20 miglia

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A_Denial
view post Posted on 14/11/2011, 19:05




Nick autore: io v.v quindi A. Denial
Titolo storia:20 miglia
Genere: pseudo-storico?
Avvertimenti: angst, flashfic
Breve introduzione:La Manica divide Inghilterra e Francia, Dylan e Julien, reato e peccato
[OT: vi ho già detto quanto odio le introduzioni?]
Eventuali note:ora, su EFP l'ho classificato come storico, ma di storico non c'è molto D: Nonostante ciò #IdidtheResearch, quindi, per il periodo in cui è ambientata la storia, le leggi in vigore nei due paesi sono esatte. Non che ve ne importi, immagino. Partecipa alla challenge "Dal nome alla storia" di Nonna Papera.



Julien guardava il mare ogni sera. Fissava le scure acque dello stretto per mezzoretta, a volte anche di più, e ringraziava Dio per quel buio pietoso che nascondeva alla sua vista l’altra sponda della Manica.
Dylan era arrivato dieci anni prima con il traghetto: uno dei tanti giovani britannici che si prendevano un anno sabbatico per visitare il continente. Solo che lui l’Europa non l’aveva mai vista. Si era fermato a Calais. Si era fermato quando la sua strada aveva incrociato quella di Julien, il garzone della locanda.
Era stato un anno frenetico, sregolato. Era come se nelle loro menti si fosse acceso un fuoco: un rogo dove erano bruciate le streghe della vergogna e dei pregiudizi. Anche dopo essersi separati continuarono a scriversi. Lunghi anni di lettere, di brevi visite che più che lenire la lontananza la rendevano ancora più insopportabile. Quando Dylan si fece carico dell’impresa di famiglia, gli incontri si erano diradati sino a interrompersi. Infine, anche la corrispondenza era cessata. Julien ogni sera pensava alle scogliere bianche dietro cui era sparito il suo amore e piangeva.

Ogni sera Dylan pensava al mare. Dalla sua cella non poteva vederlo, se non con gli occhi della memoria. Ogni sera immaginava il rollio della nave che dolcemente lo portava a Calais. Costringeva il suo naso a sentire profumo di salsedine, invece che il puzzo del suo stesso lerciume.
Erano solo venti miglia. Venti miglia che lui non avrebbe mai più attraversato. Venti miglia che bastavano a far diventare reato un peccato. Qualsiasi cosa dicessero, lui sapeva di essere nel giusto. Non c’era reato sulle labbra di Julien, non era il peccato a muovere i loro corpi.
Ma quante miglia servivano, per trasformare il peccato in amore?

Edited by A_Denial - 14/11/2011, 19:21
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 15/11/2011, 08:22




*O* Ohhh questa me la ricordo, anche se breve l'avevo trovata molto bella.
Grazie mille epr averla postata anche qui!
 
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Aborted_666
view post Posted on 16/11/2011, 20:44




E' davvero carina, mi è piaciuta molto. Sei riuscita a dire con poche parole l'indispensabile, usando come metafora queste fatidiche venti miglia che svolgono ora la funzione di distanza fisica, ora quella di distanza simbolica. Hai alternato bene e con sapienti, semplicissime parole delle emozioni contrastanti, prima di tutto l'amara incomprensione che é alla base della flashfic.
E' un piccolo lavoro, ma decisamente accattivante, ben scritto e triste quanto basta per farmi dire che me la sono goduta un sacco! XD (Sì, amo i finali drammatici u.u)
 
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2 replies since 14/11/2011, 19:05   52 views
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