The mage

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bloodingeyes
view post Posted on 11/8/2011, 13:02 by: bloodingeyes




Sveglia, doccia e colazione


            Alex aprì gli occhi sbadigliando e cercando di rigirarsi nelle coperte per trovare un po’ più di calore ma non ci riuscì. Ancora per metà nel mondo dei sogni non capì subito dove si trovava o a chi fosse abbracciato ma quando la sua mente fu abbastanza lucida saltò via come una molla. Lo stregone borbottò qualcosa di incomprensibile nel sonno e si voltò su un fianco, tornando a dormire tranquillo. Alex lo fissò e per un attimo non riuscì a ricordare come ci fosse finito nella stesso letto con quel tipo e soprattutto come mai fossero entrambi completamente nudi. Poi la realtà dei fatti lo colpì come una cannonata: avevano fatto sesso, di nuovo. Gli girò all’improvviso la testa al ricordare tutto quello che gli era successo in una sola notte: aveva risvegliato un potentissimo mago maniaco e aveva fatto sesso con lui, poi quello stesso stregone aveva praticamente da solo sterminato un esercito e ucciso un re in una maniera orribile, senza invocare nemmeno un incantesimo. E alla fine avevano fatto ancora sesso. Gli faceva un male tremendo tutto il corpo, soprattutto il sedere ed era tutto sporco di… meglio non pensare troppo a cosa fosse quella roba bianca e appiccicaticcia. Visto che lo stregone stava dormendo, Alex pensò di andarsi a lavare e, più silenziosamente possibile, andò in bagno e si chiuse la porta alle spalle. Per un attimo pensò di scappare ma poi gli ritornò alla mente la morte del re e decise di rinunciare, non intendeva fare quella fine, quindi si preparò un bagno caldo grazie alla magia e si immerse nell’acqua cercando di rilassarsi. Non gli fu esattamente così facile, ogni volta che cercava di svuotare la mente il viso dello stregone gli invadeva la testa. I suoi occhi, soprattutto, lo facevano agitare, erano così strani, un momento erano freddi e spietati e quello dopo erano lipidi e dolci, e anche il loro colore era inquietante perché erano della stessa tonalità di rosso del sangue. Quell’uomo gli faceva paura ma allo stesso tempo era in un qualche modo affascinante, con quell’aura di potere puro e palpabile attorno, era davvero stupefacente quanta forza ci fosse in lui. Alexander sobbalzò di paura quando la porta del bagno si aprì e entrò lo stregone ancora completamente nudo


            -Nihen taf- gli disse l’uomo sorridendo e il ragazzo lo guardò perplesso, non aveva ancora capito che lui non parlava la sua lingua e che non capiva una sola parola di quello che diceva? Lo stregone sorrise e scosse la testa, mentre si avvicinava alla vasca –haran- gli disse spingendolo gentilmente verso l’altro lato della vasca e quando ci fu abbastanza posto si sedette anche lui dentro alla tinozza abbracciando e baciando Alex da dietro


            -Ti prego dimmi che non hai ancora voglia! Non ce la faccio più!- disse il ragazzo esasperato ma lo stregone naturalmente non capì una parola


            -Kararet?- gli chiese perplesso e Alex sospirò esausto appoggiandosi al petto dell’uomo senza dire più una parola, che facesse quello che gli pareva, tanto a dirgli di no o a parlargli non si risolveva niente. Lo stregone lo guardò per un attimo perplesso poi chiuse gli occhi e appoggiò la testa fra i suoi capelli, tenendolo stretto fra le sue braccia –Gervar- gli sussurrò baciandolo dolcemente sulla testa –Ihahm hafih igtaw iehgua ieabgtioa?- gli chiese ma Alex non gli rispose non capendo neppure mezza parola. Ad un certo punto lo stregone sospirò, sciolse la treccina del ragazzo e prese uno dei flaconi riposti sul bordo della vasca, insaponando i capelli di Alex che lo lasciò fare senza dire una parola, passò poi alla sua schiena pulendola e massaggiandola, gli pulì anche il petto e le spalle ma non andò più in basso dell’ombelico e il ragazzo gliene fu infinitamente grato. Lo sciacquò e poi iniziò a pulirsi i capelli lui stesso, senza dire nulla. Alex restò nell’acqua calda per un altro po’ prima di uscire e lo stregone non lo fermò, si asciugò velocemente e tornò in camera per trovare qualcosa con cui vestirsi prima che il mago finisse di lavarsi. Ma prima di riuscire a trovare qualcosa bussarono alla porta e andò ad aprire avvolto nell’asciugamano. Era il re con il vecchio traduttore al seguito


            -Dov’è Massimo Magno?- gli chiese il sovrano, per un attimo il ragazzo non capì di chi stesse parlando poi si ricordò che lo stregone aveva anche un nome che era appunto Massimo Magno


            -Si sta facendo un bagno- gli rispose il ragazzo mentre il re entrava senza tante cerimonie nella stanza


            -Vallo a chiamare- gli ordinò il sovrano e il ragazzo dovette ubbidire, anche se non aveva idea di come avrebbe spiegato a Massimo che il re voleva di nuovo parlargli. Entrò nel bagno e lo stregone si stava sciacquando i capelli, lo guardò perplesso e gli chiese qualcosa che suonò tanto come un “Cos’è successo?”


            -Il re ti cerca- gli risse il ragazzo ma l’altro si dimostrò solo più perplesso. Allora cercò di farsi capire a gesti e gli indicò la camera da letto, l’uomo annuì e uscì dall’acqua avvolgendosi un asciugamano ai fianchi e, ancora grondante d’acqua, entrò nella camera attigua


            -Buon giorno- lo salutò il re sorridendo, sembrava sorpreso e imbarazzato di vedere lo stregone mezzo nudo e completamente bagnato ma non fece particolari commenti. Il vecchio tradusse il saluto e Massimo ricambiò chinando appena il capo, non molto, ma leggermente. Alexander si aggirò per la stanza il più silenziosamente possibile per non disturbarli e intanto trovare qualcosa da mettersi addosso, dentro la cassapanca ai piedi del letto trovò degli abiti, erano molto più grandi della sua taglia ma erano sempre meglio di niente e mentre lui si vestiva gli uomini parlavano fra loro


            -Avete riposato bene?- chiese il re, subito il vecchio tradusse


            -Il letto era comodo… -


            -Ne sono felice- gli rispose il re sorridendo –ma ora avrei delle questioni da sottoporvi… -


            -Chiede che genere di questioni-


            -Intanto perché avete mandato quei soldati a di dire a mezzo mondo che siete ritornato?-


            -Dice che ci sono delle persone che devono sapere al più presto che si è svegliato dal suo sonno e che devono raggiungerlo il prima possibile-


            -I vostri maghi?- chiese trattenendo a stento un brivido di terrore il re. Circolavano davvero storie orribili sui maghi istruiti da Massimo Magno, di quello che avevano fatto insieme al loro capo e come avevano tentato di vendicarsi della Grande Maga dopo che lui era stato imprigionato. Si raccontavano storie atroci su di loro e tutti temevano di incontrare i maghi assassini che negli ultimi decenni però si erano come volatilizzati, spariti nel nulla. Ogni tanto si sentiva ancora di qualche loro avvistamento ma prima che le guardie del re o di qualche altro signore potessero arrivare erano già spariti


            -Si, dice, anche loro- tradusse il vecchio con voce tremante, Massimo lo guardò perplesso ma non fece domande –aggiunge che se dovessero arrivare degli uomini ammantati di nero con delle maschere d’osso a coprire il loro volto devono essere mandati da lui, immediatamente-


            -Sarà fatto-


            -Dice anche che presto arriverà un… - il vecchio corrugò la fronte perplesso –non so cosa sia un Ranmara-


            -Non è il nome del suo drago?- si intromise Alexander e tutti si voltarono verso di lui


            -Come fai a saperlo?- chiese il re sospettoso


            -La mia famiglia conosce meglio di qualunque cantastorie tutte le… gesta dello stregone, dobbiamo sempre ricordarci con chi abbiamo a che fare… -


            -Ihf aer ioahira?- chiese Massimo, il vecchio gli chiese se Ranmara fosse il nome del suo drago e quello annuì. Alexander andò dallo stregone e gli porse il suo asciugamano, visto che il mago aveva ormai fatto ai suoi piedi una specie di lago. Quello sorrise e lo baciò sulla fronte prima di tornare a parlare col vecchio


            -Massimo Magno chiede se c’è qualcos’altro di cui dovremmo discutere-


            -Si, ho intenzione di iniziare al più presto una campagna militare per riconquistare i miei poderi e desidero che voi comandiate le mie legioni- lo stregone si esibì in un espressione disgustata


            -Dice che non gli interessa-


            -Questo è un mio ordine!- tuonò allora il re eppure si fece infinitamente piccolo quando lo stregone lo guardò come se volesse ucciderlo ma chinò la testa leggermente


            -Dice che riconquisterà ogni terreno che l’usurpatore vi ha tolto ma non prima di aver ricomposto la sua gilda, di riaver avuto il suo drago e tutti i suoi attrezzi magici, aggiunge che non vuole che gli parliate più in quel modo, lui vi è fedele ma non è una delle vostre pecorelle indifese e che di re come voi ce ne sono molti altri- il sovrano deglutì rumorosamente e annuì. Solo allora lo sguardo del mago ritornò sereno e aggiunse qualcos’altro, che il vecchio si affrettò a tradurre –Lo stregone chiese se è possibile avere da mangiare-


            -Si, certo- gli rispose il re ancora tremante, per un lungo attimo aveva davvero temuto di morire, poi si ricompose e ordinò all’erudito –parla con i servi e fagli portare tutto quello che ordina, io devo andare- salutò con un inchino profondo lo stregone e se ne andò quasi di corsa. Il vecchio chiese cosa desiderasse lo stregone per pranzo ma quello lasciò la scelta ad Alexander mentre lui si andava a finire di lavare


            -Stai bene ragazzo?- gli chiese il vecchio appena Massimo Magno se ne fu andato


            -Mi fa ancora un male dappertutto ma per il resto sto bene-


            -Ti ha picchiato?- gli chiese apprensivo l’uomo


            -No, però ieri notte non mi ha lasciato dormire quasi per niente-


            -Mi dispiace, vorrei poterti aiutare- gli arruffò i capelli e gli sorrise –comunque c’è qualcosa che vorresti mangiare in particolare?-


            -Gaverna- rispose subito il ragazzo –e frittelle di mele- il vecchio annuì e sorrise


            -Per lo stregone va bene se ci penso io vero?- Alex annuì, non aveva la minima idea di cosa potesse piacere a quell’uomo, meglio lasciare fare a qualcuno più vecchio e saggio. L’erudito andò a tirare la cordicella a lato della porta e subito cinque camerieri gli si presentarono tremanti, ordinò loro di preparare il pranzo e quelli ubbidirono, andando in cucina quasi di corsa. Quando Massimo Magno uscì dal bagno, tutto sorridente e rilassato, la tavola era già quasi completamente imbandita con ogni genere di cibo e con molto alcool ma lo stregone guardò tutto un po’ perplesso e chiese all’erudito che cosa fossero quelle cose, il vecchio gli spiegò sommariamente cosa consisteva ogni piatto ma il mago ancora non aveva neppure allungato la mano verso la forchetta. Alexander si sedette e senza troppi indugi prese una scodella colma di Gaverna, una specie di zuppa fatta con carne di pollo e manzo a pezzi, alcune verdure e con gli spaghetti grossi che lui adorava. Lo stregone guardò prima il ragazzo e poi quello che stava mangiando con così tanto gusto ma ancora non voleva mangiare nulla. Chiese all’erudito se non si potessero cambiare i piatti e allora venne lo chef in persona a chiedergli cosa voleva per pranzo, ma il cuoco non conosceva nessuno dei piatti che lo stregone gli nominava e di cui non era possibile fare una traduzione. Alexander finì la sua zuppa e iniziò a spiluccare nei vari altri piatti, visto che erano tutti cibi che la sua famiglia si poteva permettere solo una volta l’anno e lo stregone non li voleva almeno non sarebbero stati del tutto sprecati. Alla fine il mago disse a tutti di lasciare la stanza e solo allora prese in mano la forchetta e raccolse dal piatto che aveva di fronte un po’ di carne stufata con il suo sugo che sembrò disgustarlo profondamente, portò il boccone alla bocca ma non riuscì neppure ad appoggiarlo alle labbra e il suo stomaco si ribellò così forte che persino il ragazzo poté sentirlo


            -Sei strano- gli disse Alex anche se lo stregone non lo capì –il più grande stregone di tutti i tempi, temuto da ogni re, principe e barone, che perde una guerra contro uno stufato- rise e Massimo lo guardò perplesso mentre il suo stomaco faceva rumori a dir poco bestiali –mi sa che se continui così morirai di fame- gli disse il ragazzo, agguantò un pezzo di bistecca di tacchino alla brace mangiandone un pezzetto e passando il resto al mago –è buono, idiota, mangialo!- gli sorrise angelico e lo stregone, anche se titubante, addentò un pezzotto di carne –allora?- gli chiese il ragazzo e l’altro gli rispose con un sorriso stiracchiato, il ragazzo prese allora un pezzo di sgombro marinato e lo stregone quasi non vomitò. Massimo accettò di mangiare quello che il ragazzo gli offriva ma nulla sembrava piacergli, spesso aveva i conati di vomito, finché il ragazzo non gli fece assaggiare una crema di verdure, quella prese a mangiarla con gusto –Sei strano- gli ripetè il ragazzo, non gli piaceva il pesce, lo stufato, la carne e tutto il resto di quel ben di Dio ma una semplice zuppa di verdure lo stava facendo sorridere e non sembrava averne mai abbastanza. Il ragazzo si alzò da tavola e andò a chiamare l’erudito


            -Che succede?- gli chiese il vecchio


            -Ho trovato qualcosa che al mago piace ma è quasi finito e il suo stomaco ancora ruggisce, è fastidioso!-


            -Cosa vuole allora da mangiare?- gli chiese apprensivo il cuoco. Anche lui era rimasto ad aspettare dietro alla porta


            -La zuppa di verdure-


-Zuppa di verdure?- ripeterono in coro il cuoco e l’erudito


            -È strano vero?- rise il ragazzo –però quella è l’unica cosa che non ha quasi vomitato- Massimo si alzò e andò alla porta anche lui, facendo fare un infarto al povero cuoco, ma era sorridente e chiese di avere dell’altra zuppa di verdure


            -Chiedetegli se gli piacciono le verdure lesse o alla griglia- aggiunse il cuoco e il mago annuì, quelle gli piacevano molto, anche fresche, speziate con alcune erbe innominabili ma che il cuoco sembrava conoscere, e aggiunse che anche la frutta gli piaceva


            -Gli puoi chiedere se è vegetariano?- chiese Alexander al vecchio e alla risposta affermativa del mago aggiunse –Sei strano, sei proprio strano!- il vecchio non tradusse questo suo commento e lo stregone rise e baciò il ragazzino sulla fronte, pensando che avesse detto qualcosa di carino.


 


*°*°*°**°*°*


 


Eventuali note: Alexander è in assoluto il personaggio più stronzo e adorabile che io abbia mai inventato, lo adoro! =)

 
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