pirata!- ringhiò il capitano mentre l’equipaggio dell’altra nave saliva su quella di Marino


-Che succede?- chiese il capitano dell’altro veliero proprio mentre le spade di Marino e Mistral si incrociavano


-Non mi avrete mai!- urlò Mistral attaccando ferocemente. Marino schivò e balzò di lato, si scambiarono altri colpi e il resto della ciurma tentò di intervenire ma a poco valse il loro aiuto. Mistral disarmò un marinaio e lo lanciò addosso a Marino, che imprecò furioso. Allora il pirata lasciò la battaglia e si lanciò fuori dalla nave, in mare. Molti marinai presero a sparare in acqua cercando di colpirlo ma Mistral sfruttò il suo nuovo dono e nuotò sott’acqua, sempre più in basso, dove i proiettili non potevano raggiungerlo, e se ne andò


-Diavolo ma che è successo?- chiese il capitano del veliero appena arrivato


-Il prigioniero è scappato- disse glaciale Marino e fortunatamente il suo viso non dimostrava mai nessuna espressione perché in quel momento stava sorridendo.

 
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NonnaPapera!
view post Posted on 9/5/2011, 17:34




NUovo ? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii lavora sulle cose nuove ti prego *-*
Evviva la scena lemon
Che bella :D

Il flood è il doppio postaggio da parte dello stesso utente ed è abbastanza brutto da vedere all'interno di una discussione... certo che per te è un problema, però così ho avuto la possibilità di ri recensire questa storie... poi ho notato che hai preso a postare anche Il drago del deserto ^^ Che bello *-*
 
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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 18:06




Futuro


Mistral si era innamorato. Non aveva provato una passione così grande in vita sua. Lei era così bella, slanciata e semplice. Scura e forte. I fianchi lisci e le vele grandi. Un timone che sembrava stato fatto per le sue mani ed era lucida e pronta ad andare per mare. Era un’altra nave di tipo brigantino goletta, orami si era abituato a quel tipo di imbarcazione veloce e snello, ed era fabbricata con un legno più scuro rispetto alla sua precedente nave, che gli dava anche un immagine più cattiva. Era perfetta. L’unica pecca visibile era la bandiera che svettava sull’albero maestro, che non era la sua Jolly Roger, ma quello era un difetto che presto sarebbe scomparso. Mistral trovò una decina di uomini che l’avrebbero aiutato a rubare e governare l’imbarcazione e con essi scese al porto per rubare la nave. Non fu tanto difficile salire a bordo della nave, c’erano solo due soldati a guardia, e non c’era neppure bisogno di stivare nulla perché era già armata, visto che sarebbe dovuta partire il mattino seguente. Mistral diede la sua bandiera a uno dei suoi uomini e gli disse di issarla immediatamente mentre gli altri disancoravano e lui andava al timone. Trovò ad attenderlo però qualcosa di strano. Sul timone era appoggiato un grosso pezzo di stoffa che Mistral scoprì essere una lunga giacca. Era color rosso borgogna con ricami dorati e bottoni d’argento a forma di teschio, davvero molto bella, perfetta per un pirata


-Ti piace?- sentì chiedere da una voce alle sue spalle. Mistral sfoderò immediatamente la spada –tranquillo, non ti mangio- gli disse Marino avvicinandosi tranquillo e scostando la spada


-Che diavolo ci fai qui?- gli chiese Mistral senza però rinfoderare la sua arma


-Non sei felice di rivedermi? È passato più di un anno dal nostro ultimo incontro, mi aspettavo per lo meno un ciao!-


-Ciao, che vuoi?- gli rispose sempre sulla difensiva l’altro


-Dio, Mistral! Sei davvero… - sospirò frustrato –sono diventato matto cercandoti, ho girato per tutti i sette mari e adesso che ti ho ritrovato mi ritrovo solo con una spada puntata alla gola! Che bello!-


-Spiacente- gli rispose il pirata con il suo solito ghigno –ma sai com’è, io sono un fuorilegge e tu hai l’ordine di arrestarmi… a quanto ricordo sei sempre stato molto rigido sulla storia del giuramento solenne alla corona della regina, bla, bla, bla-


-Quando ero in marina- gli rispose Marino


-Quando eri in marina?- ripetè l’altro –perché adesso non sei più un militare?-


-No, mi sono dimesso quasi un anno fa, quando mi sei sfuggito, e da allora sono solo stato in giro con la mia nave- disse battendo affettuosamente la mano sul timone


-La tua nave?- chiese Mistral sorpreso


-Si, bella vero? L’ho scelta apposta, è così veloce e aggressiva, e sai qual è il suo nome?-


-Non ci ho fatto caso… - ammise Mistral sorridendo


-Shark, non ti sembra un nome appropriato?- gli chiese Marino passando lentamente le mani sul timone, come per accarezzarlo


-Immagino di si, visto chi ne è il capitano-


-Ma non me la volevi rubare?- gli chiese Marino lasciando che un angolo delle labbra si incurvasse in un sorriso


-E se la governassimo insieme?- gli propose avvicinandosi


-Mare e Vento- sussurrò Marino piegandosi per raggiungere le sue labbra


-Insieme porteremo la tempesta- gli rispose Mistral sulle sue labbra.



*°*°*°*°*°*°*°*°
Di novità ne avrei parecchie ma di voglia di scriverne ne ho poca, comunque stasera ci proverò se mia madre non mi frega il computer...
ok, il flood mi rompe le balle ancora di più adesso che so cos'è
Ho fatto tornare alla ribalta anche Wadi e Hassan mentre c'ero XD
 
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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 18:31




Extra


Dannato Marino! Che gli venisse un accidente a lui e ai suoi forzieri! Perché doveva proprio metterli nella loro cabina? Non era già abbastanza piccola? No! Lui doveva stiparla di cianfrusaglie inutili e altre cavolate! Mistral davvero quella volta ne aveva abbastanza e mentre il compagno era a terra a cercare una ciurma che soddisfacesse i suoi gusti Mistral iniziò ad aprire quei dannati forzieri che Marino aveva da prima accantonato in un angolo e poi avevano, non si sa bene come, iniziato ad invadere tutto lo spazio disponibile, senza mai crescere di numero. Alcuni erano ricolmi d’oro spagnolo, proveniente dalle Americhe, e quelli li poteva sopportare. Ma gli altri? Che diavolo se ne faceva di tenere quella sua vecchia divisa da comandante della marina? E poi perché tenere anche tutte quelle bandiere di altri pirati, erano davvero macabre! Come a voler ricordare a Mistral quale sarebbe potuta essere la sua fine. E poi che se ne faceva di un intero forziere, uno intero, ricolmo di giocattoli sessuali e costumi da donna? Capisco un paio di quegli arnesi erano interessanti e divertenti, per carità, ma a quell’idiota non sembrava di esagerare comprandone un intero forziere? E poi col cavolo che Mistral avrebbe mai accettato di vestirsi da donna! Il grande pirata Mistral con la sottana e il reggicalze, doveva cadere il cielo prima che potesse succedere una cosa del genere! E poi voleva proprio capire quale poteva essere l’utilità di tenere otto sestanti e diciannove bussole, vuoi la sfortuna ma diciannove bussole? Se quel cretino non si decideva a fare piazza pulita di un po’ della sua robaccia ci avrebbe pensato Mistral: gli avrebbe buttato tutto in mare! Arrivò a dover aprire l’ultimo forziere e si accorse che era chiuso a chiave. Subito prese il grimaldello e lo scassinò. Dentro c’erano poche cose. Una giacca da capitano pirata color blu scuro con finiture in argento, molto simile a quella che era stata donata a Mistral, poi c’erano alcune carte e vecchi ritratti. Mistral iniziò a leggere alcune delle carte e scoprì che attestavano quasi tutti che Marino era un corsaro al servizio della regina d’Inghilterra ma era assurdo pensare che fosse sempre lo stesso Marino in tutti gli atti perché erano fatti in periodi molto distanti fra di loro e in totale coprivano circa 50 anni di servizio e il suo compagno di certo non era così vecchio! Poi c’erano un paio di mandati di cattura tutti raffiguravano Marino e la cifra era sempre maggiore fino ad arrivare a 1.000.000 $, molto più alta rispetto alla taglia di Mistral. E verso il fondo trovò anche un altro paio di manifesti che ritraevano una donna con la pelle e i capelli scuri che assomigliava tanto a Marino. Che potesse essere la madre? Anche lei aveva una bella taglia sulla testa ma nulla di eclatante. Per la prima volta Mistral si chiese cosa sapesse lui in realtà di Marino, l’aveva conosciuto che era un capitano della marina ma con quel lavoro non avrebbe mai potuto riempire interi forzieri d’oro, e non sapeva neppure da dove veniva di preciso. Aveva lavorato per la regina d’Inghilterra ma non era detto che fosse inglese. E la sua famiglia? Anche di quella lui non ne sapeva nulla e mentre stringeva fra le mani quei documenti si decise a chiedergli del suo passato, una volta che fosse tornato con la nuova ciurma. Non dovette attendere molto, Marino entrò nella loro cabina serio come sempre e gli si sedette affianco


-Abbiamo mollato gli ormeggi, ci stiamo dirigendo verso le coste americane, come avevamo deciso- lo informò per poi baciarlo sul collo –che guardi?- gli chiese appoggiando la lesta alla sua spalla


-Questi- gli disse Mistral passandogli i fogli che stava rileggendo


-Era ora che ti decidessi ad aprire quel forziere- gli disse Marino quando capì cosa l’altro avesse trovato, non era arrabbiato, anzi, sembrava molto sollevato


-Sei sempre tu quello nominato negli atti per diventare corsaro?- gli chiese Mistral


-Si, è stato il mio lavoro prima di entrare in marina-


-È assurdo! Ma quindi tu quanti anni hai?-


-Centocinquantasei- Mistral lo guardò sconcertato


-Stai scherzando vero?-


-No- gli rispose tranquillo l’altro –tutti gli spiriti del mare sono molto longevi-


-Pure io?- gli chiese perplesso


-Probabilmente vivrai più a lungo di un normale essere umano comunque tu quanti anni hai? Mi sono sempre dimenticato di chiedertelo-


-Ventinove- gli rispose Mistral


-Cavolo! Scopo con un bambino!- sbuffò l’altro


-Zitto! Vecchia mummia decrepita!- per ripicca Marino lo morse sul collo, dove c’erano già altri tre morsi della notte precedente –Quindi quello nei manifesti sei davvero tu? Avevi una bella taglia sulla testa-


-Si, avevo sempre la marina alle costole quindi un giorno ho deciso di farla finita e sono diventato un corsaro-


-E la donna?- gli chiese ancora Mistral


-Mia madre, era una pirata anche lei, mi ha lasciato la sua nave una volta morta, anche la giacca era sua, l’ho portata per un po’ e poi mi sono fatto fare quella rossa che ti ho regalato-


-Era tua?-


-Si, ma mi piace vedertela addosso-


-E tuo padre? Era uno squalo per caso?-


-No, imbecille! Era una divinità del mare, ha messo in cinta mia madre e io sono nato mezzo squalo e mezzo umano ma lei mi ha sempre detto che mio padre aveva l’aspetto di un uomo fatto tutto d’acqua e che non aveva niente del pesce-


-Spassarmela con uno squalo allora è prerogativa solo mia?- gli chiese Mistral sorridendo e Marino sospirò esasperato


-Stupido- gli rispose baciandolo e abbracciandolo. Non avrebbe più abbandonato quelle braccia per tutto il resto della sua vita.

 
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NonnaPapera!
view post Posted on 9/5/2011, 18:33




Si si ho visto domani me la rileggo tutta ^^ Il drago del deserto è stato il primo tuo lavoro che ho letto come potrei non farci un salto ?
 
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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 19:13




Il drago del deserto è la mia prima storia completamente yaoi in assoluto (non conto il capitolo della mia FanFiction su Twilight, era solo un capitolo)... rileggerla è un po' strano anche se l'ho scritta solo alcuni mesi fa mi sembrano passati anni...
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 9/5/2011, 20:36




Anche a me fa sempre lo stesso effetto rileggere le cose che ho scritto l'anno scorso^^
 
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22 replies since 9/5/2011, 10:31   89 views
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