La scommessa - Version 2

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view post Posted on 23/12/2011, 11:43
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Nick autore: Sango
Titolo storia: La scommessa - Version 2
Genere: Erotico
Avvertimenti: Oneshot - Pwp
Breve introduzione: Una scommessa e le sue conseguenza. Perché perdere non è poi così brutto.
Eventuali note: Crossdressing


Stessa idea, diversi personaggi e, soprattutto, diverso punto di vista rispetto alla Version 1.


La scommessa
Version 2

Eccola, la sua donna.
Nico deglutì a fatica, irrigidendosi sulla sua comoda poltrona per evitare di muoversi. I patti erano chiari: per vincere la loro piccola scommessa sarebbe dovuto restare perfettamente immobile, mentre assisteva allo spettacolo. Immobile e silenzioso, perché gli sarebbe bastato un solo gemito per perdere. La spogliarellista e l’uomo di ghiaccio, era questo il loro gioco, la loro sfida.
La camicia volò via, seguita dalle scarpe dai tacchi troppo alti e dalla gonna che atterrò sul suo piede, mentre lei continuava a muovere quel suo corpo da urlo a ritmo con la musica sensuale che suonava in sottofondo. Nico iniziò a sudare, alla vista del baby doll nero, e riuscì a stento a controllare l’impulso di allungare la mano per tirare i nastri rossi che lo adornavano e mettere in mostra, finalmente, quello che celava.
Osservò le mani che vagavano su quel fisico perfetto, che sollevavano e premevano e accarezzavano. Le vide aprire i ganci che tenevano su quel ridicolo pezzo di stoffa, e le guardò scivolare su quella pelle calda, accompagnando la seta verso il basso fino a farla cadere intorno ai suoi piedi. E si perse nell’ammirazione di quel corpo perfetto che si era finalmente svelato ai suoi occhi.
I jeans ancora chiusi avevano iniziato a causargli un sottile e costante dolore, non propriamente spiacevole, a dir la verità, anche se era abbastanza fastidioso da fargli venire l’impellente voglia di muoversi. Ma lui continuava a rimanere fermo e a far finta di non avvertire nessun disagio, stringendo i denti per cercare di nascondere la fatica che faceva a controllarsi. Ormai restavano solo gli slip. Gli sarebbe bastato tenere duro ancora per qualche minuto e avrebbe vinto.
Ma quelle mani si mossero ancora, accompagnando e evidenziando i movimenti del corpo che stavano toccando. Una si infilò sotto la seta nera e iniziò a muoversi in ostentate carezze, l’altra si avvicinò al suo viso e prese a sfiorargli le labbra con tocchi leggeri e suadenti. Deglutì a fatica deciso a non cedere, a non allungare la lingua per assaggiare le dita che lo stavano toccando, ma quando sentì un gemito uscire dalla bocca che si stava divorando con gli occhi Nico capì, in un lampo di assoluta chiarezza, che era stato sconfitto.
“Va bene, niente partita di Eurolega, ce ne andiamo in montagna come vuoi tu. Adesso però vieni qui, Eros, e fatti scopare!” sbottò quasi implorando.
In fondo, non era poi così importante vincere, c’erano occasioni in cui perdere andava più che bene. Insomma, nella vita c’erano cose più importanti di altre. E sprofondare in quella carne calda era molto, ma molto più in alto nella sua scala delle priorità dell’andare a vedere una dozzina di maschi che praticavano uno sport dalle evidenti connotazioni sessuali. Decisamente più in alto! Talmente più in alto che, a ben vedere, era addirittura ai primi posti della lista.
Eros gli sorrise, soddisfatto e malizioso, e si tolse finalmente gli slip di seta, rivelando completamente la sua splendida erezione. Nico stava già armeggiando per liberarsi dei vestiti, ma quel demone tentatore che aveva per compagno lo fermò. Senza dire nulla, con una luce esaltata negli occhi, allungò quelle sue mani perfette e gli aprì i pantaloni. Non li abbassò nemmeno, si limitò a prendere in mano il suo sesso duro e già gocciolante per il tempo necessario a liberarlo dagli strati di stoffa che lo coprivano.
Quando Eros si leccò due dita e poi gliele porse perché gliele succhiasse Nico si rese conto che, nonostante la sua schiacciante vittoria, o forse proprio per quello, il suo ragazzo aveva ancora voglia di giocare. Quello che vide, però, fu talmente inaspettato ed eccitante che rischiò di venire senza nemmeno toccarsi. Eros aveva sfilato le dita dalla sua bocca e le aveva affondate nella sua apertura. Così, ancora in piedi, si stava preparando e allargando da solo. E a Nico sembrò di impazzire.
Eros si fermò solo quando vide che aveva iniziato ad accarezzarsi, troppo eccitato per riuscire a restare fermo. Solo allora gli si avvicinò, gli colpì la mano perché la allontanasse e si mise a cavalcioni su di lui.
E poi lo prese dentro, abbassandosi con esasperante lentezza, guardando Nico negli occhi fino a quando non fu letteralmente seduto sulle sue cosce. A quel punto si permise di abbassare le palpebre e buttare fuori il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento in un lungo gemito soddisfatto. Nico aveva perso il controllo sulla sua voce fin da quando lo aveva visto scoparsi con le sue stesse dita.
Eros iniziò a muoversi, dondolando su di lui, sempre troppo lento. Poi fece forza sulle gambe e si sollevò, fino quasi a farlo uscire del tutto, e ricominciò ad abbassarsi con calma. Nico sopportò quella tortura per dei minuti che gli sembrarono ore, poi decise che ne aveva avuto abbastanza. Afferrò Eros per i fianchi e lo spinse giù con forza. Urlarono tutti e due, e poi urlarono ancora quando Nico lo sollevò e lo spinse giù di nuovo. E a quel punto non ci fu più bisogno di incoraggiamenti.
Si mossero, uno sopra l’altro, uno dentro l’altro. Sempre più forte, sempre più veloce. La loro realtà, in quel momento, era fatta solo di gemiti disperati, pelle da accarezzare e corpi che si fondevano.
Senza nemmeno rendersene conto, dopo una spinta particolarmente profonda, Nico si ritrovò a mordere la spalla di Eros. E lui urlò, e gli serrò le braccia intorno alle spalle con tutta la sua forza. Nico lo sentì invocare il suo nome un istante prima di avvertire il suo seme caldo sullo stomaco e la sua apertura stringersi attorno a lui, tirandogli fuori l’orgasmo quasi a forza.
Quando fu di nuovo in grado di pensare con lucidità Nico decise che, tutto sommato, vincere non era davvero così importante. E che, in fondo, perdere non era poi un’esperienza tanto brutta. Certo a Eros non lo avrebbe confessato nemmeno sotto tortura, ma Nico capì che avrebbe anche potuto perdere sempre, e probabilmente da allora in avanti lo avrebbe fatto davvero, se questo avesse significato sentirselo sempre addosso e intorno come in quel momento. Caldo, stretto e suo. Per sempre suo!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 23/12/2011, 13:00




*.* la version due mi è paiciuta ancora di più della prima, si in effetti l'uke che prende il controllo della situazione mi piace enormemente di più rispetto a quando fa il passivo agrassivo O.O
Perciò questa a mio avviso è la migliore tra le due.
Complimenti davvero splendida XD
 
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view post Posted on 23/12/2011, 13:09
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Grazie!
C'è da dire che, tra le due, questa è quella che meno si avvicna alla prima versione. Per il concorso le storie dovvano essere veramente brevi, e avevo dovuto limarla talmente tanto che alla fine non era quello che avevo previsto. Una volta libera da vincoli mi sono permessa di scrivere tutto quello che volevo ^_^

E l'uke piace tanto anche a me: è un piccolo bastardo :lol:
 
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2 replies since 23/12/2011, 11:43   32 views
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