L'inchiostro dei sette gioielli, Rating: arancione, genere: vario.

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view post Posted on 7/8/2012, 23:49
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Titolo: Sotto la pioggia
Autore: me medesima
Genere: malinconico
Rating: verde
Personaggi: Lucas e Enrico
Note autore: scritta dalle 0:42 alle 0:47 In realtà non sono tanto convinta di far accadere la cosa, se accadrà sul serio, forse sarà un what if, mah, vedremo. Comprometterebbe troppe cose e non possono permettersi errori simili.
Prompt: Ombrello

Lucas era una persona solare e positiva, chi non lo conosceva riteneva che la pioggia lo intristisse, perché si richiudeva nei suoi silenzi e s’isolava nel suo mondo fatto di musica, talvolta stava a letto oppure spariva, semplicemente, per starsene isolato da tutto e tutti. Ruben sapeva dove andava a cacciarsi ogni volta. L’ultimo piano dell’Accademia presentava ampie vetrate alte da terra sino al soffitto. A Lucas piaceva sedere in un cantuccio delle scale del magazzino, da cui poteva scrutare il cielo bagnato dalla pioggia e mettersi a pensare, lasciare cadere per un attimo la sua maschera allegra e concentrarsi sui suoi problemi. La pioggia accompagnava le sue riflessioni e lui l’amava, perché poteva staccare e pensare solo a se, piangere anche, e sentire comunque un senso di complice pace.
Enrico quel giorno non lo trovò nel suo cantuccio, ma fuori, nel giardino.
-Lucas!- esclamò aprendo immediatamente l’ombrello e riparandolo dall’acqua che cadeva a fiotti. –Che stai facendo, stanno per iniziare!-
-Non me la sento.- rispose. Enrico vide che aveva gli occhi arrossati.
-Perché?- chiese.
-Ho visto una cosa, stanotte.- rispose –Se Ruben vincerà… vorrei vincesse, ma non… lo odierei…-
-Che cos’hai visto?- Enrico corrucciò le sopraciglia.
-Lui e Liam… li ho visti…-
Enrico fece per dirgli qualcosa che lo rassicurasse, ma Lucas s’allontanò da lui, si immerse nuovamente nel suo mondo di pioggia.
-Il bello è che qui posso piangere quanto voglio, lo saprò solo io… dovrò essere forte… dovrò fingere di non sapere… dovrò…-
-Lucas, potrai sempre impedirglielo, no?-
-Non si può impedire che qualcosa accada. Accadrà comunque…-
 
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view post Posted on 1/9/2012, 15:27
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Titolo: L'impiccato
Autore: me medesima
Genere: demenziale
Rating: verde
Personaggi: Lucas, Ruben, Milagros e Rafiele.
Note autore: scritta dalle 16:20 alle 16: 25. E' solo una cosa deficente, dai, con un prompt così valido a fraintendimenti XD
Prompt: Patata


L’ora ricreativa veniva trascorsa dagli studenti dell’Accademia nei modi più disparati. Normalmente Lucas ed Enrico si trovavano con gli altri ragazzi del gruppo G&L (Gay e Lesbiche) per discutere dei progetti per le varie manifestazioni scolastiche. Quel giorno però Lucas, Ruben, Milagros e Rafiele erano in biblioteca, l’unico posto in cui si potesse stare tranquilli non necessariamente per studiare.
-Dunque… - fece Rafiele –P… P e A… - si finse pensieroso qualche secondo, poi saltò su –Patata!-
-Ma non pensi ad altro?!- Milagros era costernata, ma non poteva farci nulla di nulla.
-Risposta esatta.- commentò Lucas scrivendo le lettere –E senza errori.-
-Pfui, era troppo semplice.- gonfiò il petto l’italiano.
-Per un intenditore come te.- commentò Ruben.
-Beh, ora tocca a me.- disse ancora Rafiele, sornione e sotto la dicitura “CIBO” tracciò lo schema dell’impiccato e due lettere separate da trattini: P e O.
Ruben saltò su, poi però si risedette ed incrociò le braccia al petto.
-Non lo so.-
-Un intenditore come te?- fu la domanda a bruciapelo di Milagros.
-Mica mi piacciono tutti, solo un tipo particolare.-
-Quale?- domandò Lucas cadendo dalle nuvole, colpa della musica nelle orecchie.
Ruben si diede una manata in faccia, poi gli soffio un bacio e prese a ridere.
 
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view post Posted on 15/11/2012, 19:24
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Titolo: Guardando il mare
Autore: me medesima
Genere: malinconico
Rating: verde
Prompt: Faro
Personaggi: Enrico e Cloris
Note autore: scritta dalle 19:15 alle 19:21. Il dono di Cloris consiste nel vedere il passato nei liquidi. Una volta che uno degli alunni dell'Accademia ha una visione riguardante cadaveri deve farlo presente al supervisore della sua classe.



Cloris era immobile, sporto oltre la scogliera, intento a fissare qualcosa fra le onde scure del mare. Talmente concentrato e chiuso nel suo mondo impenetrabile, da non accorgersi dei passi sempre più vicino alle sue spalle. Si scosse come attraversato da una forte scarica elettrica quando sentì due braccia avvolgersi intorno al suo busto e urlò.
-Sono io! Sono io!- esclamò Enrico agitando le mani in segno di resa. -Mi dispiace! Scusa, non volevo spaventarti!-
Cloris lo fissò in tralice sulla difensiva.
-Perché l’hai fatto? Sai che non lo sopporto!-
L’altro ragazzo si grattò la guancia, teso e imbarazzato.
-Scusa… io… ti ho visto in piedi in bilico sul mare e ho pensato volessi…- balbettò evasivo. Cloris inarcò il sopracciglio.-
-No, no, non volevo suicidarmi è solo che…- guardò il mare rischiarato a tratti dalla luce del faro –Che qui è morto qualcono tempo fa, forse qualcuno di cui si sono perse le tracce. Dovrò comunicarlo al supervisore.-
Il moro annuì.
-E’ solo questo?-
-A volte vorrei tanto essere Lucas. Sapere le cose in anticipo, vedere il passato. Invece non saprò mai chi mi ha violentato.-
-Non dire così…- tentò di tirarlo su Enrico.
-Il mio dono non può aiutarmi, posso solo aspettare.-
-O indagare.-
-Già… ma sono furbi, molto furbi.-
Lo vide incupirsi, Enrico, perciò gli diede una pacca sulla spalla.
-Ci penseremo dopocena, adesso dobbiamo comunicare a mia nonna il menù per la cena.-
-Ti spiace farle di nuovo presente che sono un uomo e non sono un “fenocchio”?- Cloris sorrise un poco.
-Perché invece non le diamo corda?- si lasciò sfuggire Enrico e l’altro arrossì appena per poi distogliere lo sguardo.
-Scherzavo, scherzavo…-
Enrico si diede dell’idiota cento volte, ma l’altro non parve essersela presa, perciò con un profondo sospiro interiore, il ragazzo lo seguì verso casa della nonna. Il faro alle loro spalle continuava ad illuminare il mare scuro come la pece.

Edited by kymyit - 4/12/2012, 15:04
 
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view post Posted on 4/12/2012, 15:51
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Titolo: Attento a Jack Frost
Autore: kymyit
Genere: romantico / fluff
Rating: verde
Prompt: Quiete
Personaggi: Ruben e Lucas
Note autore: scritta dalle 15:38 alle 15:50. Ultimamente sono in fase di lentezza mentale. Non riesco a far lavorare bene il cervello mentre scrivo e sono lentaaaaaa e faccio un sacco di sforzooooo... -.- che palle.... A parte questo nulla da dichiarare ^_-



Quella mattina faceva freddo più del solito eppure Ruben dormiva appagato dal calore delle coperte, immerso in un dolce stato di quiete.
-Ruben.- Lucas prese a scuoterlo irrispettosamente. Mugolò infastidito e si rigirò su un fianco, ma la testolina nuvolosa non smetteva di infastidirlo.
-Ti prego… lasciami dormire…- mormorò.
-Ha nevicato, Ruben!-
L’interpellato aprì un occhio e fissò il ragazzo con aria critica.
-Sei proprio un bambino, Lu. Lasciami dormire, è presto per andare a lezione.-
-Ma c’è la neve!- insistette quello.
Ruben si mise a sedere a fatica, stropicciandosi gli occhi svogliatamente.
-Tanto c’è lezione comunque, perciò non c’è da avere troppo entusiasmo.-
-E’ domenica, Ru.- gli disse quello con un sorrisino a trentadue denti –Dai vieni, voglio vedere la neve prima che si sveglino tutti.-
Svogliatamente Ruben si alzò e vestì di tutto punto, meditando punizioni immensamente gratificanti per sé e sgradevolmente eccitanti per Lucas.
Sul cortile regnava la quiete.
Era tutto bianco, ancora timidi fiocchi cadevano dal cielo e la pace regnava in ogni anfratto.
Lucas zampettò sulla neve come un bambino curioso e Ruben per un attimo pensò di perdonargli l’alzataccia. Era così grazioso con le gote arrossate e il naso che sbucava timido dalla sciarpa appena slacciata.
-Copriti bene.- gli disse sbuffando, sistemandogli la sciarpa -Altrimenti Jack Frost ti morderà il naso.-
-Chi?- domandò Lucas e Ruben lo baciò sulla punta del naso.
-Scappa perché se ti prendo non mi limiterò solo a questo.- sorrise sornione.


 
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view post Posted on 8/1/2013, 18:25
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Titolo: Febbre Alta
Autore: kymyit
Genere: hurt/comfort
Rating: verde
Prompt: Febbre
Personaggi: Enrico e Cloris
Note autore: scritta dalle 18:15 alle 18:20. In realtà volevo allungare la cosa, ma mi rifarò col prossimo prompt, perché per i due siamo ad una svolta *^*


Freddo, freddo terribile, che consuma fin dentro le ossa. Si era coperto fino a sembrare un mucchio animato di coperte e giacche, ma i denti continuavano a battere come martelli pneumatici impazziti.
Poi erano arrivati i ragni.
Erano ovunque: sui muri, sulle sue mani, sul cuscino, fra le lenzuola. Minuscoli terrificanti esserini…
Ma non quanto i serpenti.
Aveva iniziato ad urlare come un pazzo, quei mostri si avvolgevano intorno alle sue braccia, alle sue gambe, ai suoi fianchi, alla sua gola, fra i suoi vestiti.
-Aiuto…- aveva supplicato, la voce rotta dal pianto, paralizzato dal terrore. -Aiutami… - Le lacrime tradivano i suoi tentativi di mostrarsi freddo, le parole morivano strangolate fra le sue labbra e la stanchezza lo consegnava alla mercé di quei mostri striscianti.
-Aiutami…- sussurrò. La sua mano debolmente protesa nel vuoto fu afferrata.
-Tranquillo.-
Era Enrico.
Lui non lo abbandonava mai.
-Aiutami…- sospirò prima di crollare privo di sensi.
 
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view post Posted on 15/1/2013, 20:17
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Titolo: Grazie
Autore: kymyit
Genere: hurt/comfort
Rating: verde
Prompt: notte
Personaggi: Enrico e Cloris
Note autore: scritta dalle 20:03 alle 20:09. La svolta c'è, anche se piccola, non voglio correre troppo con loro, ma continuo a sperare di poter scrivere presto una qualsiasi scena di dolcezza fra loro. Già il primo bacio sarebbe bellissimo. E, sì, oggi sono sentimentale!




Era appena mezzanotte quando aprì gli occhi e scoprì che Enrico non aveva lasciato il suo capezzale, anzi aveva continuato a bagnargli la fronte per aiutare la febbre a scendere. Cloris lo fissò per minuti interminabili soffermandosi sui suoi tratti gentili, su capelli dorati incasinati che gli ricadevano sulla fronte, sull’espressione affaticata dipinta sul suo viso. Si accorse di graffi sulle sue guancie e le sue braccia. Graffi freschi, graffi disperati.
Più lo guardava più il suo cuore piangeva di gioia per la forza che l’altro aveva di stargli accanto senza pretendere nulla. Lo sapeva, sapeva che lo amava, l’aveva intuito da un po’.
Ma Enrico, stoicamente, non faceva nulla per ostentare quel suo amore, riducendolo, no, esaltandolo ad una forma più sofferta di sacrificio.
Sentì il bisogno di prendere la sua mano, di sua spontanea volontà. La verità era che non poteva fare a meno di lui e del suo cuore grande e nonostante la sua paura fosse tanta, desiderò che quel contatto potesse comunicargli almeno la sua immensa gratitudine.

Edited by kymyit - 5/3/2013, 15:56
 
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view post Posted on 15/1/2013, 22:49
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Titolo: Mamma e papà
Autore: kymyit
Genere: fluff
Rating: verde
Prompt: Parco
Personaggi: Milagros e Rafiele, più figliola e zietti Lucas e Ruben.
Note autore: Qui ho sforato alla grande. In realtà sono stata distratta un po' di volte, perciò ho perso tempo dei minuti ed è venuta così. Purtroppo la coppia slash è un po' marginale, ma ho provato a darle importanza lo stesso.


L’Accademia Saint Uriel era un complesso piuttosto grande, considerato che comprendeva anche dei locali per il divertimento degli studenti, come per esempio discoteche o bar o pizzerie, il tutto per facilitare le relazioni sociali al di fuori delle ore scolastiche. Inutile dire che tutto era strettamente controllato perché il divertimento non eccedesse danneggiando i ragazzi.
Sul lato est della struttura vi era un parco, con annesso parco giochi infantile. Quel pomeriggio Rafiele e Milagros avevano portato la loro pargoletta (lui non riusciva a non sentirla sua, la adorava davvero) a giocare un poco. La piccola aveva imparato a mettere uno dietro l’altro i suoi primi passetti ed era tanto presa dall’altalena, tanto che Milagros aveva concesso allo zio Lucas di spingerla un poco.
La giovane madre sedeva su una panchina insieme al suo ragazzo beandosi delle risate cristalline della bimba che divertita tendeva a lasciare le catene del gioco per volare libera nel cielo e lo disperato zietto si premurava di tenerla ferma, disperatamente.
A complicare le cose, lo scemunitissimo zio Ruben faceva ridere la piccola. Per quel giorno Milagros non aveva nulla da ridirgli. A quanto pare gli stupidi piacciono ai bambini. Guardò Rafiele che le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse a se.
Ok, forse non solo ai bambini.
Lucas prese la bimba e la portò a giocare nello scivolo, mentre il suo fidanzato lo seguiva come un cagnolino premuroso. Erano davvero una bella coppia spensierata.
-Sai cosa farò, se mi concederai?- domandò Rafiele.
-Cercherai di infilarmi la mano nel reggiseno.-
-No!- esclamò lui con finto disappunto –Perché pensi che io pensi solo a questo?-
-E a cosa pensi, allora?- ridacchiò divertita lei.
-A parte che quando ridi mi mozzi il fiato e il mio cuore smette di battere per l’incanto?-
Lei annuì, sorridendo compiaciuta e divertita.
-Insegnerò alla piccina a rispettare tutte le persone, a non giudicarle solo perché sembrano diverse.-
-Che pensieri profondi…-
-Oggi mi sento filosofico e romantico. Sono messo davvero male. E se andassimo a mangiare cinese?-
-E la piccola? Non posso lasciarla con Lucas, ha già Ruben a cui badare.-
-Dici che è troppo piccola per insegnarle a mangiare gli involtini di riso?-
Milagros annuì, le sopracciglia inarcate con finta aria saccente, ma poi riprese a sorridere. Quel giorno doveva esserci uno strano virus nell’aria…
 
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_Koa_
view post Posted on 15/1/2013, 23:02




Mi correggo rispetto a quel che ti ho detto anche nell'altro post... quando arrivi al promt "errore" e ti metti in pari, finendo quelli vecchi, avvisami. Chissà quanto sei andata avanti con la storia... non vedo l'ora di leggerla! :)
 
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view post Posted on 17/1/2013, 20:32
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Il prompt errore l'ho usato nell'altra raccolta, perciò d'ora in poi continuo con una ogni martedì, giusto?
Se intendi la storia scritta a capitoli lunghi, eeeeh, magari, sono riuscita a buttare giù l'inizio e parecchi appunti ^_-
 
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view post Posted on 22/1/2013, 18:47
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Titolo: Cedere? Non cedere?
Autore: kymyit
Genere: introspettivo, romantico (ok, non sono sicura)
Rating: verde
Prompt: Scintilla
Personaggi: Liam e Ruben.
Note autore: Scritta fra le 18:38 e le 18:45 Le cose si mettono maluccio per i piccioncini.


Concentrazione, battiti a mille, respiro immobile nel petto. Un gesto secco! Affondo! Il fischio del giudice di gara segna la fine. Liam trattenne a stento un esclamazione di giubilo.
Contegno, contegno!
Ruben strinse la mano all’altro combattente e si apprestò a firmare il documento per la cessione dei diritti del pozzo di petrolio, Liam non ricordava neppure i dettagli, cavolo, l’incontro era stato talmente emozionante che nella sua testa non c’era che una cosa sola.
Ruben.
Non pensava ad altro che a lui per tutta la serata, no riusciva a togliersi dalla testa il pensiero fisso di averlo tutto per se, di quanto si fidasse di lui a tal punto da essersi letteralmente buttato sopra di lui per un prematuro ritorno alla loro stanza, causa sbornia.
Falsa sbornia.
Ruben si ficcò sotto la doccia.
Sentiva l’acqua scrosciare, la immaginava scorrere lungo i suoi fianchi, insinuarsi fra le natiche e scivolare per l’inguine. Liam deglutì e strinse il crocifisso, fortemente indeciso.
Cedere?
Non cedere?
La scintilla della tentazione lo tormentava più che mai.
Squillò il cellulare di Ruben. E chi era?
Lucas, ovviamente.
D’istinto, Liam chiuse la chiamata.
Non cedere?
Cedere?
 
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view post Posted on 5/2/2013, 17:05
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Titolo: Passare il limite
Autore: kymyit
Genere: introspettivo, romantico (ok, non sono sicura)
Rating: verde
Prompt: Semaforo
Personaggi: Ruben, Lucas e Liam
Note autore: Scritta fra le 16: 45 e le 17: 02.

Lucas rimase impietrito, improvvisamente il telefono che reggeva in mano divenne rovente e pesante. Un pugno allo stomaco sarebbe stato meno doloroso e, no, non erano le solite seghe mentali da amante geloso. Cavolo, lo era, ma lui sapeva!
Sapeva cosa stava accadendo all’altro capo dell’apparecchio, o meglio, laddove se ne stava Ruben.
Con Liam.
Forse in una stanza, solo loro due, nudi l’uno di fronte all’altro, le mani che esplorano i corpi accaldati, le bocche vicine…
L’apparecchio squillò, ridestandolo bruscamente dall’incubo che temeva si stesse consumando alle sue spalle.
Era Ruben. Titubante pigiò il tasto verde e rispose.
-Ciao testina nuvolosa!- la voce dell’altro si diffuse calda e serena. Come se niente fosse mai potuto accadere.
-Ciao…- rispose, Lucas. Non aveva mai dubitato di Ruben se non in due occasioni. E francamente non sapeva se fosse peggio accusarlo di stupro o di tradimento.
Razionalmente la prima era più grave, ma il suo cervello era nel caos totale.
Cosa avrebbe potuto dirgli?
-Tutto bene?- chiese Ruben.
-S-sì…- rispose lui -Hai… finito di fare la doccia.-
-Ceeeerto.- rispose –E come promesso eccomi qui a raccontarti per filo e per segno quanto in gamba sia stato questo tuo pezzo di figliolo!-

Ruben, a molti chilometri dall’Accademia, si gettò sul letto avvolto nel suo accappatoio, col preciso intento di fare una testa così al suo dolce e caro fidanzatino, ma il tono di quest’ultimo non sembrava normale. Il moro lanciò un’occhiata di sottecchi a Liam che lo fissò colpevole, poi riassunse la solita espressione serafica e blaterò ancora e ancora, come sapeva fare sempre lui.
-Hai capito? Sono un genio, ne?- e accompagnò il tutto con una danza selvaggia di sopracciglia. Ma nulla, Lucas pareva distante. –Lucino, tutto bene?- gli domandò.
-Ruben…- Lucas esitò –Perché mi hai chiuso la chiamata prima?-
Il moro socchiuse gli occhi.
-Perché sono ubriaco, ho sbagliato a pigiare il tasto.- mentì e Liam sprofondò ancora di più nella sedia in cui si era confinato, la testa fra le mani.
“Come ho potuto?!” si chiedeva “Come ho potuto?!”
Ruben continuò a conversare amorevolmente col suo ragazzo, lo dissuase da qualsiasi pensiero infelice, lo rassicurò in ogni modo possibile e riattaccò.
Troppo presto per il suo cuore.
Liam aveva superato il limite, si era deciso a farsi avanti e si era fermato, aveva confessato prima che fosse troppo tardi, ma era comunque andato oltre non rispettando il semaforo.
Verde, ama in segreto.
Giallo, azzarda un passo spericolato.
Rosso, fermati o tutto andrà in malora.
Il suo giallo tendeva pericolosamente al rosso.
-Mi dispiace…- balbettò, colpevole.
Ruben annuì.
-Mettiamoci una pietra sopra.- disse. Non era incazzato con Liam. O meglio, lo era ma lo capiva perfettamente o non l’avrebbe mai coperto con Lucas.
Cavolo, era l’amante disonesto più imbranato che ci fosse. Quando gli aveva detto che aveva chiamato Lucas, la sua voce tremava, poi gli aveva chiesto perdono e gli piangeva il cuore…
Si poteva essere più masochisti poi dal rimanere nella stessa stanza mentre l’uomo che ami conversa amabilmente col suo fidanzato?
Decisamente non poteva avercela con lui.
-Ruben.-
-Liam…-
Nessuno dei due riuscì a dire nient’altro, qualsiasi altra parola avrebbe soltanto peggiorato le cose, quanto detto o fatto era abbastanza per entrambi.

Edited by kymyit - 26/2/2013, 15:48
 
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view post Posted on 9/4/2013, 14:42
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Titolo: La filosofia del raffreddamento cerebrale
Autore: kymyit
Genere: fluff
Rating: verde
Prompt: Filosofia
Personaggi: Ruben, Lucas e Cloris
Note autore: Scritta fra le 15: 30 e le 15: 40 Ho di nuovo sforato, ma meno dello scorso capitolo. Spero di rientrare nei 5 molto presto >_< Questa flash è ambientata in un momento imprecisato.


Quando bussò alla porta, Ruben si stupì di vedersi aprire dopo pochissimi secondi.
-Wow.- fece -Tu chi sei? Dov’è Lucas?-
-Aha.- rispose quello facendogli spazio per entrare nella sua stanza.
Cloris studiava seduto alla sua scrivania, si voltò appena per salutare con un cenno del capo l’ospite, poi si rituffò sui suoi appunti.
Lucas si sedette davanti ai suoi compiti, sconsolato. Le inseparabili cuffie abbandonate in un angolo.
Doveva esserci davvero qualcosa che non andava.
-Hai di nuovo fatto quel sogno?- gli chiese Ruben.
-No, anzi. E’ una settimana che non sogno.-
-Forse non lo ricordi. Nessuno ricorda la maggior parte dei suoi sogni.-
-Non riesco a fare predizioni, di solito se mi concentro sul qualche caso ho per lo meno qualche immagine da cui partire, ma non riesco proprio a vedere niente. Temo che dovrò parlarne con la professoressa Dorian.-
-Oppure…- fece Ruben pensieroso -Posso vedere i file?-
Lucas gli passò la cartella con il caso assegnatogli. Riportava il timbro “closed”. Era una semplice esercitazione su un caso già risolto, beh, era ovvio. Al primo anno le menti dei veggenti venivano affinate. E a meno che non ci fossero giovani dotati e con pieno controllo delle loro percezioni, il corpo docenti non si azzardava a farli lavorare su casi ancora aperti.
-E se non ci fosse nulla da vedere?- gli domandò.
-Che vuoi dire?-
-Forse non sogni perché tutto ciò che ti serve è il nulla.-
Il ragazzo socchiuse gli occhi, confuso.
-Non ti seguo.-
-E io che ne so, sei tu quello bravo, io tiro fuori idee.- alzò le spalle Ruben. -Senti, quando non trovi soluzione al problema, prova ad ignoralo. La soluzione verrà da te.- disse convinto.
-Che razza di filosofia sarebbe?- chiese Lucas -Devo consegnare domani un rapporto…- piagnucolò battendo la testa alla scrivania.
-Insisto.- ribatté trascinandolo lontano dall’assegnamento. -Porta la tua testina nuvolosa fuori da qui, vedrai che dopo un po’ di raffreddamento il cervello lavorerà meglio e basterà qualsiasi cosa per far scattare il lampo di genio.-
Lucas si lasciò trascinare poco convinto.
-Sicuro che non vuoi solo distogliere la mia attenzione per farmi qualcosa di sconcio?-
-Perché dovrei? Ci riesco anche senza distrarti.- rispose con un cipiglio fiero il maggiore e si chinò su di lui per baciarlo.
Un colpo di tosse piuttosto seccato lo interruppe.
“Grazie per l’interruzione, Cloris.” pensò Ruben altrettanto seccato mostrandogli il medio per poi riprendere da dove era stato interrotto.
 
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71 replies since 29/11/2011, 16:42   507 views
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