| Autore: NonnaPapera! Genere: Nonsense, introspettivo Avvertimenti: Flash fic fam-slash Trama: Una ragazza torna a casa da scuola e si dedica al suo grande amore Note: scritta come fuori concorso per una delle iniziative di Eylis "Lo yuri e la scatola" la prima frase della storia è uno stralcio della canzone" bambola di cera" dei Follow the mad Partecipante al contest: "Cala il sipario trattenete il fiato"
Come ogni giorno lei mi aspetta sempre lì, seduta accanto al mio letto lei è lì. Non dice nulla e guarda fissa gli occhi miei. E’ una nuova sensazione, ogni giorno sempre più intensa, sempre più coinvolgente. E’ strano come questo sentimento sia maturato, mutando nel tempo –forse anche nello spazio- Eppure, se mi fermo a pensare, se incateno i miei occhi ai suoi, ho la certezza che questo amore ci sia sempre stato, che abbia sempre aleggiato lieve e protettivo sopra di me, avvolgendo il mio cuore e accompagnando la mia anima. L’unica differenza tra il passato e il presente è che io ora lo posso sentire, ora anche io posso ricambiare con tutto il cuore quell’amore che so, già da molto tempo lei mi donava. Allungo la mano lieve, il cuore –come ogni volta- ripieno di quel misto di trepidante attesa e di struggente malinconia. Una piccola scatola di legno intagliato, dal profumo di vecchio e di fatato, è lì che racchiusa in un bozzolo buio, riposa il mio amore. Vorrei aprirla subito ma sono trafelata, la corsa dalla scuola per giungere a casa mi ha scompigliato i capelli. Prima mi devo sistemare, che penserebbe se mi vedesse in questo stato pietoso? Raccolgo i capelli con cura –non è facile quando i ricci ispidi cercano di fuggire sempre dal codino- mi guardo allo specchio, sorrido mentre mi metto un velo di lucidalabbra. Ecco, il momento che aspettavo da tutto il giorno è giunto. Con delicatezza ed attenzione sollevo dal mio comodino la piccola scatola -un po’ sbeccata ai lati, per via della mia precedente incuria infantile-, la accarezzo pregustando il momento del ricongiungimento. La perfezione che si fa realtà. Il coperchio si schiude senza alcuna difficoltà e lei appare in tutto il suo splendore, la fisso ammirata, lei è così bella ed io… La osservo senza proferire parola. In fondo a che servirebbe? Il nostro legame va al di la di qualsiasi spiegazione, di qualsiasi frase… Di qualsiasi comprensione. Solo la musica ci unisce, avvolgendoci con le sue spire seducenti e lei, come se mi avesse letto nel pensiero, ora ha incominciato a ballare. Mi guarda e balla, gira su se stessa a poi torna a fissarmi in una danza magica, amorevole e spensierata. Mentre danza, in me ancora una volta, si fa largo quell’antico proposito, quella promessa fatta tempo fa quando con sorpresa mi resi conto d’amarla, così lo sussurro piano, a voce talmente bassa che le parole non escono dalla mie labbra: “Un giorno, molto presto, ti porterò a ballare sulle note di un’ orchestra, che sta lì a suonare per noi” . E’ un giuramento solenne, un patto d’amore tra me e lei. Lentamente richiudo il piccolo scrigno che con pigrizia si sigilla sopra il suo corpo, riavvolgendola nel buio protettivo della piccola scatola. I momenti che possiamo passare insieme sono pochi, dettati tutti dalla frenesia del giorno, dalla cautela… Non vorrei mai che qualcuno scoprisse i sentimenti che provo e che tentasse di separarci. Bisogna fare attenzione, ogni amore ha un prezzo da pagare, il nostro è la prudenza. Poso un lieve bacio sul coperchio di legno, sentendone sulla bocca la porosità e la compattezza fredda. In fondo che importa se il tempo trascorso insieme è così poco? Non importa la quantità ma la qualità, ed il nostro tempo insieme è splendido. Splendido come il nostro amore, come lei. Mi allontano dal comodino e saluto con la mano, esito un secondo sulla porta mi volto e fisso ancora nella sua direzione. Ci sono attimi, giorni in cui vorrei che fosse viva, ma anche così il nostro amore è perfetto.
|