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| “Fermati, Reg!” urlò Julien, spaventato, con tutto il fiato che aveva in corpo. “Non posso..Non voglio!” gli rispose quello, una luce folle negli occhi. Non era in lui e Julien lo sapeva. “Ti prego, Regy, fallo per me, ferma questa macchina, ADESSO!” ribadì il castano, stringendo gli occhi e aggrappandosi allo sportello. “Ancora un po’. Aspetta Jul, ancora un po’!” sussurrò il compagno, continuando a guidare ad alta velocità. Quando vide l’albero avvicinarsi, Jules sentì che era la fine e che Reginald non aveva più il tempo o lo spazio per fermarsi. Chiuse gli occhi, aspettando l’impatto. E a un tratto finì, così com’era iniziato. Quando la strada tornò a materializzarsi sotto gli occhi di Jules, l’unica cosa che vide fu un bagliore rosso, che si rifletteva negli occhi divertiti del ragazzo alla guida. “Ti ho spaventato?” chiese innocentemente, mentre l’altro sospirava sollevato e lo spintonava. Il padre di Regy l’avrebbe distrutto, se gli avesse portato una multa e lo sapevano entrambi. Jules si chiese chi mai, oltre lui in quel momento, potesse essere grato ad un semaforo.
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