The mage

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bloodingeyes
view post Posted on 11/8/2011, 10:11 by: bloodingeyes




Nick autore: Bloodingeyes


Titolo storia: The mage


Titolo capitolo: Invasore


Genere: Erotico, Fantasy, Generale


Avvertimenti: Lemon/lime, yaoi


Breve introduzione: C’era un regno grande e potente. Un regno in cui la magia si respirava ad ogni angolo e nessuno temeva troppo il domani. Ma un giorno un re avido decise di attaccare queste terre e di farle sue. Per quanto si tentasse di fermarlo, continuava ad avanzare inesorabilmente lasciandosi dietro solo morte e distruzione, giungendo presto in vista della capitale. Per vincere questa guerra il re decise quindi di risvegliare la bestia, sopita da ormai 500 anni.


Eventuali note: Storia partecipa alla challenge “Dal Nome alla Storia (Only slsh)” di NonnaPapera! Andate alla fine del capitolo per il resto delle note…


 


Invasore


            C’era un regno grande e potente i cui confini si stendevano dalle alte montagne fino al mare. Era un regno prospero e la gente era felice del proprio re. Era un regno in cui la magia si respirava ad ogni angolo e nessuno temeva troppo il domani. Ma un giorno un re avido decise di attaccare queste terre e di farle sue. Per quanto si tentasse di fermarlo, continuava ad avanzare inesorabilmente lasciandosi dietro solo morte e distruzione, giungendo presto in vista della capitale, dove il re, la regina e i loro figli dimoravano


            -Arrenditi a me!- urlò l’invasore sotto le mura della città –arrenditi e  la tua famiglia avrà salva la vita!- ma il re rifiutò


            -Finchè avrò vita non mi arrenderò mai!- e così iniziò l’assedio alla roccaforte. I giorni passavano e il cibo iniziava a scarseggiare, e dovette essere presto razionata anche l’acqua del pozzo. Sembrava non ci fosse scampo per quel grande regno e allora il re convocò i generali, i saggi e i maghi del suo regno per cercare una soluzione. Cercarono di cambiare strategia d’attacco, cercarono di migliorare con la magia le condizioni dell’esercito, fecero di tutto ma nulla funzionava. Così uno dei maghi di corte si fece avanti ed espose la sua folle idea


            -Mio re- iniziò –questi sono tempi duri per noi e per tutta la nostra gente, se questa guerra non porterà alla nostra disfatta comunque non ne usciremo illesi, siamo in una condizione critica e sembra che nulla ci possa aiutare ma io avrei una proposta da farvi… ormai non abbiamo più nulla da perdere e quindi cosa ci costerebbe provare a giocarci il tutto per tutto?-


            -Cosa intendi dire, mio stregone?- gli chiese il re perplesso


            -La mia famiglia da molto tempo custodisce nel proprio sangue una magia antica e potente, e visto come stanno mettendosi le cose penso che dovremmo sfruttarla-


            -Pazzia!- urlò il re capendo finalmente cosa volesse fare il suo mago –noi non spezzeremo quell’incantesimo! Non risveglieremo quella belva! Siamo in una brutta situazione, lo ammetto, ma non sono ancora così disperato da dover fare quello che mi suggerisci, c’è voluto il sacrificio della Grande Maga per imprigionare quell’essere e non c’è tutt’oggi un mago o una strega abbastanza potente da fare la stessa cosa, quindi no! Non romperemo il sigillo di sangue e quel demone continuerà a dormire per l’eternità!- detto questo il re se ne andò infuriato. Il mago si chiamava Gaio, la sua famiglia discendeva direttamente della Grande Maga, e nel loro sangue c’era un incantesimo che avrebbe potuto spezzare un sigillo antichissimo che la loro antenata aveva fatto cinquecento anni prima ad un essere mostruoso e crudele che aveva terrorizzato per moltissimo tempo quelle lande, distruggendo e uccidendo ogni cosa che gli si parasse di fronte. Quella sera tornando a casa trovò la propria moglie Elaina a preparare la cena insieme alla loro figlia, Desdemona


            -Come mai quell’aria abbattuta?- gli chiese la donna lasciando i fornelli per qualche istante


            -Ho parlato con il re oggi- gli rispose lui –ma non mi ha ascoltato-


            -A quale proposito?- chiese Elaina e Gaio guardò la loro giovane figlia, con i suoi lunghi capelli neri, la pelle chiara e gli occhi verdi, diventava ogni giorno più bella


            -Il sigillo- le rispose Gaio e la donna per poco non scoppiò in lacrime –se questa guerra non si risolverà sai che sarà nostro dovere rompere quel sigillo e tentare di addomesticare quell’animale- la donna singhiozzò pietosamente e Desdemona le chiese cosa stava succedendo ma lei l’abbracciò semplicemente continuando a piangere.


 


            Altri giorni passarono e ancora il conflitto non si risolveva, gli invasori erano forti e ogni loro attacco mirava alla distruzione delle mura ma quelle ancora non cedevano, costruite in tempi antichi dai migliori carpentieri e cementate con la magia dei più grandi incantatori, alcuni dicevano persino della Grande Maga in persona. Ma ormai il popolo era al limite, molti erano quelli che morivano ogni giorno e i crampi della fame e della sete iniziavano ad attanagliare anche le famiglie più benestanti. Ormai il re vide il proprio regno prossimo a cadere e decise di chiamare Gaio


            -Mio fedele servitore, sei sicuro che questa sia la scelta giusta?- gli chiese


            -Tutta la mia famiglia ha nel sangue quel sigillo, faremo tutto il possibile per risvegliare e soggiogare quella belva, tutti insieme-


            -E se non dovesse funzionare?-


            -Mio re, che abbiamo da perdere?- a questo il signore non seppe rispondere e così accettò la proposta del suo mago che tornò a casa per raccontare le ultime novità. Elaina e Desdemona inorridirono e presero a piangere per la disperazione. Gaio non voleva fare questo alla propria figlia, ma era inevitabile, se non avessero per lo meno tentato sarebbero tutti morti e alla giovane Desdemona sarebbe potuto capitare un destino anche peggiore: stuprata e venduta come schiava a qualche orribile padrone straniero


            -Padre- si intromise Alexander, l’unico altro figlio di Gaio –potrei aiutarti in qualche modo?- gli chiese trattenendo orgogliosamente le lacrime. Anche lui era un bel ragazzo, anche se basso per la sua età e magrissimo, aveva la pelle chiara e i capelli corti e neri, con una sola lunga treccina dietro l’orecchio sinistro, tenuta da due piccole perline rosse che lo definiva come ancora un ragazzo e non un adulto. Ma la cosa più eclatante nel suo viso erano quei due anomali occhi violetto, il cui colore arrivava a schiarire anche le ciglia del ragazzo. E quegli occhi alle volte potevano vedere oltre alla realtà delle cose, erano un grande dono e Alexander aveva sin da piccolissimo imparato a sfruttarlo. Era un bravo mago, nulla di eccezionale, ma si impegnava molto in tutto quello che faceva, nello studio come nella magia. Era un ragazzo sveglio e intelligente


            -Si, il tuo aiuto mi sarà fondamentale per preparare il rito e per aiutare tua sorella- gli disse Gaio –sei un bravo mago-


            -Grazie padre, farò del mio meglio-


            -È tutto ciò che ti chiedo-


 


*°*°*°**°*°*


 


Eventuali note: Su questo capitolo non ho molto da dire, piuttosto vorrei sottolineare che questa storia doveva essere la mia 2° pubblicata per la challenge e poi è diventata la 6°… questo per darvi un idea approssimativa di quanto ci sto lavorando e quanto mi piaccia questa storia… Il titolo fa schifo ma io faccio sempre schifo con i titoli… per ora abbiamo conosciuto un po’ di gente poi ne conosceremo altra… continuate a seguirmi XD


 

 
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