Nick autore: Sselene
Titolo storia: Speciale a Casa
Genere: Erotico
Avvertimenti: slash, lime
Breve introduzione: Cameron e Tiberius festeggiano la risoluzione di un altro caso, ed essendo soli in casa la situazione si fa rapidamente piccante.
Eventuali note: Storia speciale della saga di Tiberius e Cameron, posta in un periodo impreciso tra la prima e la seconda storia.
Qui la prima storia.
Il californiano si volse leggermente sul divano su cui era seduto, alzando la bottiglia di birra.
“Propongo un brindisi a noi, per aver risolto anche questo caso.”
Tiberius lo osservò, con la bottiglia alle labbra, poi sorrise.
“Un brindisi a noi.” Confermò.
Allungò la bottiglia verso quella del collega, battendola leggermente contro di essa.
Entrambi bevvero un lungo sorso.
Cameron, poi, posò la birra, sporgendosi verso il collega.
“E ora un bacio.” Mormorò, sfiorandogli le labbra con le proprie.
Tiberius chiuse gli occhi, accogliendo il bacio, lasciando che venisse approfondito, schiudendo le labbra per accogliere la lingua giocosa dell’amante, andandogli incontro.
Il californiano non ci mise molto a spingere il proprio petto contro quello del castano, stendendolo sul divano, imponendosi su di lui, spostandosi con le labbra sul suo collo, divorandolo di baci e morsi.
“Cameron, no… non in casa, lo sai…” Borbottò Sheller, ma con poca convinzione.
“Christine dorme fuori, Tibbs, non c’è pericolo.” Affermò Cameron.
Portò le mani ai pantaloni del compagno, sbottonandogli la cintura e sfilandogliela.
“Non è… comunque il caso…” Mormorò l’uomo, ma le sue dita si aggrapparono strette alla camicia del partner, tirandoselo contro.
“Ma a me non pare tu voglia lasciarmi.” Notò il californiano, soffiando le parole contro il suo orecchio.
Gli aprì i pantaloni, abbassandoglieli insieme ai boxer quel tanto che bastava per liberare la sua eccitazione solo in parte risvegliata. La afferrò saldamente con una mano, cominciando a massaggiarla con movimenti intensi e lenti.
Tiberius strinse gli occhi, inarcandosi verso le sue dita, sospirando pesantemente.
“Vuoi ancora che smetta?” Domandò divertito il biondo.
“Mh…” Mugugnò solo l’altro in risposta, senza dare un chiaro senso a quel verso.
Cameron sorrise, scostando solo appena la mano –provocando un verso di dispiacere nel compagno- per liberarsi a sua volta dei vestiti, stendendosi poi sull’uomo per mettere in contatto le loro erezioni pulsanti.
Sheller ansimò a voce alta, inarcandosi.
“C-came…” Lo chiamò con voce tremante.
Il californiano sorrise, mentre si muoveva su di lui.
“Ti piace, non è vero?” Soffiò.
Poi sentirono la chiave entrare nella toppa della porta.
Cameron si alzò di scatto in piedi e così Tiberius che, afferrata la cintura, prese Cameron per mano, trascinandolo nella cucina.
“Cazzo.” Sbottò tra i denti, mentre si rivestiva in fretta.
“Sono a casa!” Li raggiunse la voce alta di Christine.
Il californiano lo osservò qualche istante, poi rise, allungandosi a baciarlo rapidamente.
“Non ti senti un adolescente?” Domandò divertito, mentre si rivestiva.
“No.” Sbottò il castano.
Poi uscì dalla cucina, indossando il suo migliore sorriso.
“Christine, tesoro, non dovevi dormire fuori?” Chiese interessato.
Lei sbuffò.
“Io e Bella abbiamo litigato.” Raccontò con un’espressione corrucciata.
Poi guardò dietro le spalle del padre e si accigliò.
“Came…”
Il biondo sorrise, alzando una mano per salutarla.
“Ciao, Chrissie.”
La ragazza guardò entrambi, perplessa.
“Che ci facevate in cucina?” Domandò curiosa.
“Birre.” Rispose Tiberius.
Lei volse uno sguardo alle birre poggiate al tavolino.
“Volevamo cercare qualcosa da mangiucchiare.” Spiegò Cameron. “Ma tuo padre non ha niente di buono da offrirmi.” Aggiunse corrucciato.
Christine ci pensò, poi sorrise luminosa.
“C’è del gelato in freezer…” Rivelò.
Gli occhi di Cameron si illuminarono.
“Che gelato sia!” Confermò.
La diciassettenne rise, andando in cucina.
Cameron sorrise, allungandosi verso il compagno per scoccargli un bacio sulle labbra.
“Smettila!” Sbottò lui, avvampando.
Il biondo si limitò a ghignare divertito.
“Non ne posso fare a meno.” Ammise.