Credi ancora che siano solo favole?, Rating rosso, dub-con, sovrannaturale

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view post Posted on 27/10/2011, 20:57




Nick autore: Only_
Titolo storia: Credi ancora che siano solo favole?
Titolo capitolo: //
Genere: sovrannaturale, suspense, introspettivo, commedia, erotico (avrei voluto che fosse anche horror/splatter, ma non credo di esserci riuscita)
Avvertimenti: Slash, Lime, Non-con/Dub-con (Necrofilia?)
Breve introduzione: Massimo crede che Halloween sia solo una festa per spillare soldi alla gente. Vladimir lo convince che non tutte le favole sono completamente false.
Eventuali note: a fine storia.

Partecipa al "Trick or treat? Halloween contest!" di bloodingeyes.


Massimo crede che Halloween sia solo una festa per spillare soldi alla gente.
Vladimir lo convince che non tutte le favole sono completamente false.




Credi ancora che siano solo favole?



– Da cosa ti travesti per Halloween, Max? –
Il ragazzo piegò le labbra in una smorfia, voltandosi verso l'amico con un'espressione schifata sul viso chiaro e lentigginoso. Massimo detestava quella stupida festa importata dagli Stati Uniti, utile solo a spillare soldi ai poveri idioti che decidevano di comprarsi un costume per farsi belli davanti ai coetanei. Come Alessandro, per l'appunto.
– Da carota, immagino. Da cosa potrei travestirmi con questi capelli? – ironizzò, accennando alla chioma arancione rossiccia per cui era sempre stato preso in giro dai suddetti coetanei che non vedevano l'ora di buttare nel cesso i quattrini dei genitori. – Da quanto ci conosciamo, Ale? Sette, otto anni? Quante volte ti ho detto cosa ne penso di Halloween? –
– Andiamo, amico, potresti anche farmi contento una volta tanto, – ribatté l'altro, sbuffando, e spense la sigaretta sul muretto su cui erano seduti per la ricreazione. Mancavano due giorni alla vigilia di Ognissanti, e nella scuola l'eccitazione degli studenti in vista dei festeggiamenti solleticava il naso a tutti. Un branco di deficienti, questo è quanto. – Non ti sto mica chiedendo di fare la lap dance con solo un perizoma di pelle borchiata addosso. Vorrei solo che per una sera uscissi da quella tana che è camera tua e ti decidessi a fare qualche cazzata degna della tua età. Non ho mai conosciuto un adolescente più noioso di te, sai? –
– Grazie per le belle parole, Ale, sei davvero un amico, – commentò pungente Massimo, alzandosi dal muretto e gettando l'involucro del suo panino nell'unico - traboccante - cestino presente nel cortile che il liceo scientifico che frequentava aveva in comune con il classico. Alessandro lo seguì sbuffando e gli diede una pacca - una manata piuttosto violenta, a dirla tutta - sulla spalla a mo' di saluto, prima di unirsi al gruppetto di ragazzi che salivano le scale diretti ad una qualche noiosa lezione di greco.

– Ricordami come sei riuscito a convincermi a fare questa cazzata, – borbottò Massimo per l'ennesima volta, continuando a fissare in cagnesco il riflesso di se stesso nello specchio della sua camera. Era sicuro, benché non lo vedesse, che Alessandro stesse sogghignando soddisfatto, alle sue spalle, mentre stringeva con un po' troppa forza le cinghie di cuoio che tenevano chiuso lo stupido costume da pirata che l'aveva costretto ad indossare per andare a quella maledetta festa organizzata da qualche ragazzo in vena di mostrare al mondo quanto facoltosa fosse la sua famiglia. – Ho davvero bisogno che tu mi dica ancora una volta come ci sei riuscito. –
– È bastato fare leva sul tuo buon cuore, Max, – rispose Alessandro, riemergendo dalle sue spalle con il viso coperto da una spessa patina di cerone bianco, simile a quella utilizzata dagli attori di teatro, ed un ampio e inquietante sorriso disegnato sulle labbra sporcate di rossetto nero. – Sei così amorevole con i tuoi amici che non sopporti l'idea di lasciarli andare da soli ad una festa in cui non conoscono nessuno. Sbaglio? –
Massimo grugnì qualcosa, cercando di ingoiare la risposta acida che gli era affiorata alle labbra, e portò lo sguardo sull'orologio appeso alla parete sopra lo specchio: quanto avrebbe voluto che le lancette segnassero già le due del mattino! Almeno così non avrebbe dovuto subire la musica nauseante che sicuramente sarebbe stata sparata a volume altissimo, né la moltitudine di visi dipinti e corpi fasciati in abiti ridicoli che senza dubbio sarebbe divenuta il suo incubo ricorrente delle future settimane.
– Su, Max, non fare il musone, – ammiccò Alessandro, dandogli una pacca - meno pesante del solito, per fortuna - sulla spalla. – Stai facendo felici un sacco di persone, sai? Non credere che tutti i genitori darebbero ai propri figli il permesso di tornare alle quattro alla loro prima uscita. –
– Mi fa piacere sapere che i miei genitori non ne possano più di avermi in casa, è una cosa che solleva davvero il morale, – ironizzò Massimo, alzando gli occhi al cielo e maledicendo l'amico come mai aveva pensato di poter fare.
– Bene, ne sono contento, – ribatté l'altro, tirando ulteriormente le labbra in un sorriso inquietante ed ignorando volontariamente l'acido contenuto nelle parole dell'amico. – Andiamo, avanti; se continuiamo a stare qui a guardarci negli occhi rischiamo di arrivare in ritardo. –

La festa non era male come pensava, era addirittura peggio: il salone dell'enorme villa in cui era stata organizzata era pieno di persone travestite con i costumi più strani, e più Massimo si guardava intorno, più era convinto che fosse tutta gente da internare urgentemente in manicomio.
– Dopo questo scherzo non ti rivolgerò mai più la parola, – aveva urlato nell'orecchio di Alessandro non appena erano stati accolti dalla figlia dei padroni di casa, cercando di sovrastare il frastuono della musica ipnotica e ripetitiva che inondava la villa. L'amico si era limitato a rispondergli con una risata, prima di sparire in mezzo alla folla lasciandolo completamente da solo sulla porta.
Alcune ragazze mascherate da streghe - che più che altro parevano uscite da un porno di seconda categoria - tentarono più volte di attaccare bottone, offrendogli qualcosa da bere e squadrando con aria interessata il costume che, a loro parere, sembrava quello di un vero pirata; le ignorò senza cercare di essere cortese né per lo meno educato, fissando con sguardo truce quello che fino a poche ore prima era stato il suo migliore amico e che in quel momento, ignaro dei suoi tormenti interiori, si dimenava assieme ad una diavoletta tutta pepe in mezzo alla sala, stringendo in una mano una bottiglia di birra e gridando parole sconnesse alla compagna.
– Max? – domandò ad un tratto una voce maschile, con un tono piuttosto alto, quando le ennesime ragazzine offese si allontanarono da lui con degli enormi bronci sulle labbra. Si voltò con un'espressione palesemente stupida dipinta sul viso.
– Simo? – ribatté riconoscendo l'amico sotto l'accuratissimo trucco da zombie. Simone era stato il primo bambino con cui avesse mai legato, l'amico di tutta l'infanzia; purtroppo con il passare degli anni si erano persi di vista, fino a non sentirsi proprio più se non per compleanni o festività varie.
– Che ci fai qui? – sorrise Simone, avvicinandosi per stringerlo in un abbraccio affettuoso che lo lasciò per qualche secondo immobile ed imbarazzato: da quando non veniva stretto in quel modo da qualcuno che non fosse sua madre? – Non mi aspettavo di trovarti a questa festa, è un mix di tutto quello che detesti di più al mondo! –
– Eh, – ridacchiò Massimo, grattandosi appena la nuca. – Sono stato trascinato da un amico. –
Indicò con un cenno del capo l'ignaro Alessandro che, intanto, era passato da “ballare” a “pomiciare” con la diavoletta di poco prima. Simone soffocò appena una risata, dandogli l'ennesima pacca sulla spalla della giornata - e diamine, era messo così male da dover essere compatito da tutti?
– Amico, non ti invidio proprio, – commentò, sorridendogli comprensivo e un po' sfottente, poi si allontanò di qualche passo. – Devo tornare da Laura, adesso, ci vediamo in giro! –
– Sì, ciao, – lo salutò Massimo, celando una smorfia: Simone era stato anche la sua prima cotta, anni prima, e gli dava un ingiusto e viscerale fastidio sapere che se ne stava andando per la sua ragazza. Si diede dell'idiota, maledicendo Alessandro ancora una volta per la sua pessima idea.
Stanco di rimanere fermo nello stesso posto ed essere indicato dalle ragazzine che prima cercavano di abbordarlo, decise di cambiare aria. Era sicuro di poter riuscire a trovare un posto un po' meno caotico, in quella villa.
Quel posto pareva uscito da un incrocio tra un film per teenager represse e uno splatter di ultima categoria: il salone si affacciava su un immenso parco tramite una gigantesca vetrata - con tanto di porta a vetro per arrivare ad un terrazzo appena rialzato, verso il quale, ovviamente, si diresse - decorata in modo da sembrare una ragnatela gigante. Nel giardino, le chiome degli alberi erano state riempite con della strana schiuma bianca, mentre ai loro piedi erano adagiate decine e decine di zucche intagliate con tanto di lumino acceso all'interno. Se non fosse stato costretto a prendere parte a quell'inutile festa, probabilmente sarebbe arrivato a pensare che quello fosse uno spettacolo piuttosto suggestivo. Mancano solo i vampiri imbrillantinati, qui, pensò invece, con una smorfia.
– Come mai tutto solo? – domandò una voce sconosciuta, alle sue spalle, con un pesante accento russo; era convinto di essere davvero solo, che tutti gli invitati e gli imbucati si stessero divertendo nel salone, perciò sobbalzò sorpreso, prima di voltarsi verso colui che aveva parlato con i muscoli in tensione nel caso si fosse trovato in pericolo - era colpa dell'atmosfera spaventevole, forse, ma all'improvviso si sentì davvero, improvvisamente, in una situazione di pericolo.
Incrociò gli occhi leggermente a mandorla di un ragazzo parecchio più alto e muscoloso di lui, dai capelli neri e la carnagione così pallida da risultare per forza finta - doveva essere il cerone, non c'era alcun dubbio. In un altro momento, probabilmente, si sarebbe soffermato a pensare quanto fosse attraente quel tipo, con il suo sorriso affabile e appena accennato, ma in quei pochi secondi di stallo e silenzio la sua mente non riuscì a formulare nulla di coerente: l'unica cosa che aveva davanti a sé erano gli occhi di quel ragazzo.
Era sicuro di non aver mai visto iridi di quel colore: erano castane, talmente chiare che nel bordo esterno diventavano quasi dorate, mentre vicino alla pupilla si scurivano fino a risultare rossicce. In un attimo di lucidità, si chiese quanto quel tizio avesse dovuto pagare per potersi comprare delle lenti a contatto di quel genere.
– Perdonami, io sono Vladimir. Sono ospite qui, a casa di Marcella e suo marito; conoscono me e i miei genitori da tanto tempo, solo quest'anno ho deciso di approfittare del loro invito a trascorrere qualche giorno qui in Italia. Volevo vedere se il clima, qui, era così tanto diverso rispetto a quello russo, – spiegò, ampliando il sorriso e battendo le palpebre – interrompendo così, per un attimo, il contatto visivo; Massimo ritrovò di colpo la facoltà di parlare.
– P-piacere, – bofonchiò, domandandosi irritato dove avesse dimenticato il cervello. – Io sono Massimo, e sinceramente non sono sicuro di essere sulla lista degli invitati a questa festa. –
Vladimir rise - una risata profonda che fece venire i brividi al ragazzo - e portò gli occhi sul parco, senza prestare troppa attenzione alla sua ultima frase.
– Bello, vero? – domandò, accarezzando le decorazioni con quel suo sguardo magnetico ed ammaliante; appoggiò i gomiti alla balaustra, chinandosi fino a posare il mento sui palmi aperti. Non sembrava molto interessato al fatto che un estraneo fosse entrato nella casa dei suoi ospiti senza ricevere l'invito, anzi: pareva sottilmente divertito dalla situazione.
Massimo osservò per qualche attimo il profilo del giovane russo, poi scosse il capo stizzito e tornò a sua volta a guardare verso l'ampio giardino.
– Lo trovo patetico, – disse senza peli sulla lingua. Anche se aveva appena fatto la figura del pesce lesso, non significava che avesse perso il suo orgoglio. – Come tutto il resto, d'altronde, Halloween in primis. Che senso ha festeggiare travestendosi da esseri inesistenti e insensati? È solo un modo come un altro per spillare soldi alla gente. –
Le labbra di Vladimir si tesero in un altro sorriso, mentre si girava verso di lui.
– Inesistenti e insensati, dici? Non credi all'esistenza di licantropi, zombie, mummie, fantasmi e... vampiri? –
C'era una nota di scherno nella sua voce dal pesante accento russo, che irritò l'altro senza motivo.
– Sono solo favole. Stronzate. E chi ci crede è un idiota. –

– Ho visto che hai fatto colpo, – insinuò maliziosamente Alessandro, raggiungendolo al tavolo degli alcolici. – Strano, non mi sembra che quel tizio sia nella categoria del tuo uomo ideale. –
– Infatti non lo è, – sbottò Massimo, prendendo un bicchiere a caso. Studiò per pochi secondi il liquore verdastro e stranamente denso di cui era colmo, poi lo portò alle labbra e bevve tutto d'un fiato: aveva uno strano sapore, acidulo e allo stesso tempo dolciastro, e gli bruciò per qualche secondo la gola. – È solo un idiota russo che si diverte a sfottere. –
Alessandro fischiò, divertito dal tono scocciato dell'amico: era sempre più convinto di aver fatto bene a costringerlo ad andare a quella festa. Allungò una mano ed afferrò una bottiglia di birra, ingollandone lunghe sorsate come fosse acqua. In quello stesso momento la canzone in corso sfumò fino a cambiare: la voce acuta di una donna squarciò l'aria, in una melodia rock e gotica che fu come un balsamo per le orecchie di Massimo.
– Su, non fare il musone come al solito, – rise ancora Alessandro, salutandolo e tornando dalla diavoletta mora con cui aveva “ballato” fino a poco prima. – Divertiti! –
Massimo grugnì qualcosa di indefinito, prendendo un altro bicchiere e tornando a spalmarsi contro una delle pareti della sala, dove rimase per tutta la durata della canzone. Quando sfumò l'ultima nota, guardò per un attimo verso la vetrata, come spinto da una forza sconosciuta, e incontrò nuovamente gli occhi di Vladimir: perfino a quella distanza e con la luce soffusa il colore delle sue iridi era perfettamente visibile - inquietante, in un certo senso, ma anche terribilmente attraente. Il russo sorrideva compiaciuto, osservando proprio lui, e Massimo si trovò improvvisamente intenzionato ad avvicinarsi per potergli parlare ancora.
Finì di bere il suo cocktail - aveva preso di nuovo quello strano miscuglio denso e verde, e stavolta aveva deciso di sorseggiarlo con più calma - e appoggiò il bicchiere vuoto sul primo tavolo che trovò mentre camminava deciso verso di lui.
Vladimir non disse nulla, quando lo raggiunse, e lo condusse nuovamente sul terrazzo dove si erano presentati diversi minuti prima; gli tenne aperta la porta a vetro senza interrompere il contatto visivo, poi lo spinse a scendere i pochi gradini che li separavano dal parco. Camminarono per qualche metro e, quando fu sicuro che nessuno li stesse guardando o seguendo, allungò una mano per prendere la sua. Solo in quel momento distolse lo sguardo.
Si inoltrarono tra gli alberi sempre più fitti - in un lampo di coscienza Massimo si chiese quanto fosse grande la proprietà di quella famiglia - fino ad arrivare ad un luogo in cui gli addobbi sui rami e le zucche ai piedi dei tronchi erano solo un ricordo.
– Cosa ci facciamo qui? – chiese Massimo senza troppa convinzione, mentre Vladimir lo spingeva contro un arbusto e lo schiacciava contro il legno premendosi contro il suo corpo.
– C'è bisogno di spiegarlo? – domandò a sua volta il russo, sorridendo malizioso e astuto.
Il ragazzo aprì la bocca per risponde, ma l'altro lo interruppe chinandosi fino ad arrivare alla sua altezza e premendo con irruenza le labbra sulle sue. Massimo gemette, sbattendo la testa contro l'albero, e rispose subito a quel bacio famelico come se non aspettasse altro da tutta la vita.
Solo mentre lasciava scivolare le mani sulle braccia nude di Vladimir, il ragazzo si rese conto che l'altro non indossava nessun tipo di costume: portava un paio di semplici jeans scuri stinti sulle ginocchia, una maglietta rossa, e stretta attorno al collo aveva una sciarpa nera che le dita di Massimo scostarono con impazienza per poter toccare ancora la sua pelle. Un abbigliamento particolare, per essere a fine ottobre, ma in quel momento non gli interessava; e poi, il russo non aveva detto di essere andato in Italia per verificare di persona che le temperature fossero meno rigide rispetto a quelle della sua terra natia?
Vladimir si scostò dal suo volto solo per potersi abbassare a baciare il suo collo, mentre le mani andavano a slacciare le stringhe di cuoio che chiudevano il costume da pirata sulla schiena, e lo tirò un po' più verso il proprio corpo per avere più spazio per muoversi.
Si spogliarono a vicenda con gesti febbrili, come ansiosi di poter concludere tutto in fretta, e quando furono nudi uno davanti all'altro Massimo fu colto da un brivido che lo scosse fino alle ossa.
Vladimir allargò il proprio sorriso fino a farlo diventare un ghigno: non era solo il freddo a far venire la pelle d'oca all'altro ragazzo, e presto anche lui se ne sarebbe accorto. Era il suo istinto, quel sesto senso di cui tutti parlavano sempre e che nessuno aveva avuto la possibilità di sfruttare: quello di Massimo, in quel momento, stava gridando al pericolo, purtroppo era destinato a capirlo troppo tardi.
Vladimir lo afferrò per un braccio, costringendolo rudemente a sdraiarsi sulla terra gelida, e lo baciò ancora, stendendosi sopra il suo corpo, sovrastandolo e fissandolo come se volesse mangiarlo mentre la lingua si faceva spazio nella sua bocca calda.
Massimo era completamente sottomesso all'altro, non aveva nessun controllo della situazione, eppure non se ne dispiaceva: in realtà, non se n'era neppure reso conto. Era completamente succube, la ragione l'aveva abbandonato sin da quando - se ne rese conto in un nuovo sprazzo di lucidità - aveva bevuto il primo cocktail.
Vladimir si spinse nel suo corpo senza prepararlo, senza nemmeno avvertirlo.
La nebbia in cui pareva immersa la coscienza di Massimo si squarciò.
Un urlo di dolore proruppe dalle labbra del ragazzo, quando il russo cominciò a muoversi dentro di lui, il suo cuore cominciò a battere più forte, pompando il sangue più in fretta, e lacrime tiepide cominciarono a scivolare sulle sue guance portando via con loro il trucco da pirata che Alessandro - dov'era Alessandro in quel momento? Perché non lo stava cercando? Perché non lo stava aiutando? - aveva steso con tanta cura e concentrazione sul suo viso.
– Apri gli occhi, Massimo, – ordinò Vladimir, afferrandogli il volto e costringendolo ad avvicinarlo nuovamente al suo. Il ragazzo non riuscì ad opporsi in alcun modo, facendo come gli era stato detto, e, quando le sue le incontrarono, le iridi del russo diventarono improvvisamente vermiglie. Massimo si sentì ancora una volta in suo completo controllo.
Vladimir ghignò ancora, sfiorandogli appena le labbra con le proprie, poi si abbassò e premette i denti sulla pelle del suo collo, lacerandola. Il sangue schizzò forte nella sua bocca, sporcandola dello stesso colore dei suoi occhi, e Vladimir lo bevve senza smettere un attimo di muovere i fianchi contro il corpo dell'ormai annientato Massimo.
Sentiva la vita del ragazzo scivolare lentamente dentro di sé, mentre continuava a penetrarlo con foga violenta e gli stringeva il mento tra le dita; il calore del suo corpo si dileguava in fretta, presto sarebbe scomparso del tutto, e Vladimir continuava a bere. Beveva, beveva, beveva.
Solo quando il battito del cuore di Massimo rallentò fin quasi a fermarsi, il russo scostò la bocca dal suo collo e leccò con cura lo squarcio sulla sua pelle e le proprie labbra, per ripulirli dalle ultime gocce di sangue. Alzò il viso fino ad incontrare le iridi verdi e vacue del ragazzo, sorridendogli nuovamente come quando l'aveva incontrato sul terrazzo e si era appoggiato contro la balaustra mentre parlava con lui per la prima volta, sollevando appena gli angoli della bocca con aria affabile.
– Credi ancora che siano solo favole? – domandò quasi con dolcezza, lasciando andare il suo mento ed osservando il capo che scivolava, abbandonato e senza vita, sulla terra. Gli accarezzò una guancia con la punta delle dita, chiudendogli le palpebre in rispettoso silenzio, e posò un bacio sulle sue labbra, prima di scostarsi definitivamente dal suo corpo ormai freddo e rialzarsi.
Indossò i propri abiti lanciando di tanto in tanto occhiate al corpo steso a terra. Si sentiva sazio, forte, con tutto il potere necessario per affrontare il migliore amico della sua vittima e costringerlo a dimenticarsi completamente di lui; però avvertiva una strana sensazione, come se il senso di colpa che credeva sopito da tanto tempo si fosse improvvisamente svegliato.
Finì di sistemarsi la sciarpa nera attorno al collo e fece per andarsene, lasciandolo lì, ma poi parve ripensarci. Sospirando e mormorando qualche insulto in russo, rivolto a se stesso naturalmente, si avvicinò di nuovo al ragazzo, accucciandosi proprio accanto alla sua testa.
– Sono un idiota, – mormorò, come profondamente arrabbiato; avvicinò un polso alle proprie labbra e lo incise a fondo con i denti. Sentì un dolore acuto propagarsi per tutto il suo braccio - per un attimo gli tornò in mente la propria trasformazione, come ogni volta che si feriva per poter versare il proprio sangue avvelenato, ma tutto svanì in un istante.
Tenendolo con l'altra mano, accompagnò l'arto leso fino a posare la ferita sulla bocca spalancata di Massimo: osservò le gocce verdastre macchiargli le labbra, prima di scivolare sulla lingua e nella gola, e quando il taglio si fu rimarginato, grazie alla guarigione accelerata propria della sua specie, ritrasse il braccio.
Era la prima volta che si azzardava a fare una cosa del genere, non era molto sicuro di aver fatto bene tutto: forse aveva aspettato troppo, avrebbe dovuto farlo quando il corpo era ancora caldo.
Rimase lì accanto per un tempo indefinito, minuti o forse ore, osservando con curiosità il lento agire del suo sangue sul corpo del ragazzo. Fino a quel momento aveva potuto analizzare gli effetti che il veleno provocava sui vivi - le soggiogava, rendendole succubi e prive di volontà, pronte soltanto ad inchinarsi davanti al vampiro di cui avevano bevuto il siero -, ma mai la vera trasformazione: era strano poter percepire visivamente quello che lui stesso aveva subito tanti anni prima, guardare da vicino le sottili differenze del viso del futuro vampiro. Le vene prosciugate si riempivano di nuovo sangue, colorandosi di una sfumatura più scura del normale e risaltando sulla pelle bianchissima in modo sottilmente inquietante - presto non si sarebbero più notate, però.
Sovrappensiero, allungò una mano per scostare alcune ciocche ramate e ricce dalla fronte del ragazzo destinato a diventare suo compagno ma, prima che le sue dita potessero toccarlo, Massimo spalancò gli occhi. Vladimir si immobilizzò, pronto all'aggressione che probabilmente sarebbe iniziata a breve: per quanto il nuovo vampiro potesse essere furioso e la lotta sempre impari - il suo creatore possedeva tutta la forza della vita che gli aveva strappato -, il russo non sentiva un po' a disagio all'idea di combattere contro il ragazzo che diversi minuti prima aveva ucciso.
– Benvenuto nel mondo delle stronzate, Massimo, – mormorò invece con un sorrisetto strafottente, nascondendo in modo egregio il nervosismo ed il sottile sollievo che lo invasero quando fu chiaro che l'altro non l'avrebbe attaccato. Osservò in religioso silenzio le espressioni che si susseguivano sul volto di Massimo: paura, rabbia, confusione, comprensione. Quando la bocca del ragazzo si aprì in una muta esclamazione di sorpresa consapevolezza, Vladimir sorrise, ripetendo ciò che gli aveva detto prima, quando però non poteva più sentirlo. – Credi ancora che siano solo favole? –



Note finali: non so esattamente come possa Vladimir usare “l'attrezzo”, essendo i vampiri morti e blablabla, ma lui può u.u ecco tutto.
In secondo luogo, aggiungo un paio di cose che nella storia vengono accennate e non spiegate in modo approfondito:
- i padroni di casa del villone dove si svolge la festa non erano altro che “Succubi” di Vladimir; come viene spiegato infatti nel finale, basta far si che un vivente beva del sangue/veleno/siero di vampiro perché questo ne azzeri la volontà e lo renda, appunto schiavo del vampiro stesso.
- mi sono scervellata da far schifo per trovare un motivo valido per cui il sangue/veleno/siero di Vladimir sia verde e viscoso.. e non l'ho trovato. Sarà perché, per qualche ragione a me sconosciuta (forse ho giocato/gioco troppo a Sacred), se penso ad un colore da associare al veleno mi viene, appunto, il verde. E per la consistenza.. avete presente il sangue mezzo rappreso? Ecco, più o meno è così (colore a parte). Uh, devo ringraziare Carolina per avermi aiutata con la mia pseudo-ricerca di un alcolico con quella consistenza e quel colore xD e, visto che ci sono, anche per avere sempre la pazienza di leggere in anteprima praticamente tutte le mie nuove storie (originali e non) e di aiutarmi con la scelta dei generi e degli avvertimenti :3 mica è semplice trovare una persona così disponibile, oh.
- il suddetto villone è l'incrocio tra le “case” di un mio amico e di una mia vecchia compagna di classe, per cui non c'è nulla di inventato da me. A parte la vetrata, forse, ma vista la quantità spropositata di soldi che hanno e le dimensioni stesse delle abitazioni non è detto che non ci sia davvero una cosa del genere; non ho ancora avuto la fortuna di visitare tutto, in nessuna delle due, per cui potrei essermela semplicemente persa.
- la festa è frutto della visione di troppi film per teenager represse di cui sopra u.u
- il fatto che alla fine Vladimir praticamente violenti Massimo non è una scelta casuale: considerando che in certe situazioni il sangue circola più in fretta, ho ipotizzato che il russo abbia deciso di uccidere il ragazzo il più in fretta possibile. Per cui, ha pensato che in quel modo la sua morte sarebbe stata sì più violenta e dolorosa, ma allo stesso tempo anche più rapida.
- il commento di Massimo sui costumi da strega che indossavano alcune ragazze è il mio commento davanti alle fotografie di alcuni vestitini striminziti e volgari (secondo me) che vorrebbero appunto essere costumi da strega ma che piuttosto paiono costumi da bagno pieni di pizzi e cagate varie che lasciando scoperto più corpo di quello che coprono.
- ancora, i pensieri di Massimo su Halloween sono i miei pensieri su Halloween.
- dopo aver scritto la storia, mentre ne parlavo con Carolina, mi sono resa conto che il fatto che Vladimir abbia il sangue verde faccia sì che anche il suo corpo abbia un colorito verdognolo; è un effetto collaterale delle mie elucubrazioni, ammetto di non averci pensato prima, ma posso riparare al tutto dicendo che Massimo non se ne accorge perché nello stato “succube” in cui si trova non ci abbia proprio fatto caso. E poi, un'altra cosa che ho accennato nella storia stessa: il colore delle iridi di Vladimir è strettamente collegato al suo potere. Come avrete notato, prima di mordere Massimo, gli occhi gli diventano completamente rossi: quello è il segno che il suo controllo sul ragazzo ha raggiunto il suo picco maggiore - ha sottomesso sia la sua mente che il suo corpo - e che quindi ormai l'altro non ha nessuna possibilità di sfuggirgli. E, oltretutto, Vladimir accenna al suo voler affrontare Alessandro per fargli dimenticare di averlo visto con Massimo: anche la “cancellazione della memoria” fa parte dei suoi poteri sovrannaturali.
Se tutto quello che ho scritto vi sembra una stronzata... be', lo è :'D mi piaceva l'idea di spiegare tutto, però :D spero che la storia vi sia piaciuta ;)


Edited by Only_ - 28/10/2011, 18:19
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 28/10/2011, 08:51




Che bella^^ secondo me gli avvertimenti vanno beneU.U
Una cosa non mi è chiara, perchèa alla fine Vladimir ha deciso di resuscitare Massimo? insomma perchè prprio lui, se ne stava andando e poi ci ha ripensato, strano epr un vampiro senza coscienza! Che le parole di Massimo e la sua strafottenza lo abbiano attratto?
Bella davvero XD
 
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Only_
view post Posted on 28/10/2011, 15:09




Be', in realtà Vlad era curioso di vedere gli effetti dela trasformazione "in diretta" u.u
Principalmente il motivo per cui lo trasforma è quello, però c'è da dire che mi piangeva il cuore a lasciare Massimo violentato e dissanguato >.< e poi, ipotizzando che una vita di totale solitudine non sia molto piacevole, Vladimir l'ha "trasformato" proprio per non essere più solo e perché la reticenza di Massimo nei confronti del sovrannaturale l'ha intrigato a tal punto da voler vedere le sue reazioni dopo esserci stato trscinato dentro :asd: (<- questa faccina la adoro **)
 
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Taila
view post Posted on 29/10/2011, 13:08




Voglio anch'io un vampiro come Vadimir! *p*
Ah-ehmmm... ^^'''
Il vampiro crudele e senza un briciolo di coscienza mi piacev un casino, dopo la bolgia dei vampiri bonaccioni e affetti dalla sindrome del grillo parlante, ci voleva proprio una ventata di cattiveria! u__u
Ma adesso che ci farà Vladimir con Max? Gli ha insegnato che le favole non solo esistono, ma fanno anche molto male...
Bellissima shot, complimenti!
 
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Only_
view post Posted on 29/10/2011, 18:28




Yay, perché Vladimir è un figo da paura pervertito assasino e pure demoniaco (cit. NonnaPapera)!
:asd:
La sindrome del grillo parlante ** mi piace un sacco questa cosa xD ammetto di aver fatto parte delle schiere pro-Twilight per un bel po' di tempo (poi all'uscita del primo film per fortuna sono rinsavita) e di per sé i vampiri (soprattutto quelli sanguinari e malvagi *buahaha*) mi hanno sempre affascinata come creature sovrannaturali, per cui quando ho visto il contest mi è subito venuto un flash con il mio Vladimir :3
Sono contenta che la shot ti sia piaciuta, direi che alla fine l'esperimento è ben riuscito! :asd:

Oh, Vladimir non so esattamente cosa farà con Max. Presumo che per qualche tempo lo "istruirà" (anche se adesso Massimo sa che i vampiri esistono, non per questo deve informare tutti gli altri - e senza un "mentore" lo farebbe, perché nel primo periodo di vita i vampiri producono troppo veleno e rischiano di farsi scoprire perché non possono ingoiarlo come gli umani fanno con la saliva, poiché rischierebbero di rimanerne soffocati e morire) e diventeranno "compagni di caccia", poi chissà, magari il loro rapporto si evolverà - o magari no.
:asd:
 
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Taila
view post Posted on 31/10/2011, 14:37




Anch'io devo fare mea culpa e confessare di essermi fatta abbagliare da Twilight, tanto da aver comprato tutti e quattro i libri (che non ho mai letto tra l'altro, ho letto intero solo il primo) e ho scritto anche una shot su Bella e Edward. Orrore!!! Io che non so scrivere una het, ne ho sfornata una proprio su di loro :autopat:
Comunque, tolti i vampiri sbrilluccicosi della Meyer, i succhiasangue piacciono anche me, non tanto da farmi impiantare dei canini finti, ma mi difendo!
Sono una dampyriana, sono una fan accanita del fumetto della Bonelli Dampyr, ho letto il Dracula di zio Bram, Intervista con il Vampiro (odio il film!!!!) e Scelti dalle Tenebre. Ho comprato, ma non ancora letto, Armand il vampiro e Marius.
Se vuoi farti due risate, ti consiglio il demenziale "Diario di Dracula: è un diario della durata di un anno che Dracula scrive dopo aver visto il successo de "Il diario del Vampiro".
Ti lascio immaginare...
 
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Only_
view post Posted on 31/10/2011, 18:52




CITAZIONE (Taila @ 31/10/2011, 14:37) 
Anch'io devo fare mea culpa e confessare di essermi fatta abbagliare da Twilight, tanto da aver comprato tutti e quattro i libri (che non ho mai letto tra l'altro, ho letto intero solo il primo) e ho scritto anche una shot su Bella e Edward. Orrore!!! Io che non so scrivere una het, ne ho sfornata una proprio su di loro :autopat:

Pensa che io li ho letti tutti. Più volte >///<
E pure io ho scritto/pubblicato una Edward/Bella, però li ho fatti separare u.u muahahaha, mi sono sentita potente facendo scoppiare la coppia :asd:

CITAZIONE (Taila @ 31/10/2011, 14:37) 
Comunque, tolti i vampiri sbrilluccicosi della Meyer, i succhiasangue piacciono anche me, non tanto da farmi impiantare dei canini finti, ma mi difendo!
Sono una dampyriana, sono una fan accanita del fumetto della Bonelli Dampyr, ho letto il Dracula di zio Bram, Intervista con il Vampiro (odio il film!!!!) e Scelti dalle Tenebre. Ho comprato, ma non ancora letto, Armand il vampiro e Marius.
Se vuoi farti due risate, ti consiglio il demenziale "Diario di Dracula: è un diario della durata di un anno che Dracula scrive dopo aver visto il successo de "Il diario del Vampiro".
Ti lascio immaginare...

Ammetto di non avere una grande cultura a proposito, all'attivo ho solo la visione de Intervista con il vampiro (è tanto più brutto del libro? D:) e la lettura di quasi tutto Dracula; quasi tutto perché arrivata a un certo punto mi è passata la voglia e l'ho abbandonato ._. (come faccio puntualmente con un sacco di libri, salvo poi riprenderli in mano e divorarsi in un pomeriggio u.u)
Però rimedierò :asd:
 
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Taila
view post Posted on 2/11/2011, 14:29




Almeno tu ti sei salvata facendo scoppiare la coppia, io invece ho scritto una shot post new moon, che per altro non avevo nemmeno letto...
Una cretinata, più che altro, ma è piaciuta...
Immagino, che hanno detto le fans della coppia, dopo? ^o^

Louis e Lestat del film, rispetto a quelli del libro, sono piatti e senza alcun senso. Inoltre il film ha stravolto completamente la trama del libro, perchè non ha tenuto in nessun conto Scelti dalla Tenebre, il sequel/prequel di intervista, dove Lestat spiega il suo modo d'agire.
Nel film sembra un pazzo assetato solo di sangue, invece in realtà uccide soltanto coloro che lo meritano. Inoltre è innamorato perso di Louis(nel libro c'è una bellissima scena di loro due che ballano di notte per le strade di Parigi e nel film non ce n'è traccia), ma ha amato troppo quando era stato in vita ed è stato ferito a morte dall'uomo che amava (in pratica gli dice che non l'ha mai amato, ma anzi l'ha solo odiato e pur di non stare con lui si suicida) e per questo non vuole avvicinanrsi troppo a Luoise e per questo motivo lo tratta in quel modo cinico e "cattivo".

Anch'io ho fatto così con alcuni libri, ma per la maggior parte li finisco....
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 2/11/2011, 17:31




Mi intrometto, concordo con taila, per quel che ricordo il film era uan ciofeca rispetto al libro, però sono reminescenze passate e ad essere onesta ora ricordo solo la trama a grandi linee.
Only però caspita ho notato che tu ti sei crata un tuo mondo tutto su Vladimir

CITAZIONE
Oh, Vladimir non so esattamente cosa farà con Max. Presumo che per qualche tempo lo "istruirà" (anche se adesso Massimo sa che i vampiri esistono, non per questo deve informare tutti gli altri - e senza un "mentore" lo farebbe, perché nel primo periodo di vita i vampiri producono troppo veleno e rischiano di farsi scoprire perché non possono ingoiarlo come gli umani fanno con la saliva, poiché rischierebbero di rimanerne soffocati e morire) e diventeranno "compagni di caccia", poi chissà, magari il loro rapporto si evolverà - o magari no.

Che dici posso sperare in un sequel, o prequel se preferisci XD
 
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Only_
view post Posted on 2/11/2011, 17:44




Non l'avrei mai detto, il film mi è piaciuto molto! Però, ripeto, non ho letto il libro,per cui se mi dite che fa schifo in confronto vi do ragione :asd:
Sì, Talia, anche io leggo i libri che abbandono, a parte uno o due che proprio non hanno alcuna speranza di redimersi ai miei occhi u.u Tunnel, primo tra tutti (non c'entra un'acca, ma tant'è) u.u

CITAZIONE (NonnaPapera! @ 2/11/2011, 17:31) 
Only però caspita ho notato che tu ti sei crata un tuo mondo tutto su Vladimir
CITAZIONE
Oh, Vladimir non so esattamente cosa farà con Max. Presumo che per qualche tempo lo "istruirà" (anche se adesso Massimo sa che i vampiri esistono, non per questo deve informare tutti gli altri - e senza un "mentore" lo farebbe, perché nel primo periodo di vita i vampiri producono troppo veleno e rischiano di farsi scoprire perché non possono ingoiarlo come gli umani fanno con la saliva, poiché rischierebbero di rimanerne soffocati e morire) e diventeranno "compagni di caccia", poi chissà, magari il loro rapporto si evolverà - o magari no.

Che dici posso sperare in un sequel, o prequel se preferisci XD

Che ci posso fare, la mia mente è partita per lidi sconosciuti xD e quando raggiunge mete decenti, raramente lascio perdere :asd:
Il prequel è già in fase di stesura, anche se non credo che lo pubblicherò qui sul forum perché non è propriamente Slash/Yaoi - anzi, non lo è per niente; diciamo che è il prequel del prequel che ho in mente su Vlad :asd:
Per quanto riguarda il sequel, qualche idea ce l'ho ma non sono sicura di volerla scrivere :sese: anche se alla fine lo farò sicuramente :asd:
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 2/11/2011, 18:18




Ok, senti se anche non è yaoi e quindi sul sito non lo puoi postare puoi comunqu emettere in questa discussione il link alla storie su efp così chi vuole se la va a leggere lì^^
 
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Only_
view post Posted on 2/11/2011, 18:24




Lo farò *O*
Però prima devo finirla xDD
 
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11 replies since 27/10/2011, 20:57   73 views
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