Lì dove sto per andare, verde

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NonnaPapera!
view post Posted on 13/8/2011, 09:05




Autore: NonnaPapera!
Titolo: Lì dove sto per andare
Avvertimenti :Angast
Genere:drammatico
Trama:Marc e Alex e il loro amore senza speranze
Note: non sono brava a scrivere storie dove uno dei due muore, infatti credo che questa sia l'unica che ho scritto ed in effetti non è un gran che





Il rumore intermittente dell’elettrocardiografo e il respiro affannato furono le prime cose che lo accolsero quando entrò nella stanza.

Si avvicinò titubante al letto e fissò con occhi pieni di rammarico, colpa e rimpianto, il volto ormai esangue del suo amore.

Lo chiamò piano, quasi un sussurro, come se temesse che il tono troppo alto della sua voce potesse in qualche modo ferirlo.

-Ciao- mormorò a mezza bocca.

-Sei venuto… alla fine sei venuto- rispose Marc quasi fosse un delirio personale e non stesse rivolgendosi effettivamente a lui.

-Si, mi dispiace. Mi dispiace così tanto- aveva capito troppo tardi di amarlo: la sua testardaggine, il suo orgoglio… la paura, tanti fattori avevano contribuito a farlo allontanare.

Ora, quando ormai il tempo da trascorre insieme era agli sgoccioli, solo ora si era fatto coraggio e lo aveva raggiunto.

Avrebbe tanto voluto gridargli che non voleva finisse così, che non era giusto, che avrebbero dovuto fare tante cose, loro due soli, insieme… era da bastardi morire proprio adesso, adesso che aveva finalmente capito cosa voleva.

Voleva l’unica cosa che non poteva avere, lui, solo lui e null’altro.

-Ti dispiace?- domandò Marc fissando i suoi occhi stanchi in quelli del compagno - A me dispiace solo che adesso avrai pochissimo tempo per capire l’errore che hai fatto.- concluse, anche se sapeva bene che non era vero… che Alex aveva già capito di aver sbagliato, glielo leggeva negli occhi pieni di lacrime.

Infatti dopo quelle parole calde gocce di dolore caddero sulle guance di Alex.

Marc si sorprese, non avrebbe mai creduto in vita sua di poter vedere Alex piangere… e si sorprese ancora di più quando capì che non voleva vederlo triste.

Ci sarebbe stato il tempo per le lacrime, una volta morto allora gli occhi di Alex si sarebbero riempiti giustamente di dolore, ma non ora .

Adesso non voleva sprecare il poco tempo rimastogli con recriminazioni, scuse e singhiozzi.

-Sei stato veloce- disse sorridendo a mo’ di sfottò.

Alex lo guardò senza capire, asciugandosi con una manica il volto bagnato.

-Hai già capito il tuo errore… non credevo fossi così sveglio- concluse Marc sorridendo.

Alex lo fissò dapprima stralunato poi, capite le intenzioni del compagno, con un sorriso incerto sulle labbra.

-Dimmi cosa posso fare per rimediare, qualunque cosa- soffiò Alex avvicinandosi al suo orecchio.

Quel gesto così intimo, così famigliare e sensuale, per alcuni attimi fece dimenticare a Marc la malattia, il dolore che provava, la costante certezza che stava per morire.

-Voglio un bacio, non uno qualsiasi. Uno che mi accompagni lì dove sto per andare-

Alex annuì cercando di trattenere le lacrime che si erano riaffacciate agli occhi.

Lentamente, trattenendo il respiro, avvicinò il suo volto a quello pallido e sofferente di Marc; per alcuni istanti si sfiorarono la pelle senza congiungere le labbra, assaporando ogni attimo di quelle effusioni d’amore.

Poi con delicatezza le loro bocche si unirono bagnandosi l’una dell’altra, esplorandosi senza fretta, con calma… con amore.

Quel bacio così intenso durò solo un misero battito di ciglia ma, quando Alex si rialzò sollevando il viso, Marc aveva smesso di respirare.

Con sguardo perso e con il cuore in lutto Alex si allontanò dalla stanza, solo il rumore insistente dell’elettrocardiografo -che ora rimandava solo un’immobile linea piatta- a salutarlo.



 
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