Il legame

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NonnaPapera!
view post Posted on 27/4/2011, 20:23




Nick autore:NonnaPapera!
Titolo storia:Il Legame
Titolo capitolo: //
Genere: Sovrannaturale , vampiri, romantico, sentimentale
Avvertimenti: One-shot
Breve introduzione: Un ragazzo che vorrebbe morire ed un vampiro che cerca l'amore da secoli
Eventuali note: a fondo pagina




L’acuto e ripetitivo suono dell’apparecchio elettronico perforava con insistenza il suo cervello ottenebrato dalla nebbia dei sogni.

Tentò di allungare il braccio nell’abituale gesto mattutino, per spegnere la sveglia…una fitta partì dai polpastrelli indolenziti per poi correre lungo il braccio e scendere per la spina dorsale.

Il dolore ebbe l’effetto di snebbiare i pensieri e Gabriel, con immenso sforzo, aprì gli occhi.

Alla sua vista si parò davanti una distesa bianca.
Bè… Ce l’aveva fatta.. era morto!!
Sulle sue labbra, dal taglio mascolino e virile, si delineò una smorfia simile a un sorriso amaro. Ora non ci sarebbero più stati né il dolore né la paura, anche l’ansia di essere scoperto e smascherato non sarebbe più stata lì, ad attanagliarli lo stomaco a ogni ora.

Richiuse gli occhi, era stanco, voleva dormire… se solo quel fastidioso “bip” avesse smesso di trapanargli i timpani.
Un attimo! Da quanto ne sapeva lui, nell’oltretomba non c’erano sveglie!
Imponendosi uno sforzo titanico, riaprì gli occhi.

A un più accurato esame la distesa bianca che gli si era parata davanti, altro non era che un soffitto.

Girò lievemente la testa e così facendo scoprì la causa del fastidioso rumore, che gli impediva di ricadere nell’oblio.
Cazzo! Era attaccato a quell’affare per misurare i battiti del cuore… non era morto… era in ospedale.
Maledetti bastardi, come si erano permessi di salvargli la vita?

Durante i suoi ventidue, lunghissimi, anni di esistenza, nessuno si era mai permesso di contrastare una sua decisione, buona e cattiva che fosse.

Lui era il capo della banda Draculi, era il più temuto tra i temuti del suo ghetto. Erano orami più di dieci anni che, con un pugno di ferro, gestiva il suo quartiere. Niente e nessuno sfuggiva al suo controllo.
Se a qualcuno serviva qualcosa, era da lui che andava.

Se qualcuno aveva una lamentela, era a lui che si rivolgeva.
Ma aveva deciso di farla finita! Era cresciuto con una maschera da duro sempre cucita addosso.

Aveva sempre creduto che fosse l’unico modo di vivere.

Fin da piccolo, quando in orfanotrofio lo vessavano, aveva capito che non si devono ne possono avere sentimenti, per nessuno… neppure per se stessi.

Da grande era diventato di granito: un capo, un leader, che seppur giovanissimo, incuteva timore a chiunque.
Col tempo, crescendo aveva, seppur contro voglia, iniziato a guardarsi dentro.

Si era scoperto diverso da ciò che mostrava a tutti, tremendamente diverso. Così aveva iniziato a fingere…

Poi però, qualcosa si era rotto in lui, fingere non gli riusciva più e aveva deciso di farla finita.

L’ultima, grande decisione, perché era pur sempre una persone orgogliosa ed ostinata.

Non avrebbe mai permesso ad altri di scegliere per lui, neppure il gusto di un gelato, figurarsi il modo e i tempi della sua morte.

Perché era certo l’avrebbero ucciso, se solo avessero scorto, più in là della superficie, il suo vero essere.
Sbuffò infastidito, rimuginare su queste questioni era inutile.
Un lieve cigolio lo fece voltare, per quanto poteva, verso la porta.

Una donna in camice bianco, con un sorriso sereno, entrò nella stanza.
- Oh, sono felice di vedere che ti sei svegliato.-
Gabriel si limitò a grugnire e a fissare altrove.

Che seccatura, sperava che la tizia se ne andasse al più presto.

L’infermiera imperterrita, per nulla toccata dalla scortesia del moro, continuò a parlare.
- Quando sei arrivato qua, eri un caso disperato… per alcuni istanti sei morto, sai?
Avevi perso troppo sangue… Che cosa strana, un bel ragazzo come te che vuole morire.- fece una pausa, in attesa di una replica che non arrivò, quindi riprese.
- Per fortuna che ieri notte era di turno il dottore de Santi, è solo a lui che devi la vita. Quando ormai era chiaro che non c’era più nulla da fare, noi altri abbiamo dovuto correre per una chiamata urgente, lui è rimasto con te pochi minuti… quando siamo tornati, il tuo cuore aveva ripreso a battere!- sospirò come se fosse in estasi. – Si! Sei stato fortunato che il Dottor Mark de Santi fosse di turno… che uomo stupendo.-
Così dicendo finì di cambiare la sacca della flebo e si diresse verso la porta.
- Ora riposati, te le sei tagliate proprio bene quelle vene, sarai stanco.-

Uscì richiudendosi in un soffio la porta alle spalle.
Gabriel fissò, con i suoi occhi scuri come la pece, la porta.
Mark de Santi… quindi era lui lo stronzo che lo aveva costretto a un’esistenza che non voleva.

Si sarebbero incontrati prima o poi e gliela avrebbe fatta pagare, questo era certo!

E una volta regolati i conti con il dottorino…
Nulla, semplicemente nulla.

Continuare la sua vita come l’aveva vissuta negli ultimi anni, era impensabile.

Per lungo tempo aveva sognato di essere felice da un’altra parte.

In un qualsiasi altro luogo della terra, poter essere se stesso.

Ma ormai da tempo si era convinto che, più che un sogno, era un’utopia, perciò aveva rinunciato a cercare e a combattere.
Sbadigliò per la spossatezza e mille fitte di dolore gli corsero lungo il corpo intorpidito.

Fanculo, se avesse saputo che faceva così male, avrebbe scelto un'altra maniera di morire.

A quel pensiero gli venne da ridere, se fosse morto, non avrebbe avuto di questi problemi.
Si sentiva terribilmente solo, con un istinto dettato dall’abitudine, tentò di piegare il braccio per afferrare e stringere forte il ciondolo che portava sempre. Ma l’arto non rispose al suo richiamo, il corpo era troppo indebolito, pure per portare a termine i gesti più banali.
Chissà come sarebbe stata la sua vita se i suoi genitori, di cui tutto ciò che rimaneva, erano due foto che lui portava al collo, non fossero morti.

Chissà se lo avrebbero accettato per quello che era.
Scosse la testa con fare irritato e strinse gli occhi dal taglio greco e dalla linea perfetta, dandosi mentalmente dell’idiota.

Con i se non si arrivava da nessuna parte.

Reclinò la testa leggermente e svuotò la mente. Si lasciò cullare dal suono intermittente dell’elettrocardiografo, che ora stranamente, non gli dava più fastidio.

Pochi istanti dopo si addormentò spossato.
Si ridestò, dopo un tempo indefinito, sentendo il mormorio sommesso di due voci.
- Quindi lui sarebbe il tuo Legame?-
- Si è lui, ne sono certo-
-Bene sono davvero contento per te!-
-Grazie, sai ormai avevo perso le speranze… sono passati secoli…- una lieve risata interruppe il discorso – Su Mark, non ci pensare più, ora l’hai trovato, come mai è qui?-
- Tentato suicidio-
-Cosa? Ma sei impazzito?-

- Shh, abbassa la voce Jacob, sveglierai tutti… non ha importanza, è lui, finalmente l’ho trovato -
- Mark dimmi che non ti sei già legato a lui!-
- Invece si, l’ho fatto, la questione è chiusa! Ora usciamo prima di svegliarlo- il tono di voce era risoluto, ma allo stesso tempo vi si leggevano delle note dolci, che davano l’idea di un uomo buono; uno di quelli altruisti e generosi.
Attraverso il dormiveglia erano questi i pensieri che si affollavano nella mente di Gabriel.

Sarebbe stato così bello essere amato da un uomo così.

Essere protetto e coccolato da un uomo forte e gentile.

Già un uomo, non una donna, era questo il suo segreto, la sua paura, il motivo che lo spingeva a non voler più vivere.

Se gli altri avessero scoperto quali erano i suoi gusti, l’avrebbero fatto a pezzi.

La stanchezza era ancora troppa e Gabriel non riuscì più a seguire il filo dei suoi pensieri, mentre Morfeo lo ritrascinava tra le sue spire.
Quando riaprì nuovamente gli occhi, una voce attirò la sua attenzione.
-Finalmente... sono la bellezza di due giorni che dormi!- la voce risuonò stranamente famigliare alle orecchie del ragazzo, anche se non riuscì a capire dove l’aveva sentita.
Voltando lo sguardo vide un uomo in camice bianco.

Era in piedi alla fine del letto, con una cartelletta in mano. Quando il dottore alzò lo sguardo, rivelò due incredibili occhi chiari.

Il colore era di un grigio talmente limpido da risultare quasi surreale.

Due diamanti, pensò Gabriel incantato, incastonati in un viso incredibilmente virile, incorniciato da dei capelli biondo scuro, leggermente lunghi sulle spalle.

Guardandolo più attentamente il ragazzo si sorprese… era sicuramente più alto di lui e Gabriel non era certo un fuscello.
Con i suoi 180 cm e i suo 90 kg, dovuti alla muscolatura scolpita, il ragazzo si sentiva comunque grande quanto un moscerino, se paragonato al medico.
-Gabriel Kilos, giusto? Io mi chiamo Mark de Santi…chiamami pure Mark-
-Fottiti- era incazzatissimo.

Si era fermato incantato a guardare quell’uomo e era venuto fuori che era lo stronzo, che lo aveva salvato dalla sua morte ben pianificata.
-Che bel caratterino, mi piace! Avevo immaginato che fossi un tipo simile, visto dove vivi e chi frequenti!-
-Tu che minchia ne sai? Sparisci fiocco di neve, fuori dalle palle o ti faccio a pezzi-
Chiunque si sarebbe spaventato guardandolo in volto.
-Hahha ha – la risata di Mark si alzò lieve nel silenzio della stanza.
-Ed io che mi chiedevo come mai nessuno dei tuoi amici fosse venuto a farti visita in questi giorni- Gabriel alzò lo sguardo scuro in volto.
-Chi ha detto ai Draculi che sono qui?-
-Draculi?-
-E' il nome della mia banda!! Allora chi glielo ha detto?-
Gli occhi di Mark brillavano di una luce quasi sinistra, mentre mormorava.
-Davvero una coincidenza interessante!-
Leggendo segni di impazienza sul volto del ragazzo, il dottore si riscosse dai suoi pensieri e rispose.
-Io naturalmente, visto che non trovavamo da nessuna parte un numero di telefono, sono andato di persona al tuo indirizzo, per avvertire i tuoi parenti... ma al posto di genitori amorevoli ho trovato dei ragazzi dall'aria poco rassicurante!-
-E tu gli hai detto perché mi trovo in ospedale?-
-Quando me l’hanno chiesto, ho pensato che fossero davvero interessati alla cosa!-
-Si certo... per farmi la pelle e occupare il mio posto al comando della banda. Ora che sanno che sono debole, ho giusto un paio di giorni, prima che trovino un sistema per spedirmi all'altro mondo- Gabriel era furioso, se doveva morire, voleva farlo alle sue condizioni.
-Nessuno ti farà del male! Penserò io a te!-
Il ragazzo era saltato nel letto, sentendosi sussurrare quelle parole a pochi centimetri dal suo orecchio.

Non si era accorto che Mark si era avvicinato tanto da respirargli sul collo.

Un brivido di piacere gli corse lungo la spina dorsale, che strano effetto gli faceva quell'uomo.

Subito si riscosse, era lui che gli stava causando tutti quei problemi, era tutta colpa sua se ancora soffriva.
Il dolore, l'ansia, la rabbia si mischiarono in un caleidoscopio nella sua mente.

Con la forza data dalla disperazione, Gabriel si tirò su a sedere e in un secondo, sferrò un pugno alla mascella di Mark il più forte che poté.
-TU BRUTTO STRONZO, NON SONO UN RAGAZZINO INDIFESO! NON MI SERVE AIUTO!-
Il medico balzò subito accanto al letto, afferrando il ragazzo e immobilizzandogli le braccia dietro la testa, per evitare che si facesse male da solo, nella foga data dalla furia.
-Ora calmati! Smettila o ti si strapperanno i punti-
Sentendosi preso in trappola, Gabriel si divincolò con maggior forza nel tentativo di liberarsi, ma tutto fu inutile. Stremato, dovette abbandonarsi esausto sul letto.

Quando Mark capì che la crisi era passata, allentò la presa dalle braccia del ragazzo.

Così facendo, si accorse di avere una mano stranamente umida.

Una delle bende di Gabriel era macchiata di sangue.

Il respiro del medico si fece più affannato, mentre si staccava dal corpo del ragazzo e mormorava.
-Avrei preferito che lo scoprissi in un altro modo... -
Gabriel, sentendo il tono della voce, alzò gli occhi incuriosito e si pietrificò.

Al dottor Mark de Santi stava accadendo una cosa assurda.
I capelli si stavano allungando a vista d'occhio, diventando sempre più chiari, fino a sbiancarsi. I suoi occhi erano divenuti completamente neri, solo l'iride non aveva variato colore.

In ultimo, i canini si erano allungati in modo smisurato... aveva proprio la parvenza di un ...
-Va… vampiro... - mormorò Gabriel sotto shock.
Mark de Santi si portò la mano sporca di sangue davanti alla bocca e con la lingua ripulì il palmo minuziosamente.
-Marchese Mark de Santi, due secoli e mezzo di vita... passati in tua ricerca! E' un piacere conoscerti mio unico Legame!- così dicendo Mark fece un inchino reverenziale e sorrise, mettendo in mostra gli affilati denti bianchi.
-Ma che cazzo!... ho capito sto delirando! I vampiri non esistono e se anche esistessero, non sarebbero così gentili e bene educati-
La voce roca di Mark si allargò in una risata.
-Non è proprio così, i vampiri esistono ma non siamo sanguinari come l'immaginario collettivo ci descrive... certo non è tutta colpa vostra! Vlad non ci ha fatto fare una bella figura... però era un pazzo, anche noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando l’hanno ucciso-
Stranamente, Gabriel non era per nulla spaventato e neppure incredulo, dalla situazione.

Per quanto assurdo, sentiva di potersi fidare di quello strano personaggio, di quel vampiro, dall'aria maestosa. Sapeva che non l'avrebbe ferito, anzi era certo che l'avrebbe protetto, questo la sapeva... ma non voleva crederci, non poteva dopo tutta la solitudine che provava da una vita.
-Ed ora mi dirai che tutto quello che so sui vampiri è falso!-
Mark azzardò un paio di passi avanti in direzione del letto, sperando che Gabriel non si mettesse a urlare terrorizzato.

Sorprendentemente, il ragazzo si spostò leggermente su un lato, battendo il palmo della mano sulle coperte in un esplicito invito a sedersi.

Il marchese lo guardò sorpreso e poi lo accontentò.
-Non ti faccio paura?-
-Cosa potresti farmi? Uccidermi? Te ne sarei grato!- Gabriel increspò le labbra in un sorriso spento -Allora! cosa mi dici di aglio, sole, paletti e soprattutto sangue?-
Mark lo guardò stupefatto, mai gli era capitato nulla di simile, nessuno si era mai sentito così a suo agio con lui, sapendo della sua vera natura.

Gli dispiaceva solo che Gabriel non temesse di morire, non che lui avesse mai ucciso nessuno.

Però, chi non teme la morte non ama nessuno tanto da avere paura di perderlo... e chi non ama nessuno, è una persona terribilmente sola.

Ma ora c'era lui nella vita di Gabriel, si sarebbero completati a vicenda, oppure sarebbero morti entrambi...
-Allora?-
La voce impaziente del ragazzo distolse il marchese dai suoi pensieri.

Mark alzò lo sguardo interrogativo, ma poi si ricordò della domanda senza risposta.
-Allora... ti rispondo con ordine. Per quanto riguarda aglio e sole... noialtri abbiamo i sensi molto sviluppati.-
-E con questo?-
-Bè, il sole ci da fastidio agli occhi, e l'aglio... puzza!- concluse il vampiro con una smorfia nauseata.

Gabriel lo fissò sbigottito.
-Ti avevo avvertito che le notizie su di noi sono un po' sfalsate! Per quanto riguarda i paletti, quello di infilarcene uno nel cuore, è l'unico modo per ucciderci, altrimenti siamo immortali. Invece il sangue... è vero, noi ci nutriamo di fluidi vitali e quindi anche di sangue-
-Anche? Che altro c'è se non il sangue?-
Mark si schiarì la voce con fare imbarazzato.
-Oh niente, niente... sangue, noi ci nutriamo di sangue, ok?-
Gabriel lo guardò incuriosito, ma decise di lasciar cadere l'argomento, per il momento c'era un'altra cosa che gli premeva sapere.
-Hai detto che hai più di due secoli di vita. Quando sei nato esattamente?-
-Nato! Che parolone! Noi non nasciamo... noi compariamo, è dalla notte dei tempi che è così. Jacob, un mio amico da secoli, dice che è tutta una questione di congiunzioni astrali, la verità è che nessuno lo sa. -
Gabriel fissò per un momento il vuoto, poi come colto da una folgorazione si riscosse e domandò.
-Hai detto che è da secoli che mi stai cercando?-
Mark si irrigidì era arrivato il momento della verità, se tutto fosse andato bene, sarebbero stati entrambi felici, altrimenti...
-Tutti noi... i vampiri intendo, dal giorno che apriamo gli occhi per la prima volta e per tutti i giorni, gli anni, i secoli successivi passiamo il tempo cercando quello che noi definiamo “Legame”... e tu sei il mio!-

Gabriel guardò storto il vampiro, che ora aveva riacquistato sembianze umane, e sbuffo!

Quello era di certo suonato!
-Guarda che non è complicato! E' come il vostro amore, solo che è più profondo, più totale! Quando un vampiro trova quell'unica persona che tra milioni, sparse nel mondo e nel tempo, lo completa, allora esso si lega a quell'unico umano. Per il resto della loro esistenza, che durerà moltissimo, perché una volta legato al vampiro, l'umano non invecchia più, entrambi sono inscindibili l'uno dall'altro. E tu sei il mio legame!-
-Aspetta un attimo... come vi legate?-
-L'umano beve una singola goccia di sangue del vampiro-
-Io non berrò nulla! Non voglio l'immortalità, io voglio morire! Sono stanco di tutto, mi fa schifo tutto... io stesso faccio schifo. Credimi ti sei sbagliato, non sono io quello che cerchi!-
-Io non mi sono sbagliato, quando passi più di due secoli alla ricerca di una persona non ti puoi sbagliare nel riconoscerla! E tu non fai schifo, sei il mio Legame io lo so!-
-Io non voglio, quindi piantala-
Mark rimase in silenzio per alcuni istanti, poi sospirò.

Doveva dirglielo, altrimenti poi, sarebbe stato tardi per chiarire.
-Io... tu sei già Legato a me... cerca di capirmi, tu stavi morendo, anzi eri morto, se non ti avessi dato il mio sangue... volevo almeno una possibilità. Volevo una chance per noi due-
-... BRUTTO BASTARDO... TU... TU, PASSERO' L'ETERNITA' A FARTELA PAGARE!-
Mark chinò e scosse il capo desolato, non credeva che sarebbe andata così male.
-Calmati, tu non sei immortale, puoi sempre perseguire il tuo proposito. Legato a me tu non morirai di vecchiaia, ma qualunque altra cosa ti può uccidere, nulla è cambiato... almeno per te-
Nell'animo di Gabriel si fece largo la delusione, dentro di se aveva sperato di avere un motivo per ricominciare ad apprezzare la vita.
Il marchese fece un sorriso triste.
-perché quella faccia? Sputa il rospo, cos'altro nascondi?- che diamine pigliava a quel vampiro per avere quell'espressione mesta?
Mark fece una leggera alzata di spalle.
-Se tu muori io muoio con te, siamo legati... il tuo destino è il mio! Però, non ti devi preoccupare per me, sapevo che poteva succedere, in fondo l'ho voluto io!-
-Ti sei legato per la vita a me pur sapendo che volevo morire, sei pazzo?-
Il marchese sbuffò infastidito.
-Già te l'ho detto, per ogni vampiro c'è un umano, uno e uno soltanto su miliardi, tu sei il mio! Almeno ho avuto la fortuna di conoscerti e di parlarti. Se non vuoi darmi altro, io non chiederò altro!-
-Morire per uno qualunque che neppure conosci è veramente stupido!-
-Tu sei l'altra metà della mia anima, colui che cerco disperatamente da una vita. Io ti conosco, legato a te i tuoi pensieri sono i miei, i tuoi ricordi sono i miei, il tuo dolore è il mio- cosi dicendo Mark allungò la mano e sfiorò la catenella al collo di Gabriel – Se morirò, sarà per qualcuno che amo!-
Dopo l'ultima frase il moro alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi in quelli chiarissimi del vampiro.

Voleva leggerci dentro, voleva sapere se veramente quello strano essere lo amava.

Davvero amava lui? Lui che nessuno aveva mai amato?
Gli occhi di Mark erano fissi nei suoi e Gabriel riuscì a scorgervi solo sincerità.
-Prima di farla finita, permettimi di fare solo una cosa... - così dicendo il vampiro si era chinato sul viso del ragazzo con lentezza e poi, con infinita dolcezza, aveva appoggiato la sua bocca su quella del moro, baciandolo. Dapprima con calma, quasi con timore poi, vedendo che l'altro non si scostava con passione, nel tentativo di trasmettergli tutto l'amore che provava dentro di se.

Quando poco dopo, Gabriel riaprì gli occhi, per la prima volta da anni, non sapeva cosa fare.

Troppe novità e troppo velocemente, era confuso... che la sua personale utopia potesse diventare realtà?
-Io non... -
-Prima che tu dica altro, ti ricordo che ti leggo nel pensiero. So cosa ti piace e cosa desideri. Se deciderai di vivere, ti prometto che ti renderò felice... come, sono certo, tu renderai felice me-
Per la mente di Gabriel passarono in pochi secondi centinaia di pensieri, ma tra tutti solo uno prese voce.
-Tanto vale provare- disse sorridendo di cuore per la prima volta.
La gioia per Mark, all'udire quello tre parole, fu talmente tanta che prese a baciare il compagno con foga, sdraiandosi senza pensarci sopra il ragazzo.

Un mugolio di dolore sfuggì dalle labbra di Gabriel.
-Mi dispiace sono un idiota, e dire che faccio il medico da oltre un secolo!-
Gabriel sentendo le strane scuse di Mark iniziò a ridere di gusto.
-Io sto bene, solo, con tutto il sangue che ho perso... dovrai restare a digiuno per un po' temo!-
Sulle labbra di Mark si dipinse un ghigno indecifrabile e poi disse:
-Io ho fame ora!-
Senza lasciare il tempo all'altro di reagire, iniziò a far correre le sue mani, stranamente calde, lungo il corpo disteso di Gabriel.

Con sapienza le infilò sotto la camicia del pigiama, iniziando a giocare con i capezzoli, che si inturgidirono subito per quelle attenzioni inaspettate.
-Mark... fermo io... ahhh!- una delle mani del vampiro era scivolata in basso e superato l'ombelico, si era tuffata, senza esitare, nei boxer del moro.
Con maestria, il marchese de Santi, iniziò a carezzare il membro del compagno che, dopo pochi istanti, reagì alle sapienti cure.

Mentre Mark baciava Gabriel la sua mano si dedicava, con ritmo regolare e sostenuto, a massaggiare il membro teso del ragazzo. Il respiro di Gabriel era affannato dal piacere e la sua mente si rifiutava di sorreggerlo, lasciandolo in un limbo di puro godimento.

Quando si rese conto che stava per esplodere, con grande sforzo disse:
-Ma... Mark, sto per... -
Senza attendere che finisse la frase, Mark che aveva ripreso le sue sembianze vampiresche, si staccò dal viso di Gabriel e con una serie di lievi baci, percorse tutto il corpo del ragazzo fino a raggiungere la sua virilità.
Con movimento fluido inglobò nella bocca il sesso del compagno che, per la sorpresa, vi si liberò dentro.
-Scu... scusa io- l'imbarazzo di Gabriel si placò, non appena il vampiro sollevò il volto.
-Buono- disse ripulendosi le labbra con la lingua.
-Il tuo sangue è eccellente, ma qui sotto sei eccezionale!- il moro fissò stralunato il compagno, mentre lentamente riacquistava aspetto umano.
-Ricordi? Fluidi vitali- mormorò sorridendo Mark, mentre con cautela, si sdraiava di fianco al suo Legame e lo abbracciava teneramente.
-Hai per caso altre sorprese?- domandò il moro ancora ansante.
-... No, per oggi basta sorprese! Ti amo Gabriel!- il ragazzo si rigirò nell'abbraccio e lo guardò.
-Mark io, non so se ti amo, insomma è tutto così...- il vampiro iniziò a carezzargli i capelli teneramente.
-Hai un'eternità per capirlo, non serve che me lo dici ora...riposa sarai stanco-
Gabriel annuì e mentre si lasciava cullare dalle carezze, pensò che si doveva trovare al più presto un nuovo sogno, perché quello vecchio si era realizzato.



End

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Questa storia andrebbe riveduta e corretta, è una delle primissime da mescritte e mi rendo conto che sia da revisionare, perciò siate clementi^^
 
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Forah
view post Posted on 27/4/2011, 20:47




Gabriel. Mi sono innamorata di Gabriel! È tenerissimo!
La storia è bella, complimenti e anche l'idea è carina! Mark è troppo forte! :D
Poverino, però Gabriel, gli deve essere andato in pappa il cervello con tutto ciò che è venuto a sapere!
Ancora complimenti :D
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 27/4/2011, 21:02




Grazie^^ in effetti il finale è un poco frettoloso però è stata la primisisma slash originale a rating rosso che ho scritto... sai quando la rileggo mi viene un sorriso un pò ebete e nostalgico sulla faccia :D
 
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Forah
view post Posted on 27/4/2011, 21:14




Infondo però è bello anche così il finale. Ti lascia libero di immaginare come andrà avanti la storia di Gabriel e Mark!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 27/4/2011, 21:22




Ti dirò all'inizio l'idea era proprio quella di fare un proseguo... però poi tra una cosa e l'altra l'ho accantonata e non ne ho fatto più nulla
 
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Forah
view post Posted on 27/4/2011, 21:39




Peccato, secondo me ci ssarebbe stato bene..Però è bella anche da sola :D
 
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view post Posted on 28/4/2011, 19:19
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Mark °-°
Un nome, un programma X°D
Mi verrebbe quasi da dire "chi non muore si rivede" ._. Ma il mio Mark non si rivedrà più, temo <_<"""
Putroppo non amo particolarmente le storie con i Vampiri che si innamorano <.<"" Va contro la mia visione del ciucciacolli °-°
(<= quella che i vampiri li ruola, quindi è razzistissima)

La storia, però, di per sé è carina, Nonnina *_* Se vuoi una revisionatina veloce veloce alla storia, te la do io X°D
Comunque v_v
Il tuo vampaoh mi ricorda tanto Luis di "intervista con il vampiro".
Da questo punto di vista l'ho apprezzato davvero tantissimo *_* E' bello bello proprio come LuLù *A*
E Mark ne è rimasto davvero sedotto, quindi inevitabilmente è finita così X°D
Bella bella *_*
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 28/4/2011, 19:42




LA revisoneresti? Oddio siiii Evviva ch ebella cosa *si rende conto di star schiavizzando la metà delle persona che conosce -.-*
Comunque se non ti è di troppo disturbo a me farebbe molto piacere
 
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view post Posted on 28/4/2011, 20:06
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Certo che shi *-*
Su Efp sono anche beta a tempo perso, quindi non mi pesa X°D
Inoltre è una One-shot, quindi ci dovrei mettere poco a revisionarla ;)
Me la copio e te la mando di nuovo corretta per MP ;)
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 28/4/2011, 20:27




Grassie ** sono la donna più fortunata della terra ( ho ben due beta... *si sofferma a pensare che probabilmente il fatto che tutti si offrano per correggerle gli orrori dovrebbe farla riflettere... scuote la testa e alza le spalle -evviva due beta-*)
 
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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 15:37




bella storia, scorrevole, anche se a me i vampiri mi hanno fortemente stufato Mark non mi dispiace. Mentre leggevo mi veniva da pensare che volessi arrivare a finire di scriverla il più in fretta possibile ma a perte questo mi è piaciuta =)
bye
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 9/5/2011, 16:18




-.-' non era una questione di fretta ma una questione di spazio. L'ho scritta per un contest e dovevo farcela stare in cinque pagine di word.
Ecco perchè ti pare affrettata ç.ç
 
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bloodingeyes
view post Posted on 9/5/2011, 16:41




ah, ok... non fare le faccine tristi era solo un impressione mia sorridi così =)
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 9/5/2011, 18:29




=D
 
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13 replies since 27/4/2011, 20:23   49 views
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