The Power (Capitolo 1), Verde (solo questo capitolo)

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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 12:14




Nick autore: EliaCup
Titolo storia: The Power
Titolo capitolo: L'inizio di tutto
Genere: Shounen-ai
Avvertimenti: Sarà una Long-fic, quindi più avanti la storia cambierà (mi sa che diventerà piuttosto mooolto lunghina), ci saranno anche capitoli "Arancioni"
Breve introduzione: Il protagonista è un ragazzo di nome Elia, desideroso di diventare forte, per proteggere tutti! Soprattutto questo capitolo si concrentra con l'incontro di un misterioso ragazzo di nome Koan.
Eventuali note: Questa storia inizierà come una normale storia d'amore, ma si svilupperà in un racconto fantasy.


Il potere è qualcosa che tutti noi sogniamo, alcuni lo esibiscono, altri lo desiderano, alcuni lo temono, ma ciò che ci rende umani è il desiderio di potere, potremmo anche desiderarlo segretamente, ma in fondo al nostro cuore sappiamo di volerlo, quella che sto per raccontare e la storia di un adolescente, desideroso di potere, ma essendo molto umile ne temeva il prezzo, temeva che il potere avrebbe potuto corrompere il suo animo, trasformandolo in un mostro a cui piace solo esibire il proprio potere.
Solitamente molti desiderano il potere, alcuni trovano soddisfazione nel potere politico, altri nel potere giudiziario, ma io non mi accontentavo, o meglio, consideravo quel tipo di potere, frivolo, superfluo, il potere che cercavo io era potere fisico, riuscire a prevalere sugli altri con la forza, ma non come molti di voi avranno già immaginato, io facevo sempre qualcosa che mi fosse di utilità quindi avevo una spiegazione per tutto, o così mi piaceva credere…
Io mi ero messo a studiare le arti marziali in cerca di potere, sono sempre stato veloce ad apprendere, qualsiasi cosa, era una mia capacità, nelle arti marziali cercavo la conoscenza per la mia mente, le regole di un duro allenamento, per il mio corpo, e la forza per proteggere ciò che ritenevo giusto, ciò in cui credevo, i miei ideali erano forti, non mi sarebbe importato se tutti ritenevano sbagliato ciò che io ritenevo giusto, io avrei seguito i miei ideali fino alla morte, per me questo era il segreto del vero potere.
In soli tre mesi riuscii a prendere la cintura nera nel karatè, in un anno ero diventato cintura nera di Jujitsu, Judo e Kung-fu, in soli tre anni divenni maestro in tutte le arti marziali e maestro nell’utilizzo di ogni tipologia di arma, ormai non c’era avversario che non potessi battere, ma la mia paura più grande era di perdere l’umiltà della mia anima, ogni giorno per tenere a freno quegli impulsi generati dal mio potere, meditavo, a volte persino per delle ore, non volevo… non potevo, che l’impulso di dimostrare a tutti che ero il migliore, che avrei potuto schiacciare chiunque con la mia forza, prevalesse su di me, per evitare ciò non mi mettevo mai in luce, non partecipavo mai ai tornei, quando c’erano delle persone nelle vicinanze non mi allenavo mai, e quando qualcuno mi sfidava in combattimento rifiutavo con la scusa che ero troppo debole, e se non potevo rifiutare, facevo in modo di sembrare un idiota, insomma… nessuno conosceva la mia vera forza, ma ogni giorno della mia vita lo passavo sperando che accadesse un fatto che mi avrebbe permesso di mettermi in luce, ma per uno scopo più alto, sperando che un giorno avrei avuto la possibilità di proteggere qualcuno, cosicché sarei stato ammirato e amato dagli altri.
Tutto ciò accadde in quei tre anni, in cui io divenni maestro in tutte le arti marziali, ovvero dai miei dodici anni, fino ai miei quattordici anni, alla fine mi resi conto che ciò che desideravo era solo un illusione, un sogno fanciullesco che nella realtà non si avvera mai, quindi lasciai per sempre le arti marziali e gli allenamenti, cercai di dimenticare… nonostante abbandonai tutto la meditazione ormai faceva parte di me e non potei abbandonarla, per due anni continuai a meditare lasciando che i ricordi, le tecniche e gli allenamenti sbiadissero nella mia memoria, quando all’età di sedici anni mi ritrovai ad essere un ragazzo solo e emarginato, perché potevo far sparire i miei ricordi,ma non i miei ideali.
Durante una lezione di matematica mi misi a ripensare a quei tre anni che sembravano lontanissimi, e mi chiesi tra me e me se ero ancora in grado di fare ciò che un tempo ero in grado di fare, tutto quel potere che avevo… lasciata la scuola ritornai per la prima volta dopo due anni in quella radura, era una radura non molto grande, ma a quei tempi era perfetta per me, perche era al centro di un bosco, lontana da qualsiasi persona potesse vedermi per sbaglio, ricoperta di erba sofficissima, in grado di attutire le cadute quando cadevo allenandomi e quel prato di un verde brillante, a chiazze colorate per via dei fiori, al cui cento si erigeva imponente un melo, che creava un ombra perfetto per riposarsi dopo un duro allenamento, quel luogo, mi infondeva pace nel cuore e mi dava sempre la carica per ricominciare ad allenarmi, nonostante la stanchezza, a volte mi fermavo sotto il melo ad ammirare quel paesaggio, che da dietro gli alberi del bosco non si vedeva, era un luogo paradisiaco, che avevo abbandonato due anni orsono e che era rimasto immutato tutto quel tempo, come se lì il tempo non influisse minimamente.

Subito andai sotto il melo, che siccome era primavera era in fiore, iniziai a meditare, credo che passò mezzora prima che riaprii gli occhi, volevo provare a vedere se riuscivo a fare ciò che facevo un tempo.
Mi alzai e mi diressi verso un tronco di un albero, era ancora ricoperto di ammaccature, graffi e tagli, quello era il tronco d’albero che utilizzavo sempre per allenarmi, avevo scelto quello perché era il più resistente di tutta la radura.
Sollevai la gamba destra e diedi un calcio al tronco, e con mia sorpresa notai che non l’avevo neanche scalfito, provai di nuovo con più forza, ma cadde solo qualche briciola di corteccia, iniziai ad irritarmi, a quel punto diedi un calcio al tronco con tutta la forza che avevo nella gamba, ma l’unico risultato fu che pensai di essermi rotto un piede, dal dolore che provavo, sedendo a terra e tenendomi il piede sentii una risatina soffocata, da dietro un albero, dissi a gran voce :” Chi cè? Fatti vedere!”, a quel punto resosi conto che era stato scoperto un ragazzo che aveva più o meno la mia età uscì timidamente da dietro un albero, era un ragazzo davvero strano era abbastanza chiaro di pelle, era biondo con la radice castana, ma quello che mi colpì di più di lui fu la fragilità che dimostrava, sembrava che se fosse caduto, sarebbe andato in mille pezzi, come se fosse una statua di cristallo, lui teneva lo sguardo fisso per terra, evidentemente imbarazzato e io fisso, rapito da quella fragilità che dimostrava, poi mi ricordai che lui era venuto nel mio posto segreto e feci per gridargli cosa ci facesse lì, ma appena alzai la foce vidi che si mosse per allontanarsi, come se il mio alzare la voce, lo trafiggesse come una lama, subito me ne accorsi e cambiai tono di voce, con tono gentile domandai, come mai si trovasse in quel luogo, dato che la foresta non sembrava un luogo adatto a lui, il ragazzo meno impaurito smise di ritrarsi, ma continuò a guardarsi le punte delle scarpe in silenzio, a quel punto mi chiesi se quel tipo non avesse qualche sorta di handicap, feci per avvicinarmi, ma il piede mi fece male e strinsi i denti, per la prima volta il ragazzo misterioso alzò lo sguardo e con aria preoccupata si avvicinò a me con passo svelto, si chinò sul mio piede e iniziò a fissarmelo e a tastarlo in vari punti, ora che era più vicino mi accorsi che sembrava più giovane di quanto in realtà fosse, per un attimo percepii una punta di invidia da parte mia nei suoi confronti, in quel momento lui mi premette con il pollice sulla caviglia e io strinsi nuovamente i denti, io dissi :”forse è rotto”, lui fece per togliermi la scarpa, ma io ritrassi il piede dicendo :”ehi!”, lui dapprima mi guardò con uno sguardo innocente, poi fece tre passi in dietro e si rimise a guardare per terra, non so perché ma mi sentii in colpa e dissi con voce gentile :”continua pure” lui si riavvicinò, tenendo sempre la testa bassa, senza mai guardarmi negli occhi, mi tolse la scarpa e il calzino, aveva una borsa a tracolla, tirò fuori una bomboletta di ghiaccio secco e una garza, feci per chiedergli se sapeva cosa stesse facendo, ma mi trattenni per paura di urtare i suoi sentimenti, lui prese in mano la bomboletta, ma guardandomi in faccia notò la mia perplessità, allora abbassò lo sguardo e disse con voce flebile :”non è rotto, hai una caviglia slogata, ora te la fascio, non ti preoccupare.”, aveva appena parlato, allora io sorrisi contento e gli dissi che era ok, e anche lui allora sorrise, mi mise il ghiaccio e mi fasciò la caviglia e poi mi disse di provare ad alzarmi, un po’ titubante mi alzai e con meraviglia mi accorsi che non mi faceva più male, lo ringraziai e gli feci i miei complimenti per la sua bravura e gli chiesi quale fosse il suo nome e chiesi nuovamente cosa ci facesse in quel luogo, abbastanza lontano dalla civiltà, lui mi disse di chiamarsi Koan, però non volle dirmi cosa ci facesse lì, allora mi presentai anche io, gli dissi che mi chiamavo Elia, e che questo posto l’avevo trovato io molto tempo prima e gli chiesi se gli piaceva, Koan rispose con un flebile “si” io aggiunsi ;”non parli molto vero?”.
Dopo un po’ di suppliche lo convinsi a raccontarmi cosa ci facesse lì, mi raccontò che un estate, tempo prima, mi aveva visto allenarmi, mentre stava passeggiando nel bosco, gli piaceva molto il modo in cui combattevo e sarebbe voluto venirmi a parlare subito, ma si vergognava, perché non si reputava all’altezza, allora ogni giorno tornava e di nascosto mi guardava allenarmi, e che da quando avevo smesso di allenarmi, ha continuato a venire lo stesso, giorno dopo giorno, nella speranza di rincontrarmi, allora io imbarazzato dissi :”allora… tu… ai visto i miei veri… veri allenamenti?”, Koan d’improvviso si accese, e disse :”si!, eri così bravo, con tutti quei pugni e calci, a me però non riuscirebbero mai…” io allora ribattei :”sarà forse vero, ma non c’è nessuno che potrebbe curarmi meglio di te, e in fondo ormai, potresti farmi compagnia, non è che io abbia molti amici” Koan mi guardò, come se fosse appena successo un miracolo divino, lui però disse che accettava solo a patto che io tornassi ad allenarmi, perché non avrei mai dovuto abbandonare una cosa che mi piaceva fare dal profondo dell’anima e che da quel giorno in poi sarebbe stato lui a curare le mie ferite quando me le sarei fatte, quella era una promessa, nonostante era quello che Koan voleva fare, mi ci volle un ora per farglielo dire, allora ci scambiammo una promessa, lui mi avrebbe assistito nei miei allenamenti e io lo avrei fatto essere meno timido e chiuso in se stesso, e nei miei pensieri aleggiava piacevolmente un pensiero,
“ora ho qualcuno da proteggere…”


Mi sono appena reso conto di aver fatto un sacco di errori!!! Troppe ripetizioni e se voglio continuare a fare una storia così lunaga (chissà quanto durerà...) dovrei metterci più scene d'amore, sennò il lettore potrebbe stufarsi, che tragediaaa!!!! :facepalm:

Facciamo così, datemi un parere, se pensate che è meglio continuare ditemelo, sennò ne inizio una nuova, casomai più corta. XP
 
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koa-chan
view post Posted on 8/1/2012, 12:54




Ciao, il protagonista è interessante, a mio avviso ben caratterizzato ed anche questo Koan (hey si chiama quasi come me ^^) va beh lasciando da parte gli scleri... anche questo Koan sembra un tipo interessante.

Come hai detto anche tu ci sono diversi errori nella forma, non mi ritengo certo una di quelle brave, ma visto che tu stesso lo dici, allora ti faccio notare che ci sono molte ripetizioni ed errori di battitura. Le frasi anche sono troppo lunghe, dovresti fare periodi più brevi di modo che il lettore non stanchi nella lettura, ma che venga preso riga dopo riga. Niente di irreparabile però...

Spero d'esserti stata d'aiuto.
^-^
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 8/1/2012, 14:42




Già vuoi abbandonare la storia? Non essere precipitoso.
Allora, secondo me non occorre che ad ogni capitolo tu inserisca una scena d'amore, una storia può essere bella ed interessante anche senza bisogno che si parli d'amore costantemente ( Aborted se passa da qui potrebbe confermarlo XD)
Per quanto riguarda errori e ripetizioni, ce ne sono però te ne sei reso conto e già questo è un bene, perciò puoi migliorarti e se vuoi puoi anche farti correggere la storia ( se vuoi ti segnaleremo gli errori più evidenti di volta in volta, così li puoi correggere e migliorarti)
Per quanto riguarda la trama devo dire che mi ha sorpreso. Non mi aspettavo che trattassi di due protagonisti ancora così giovani ( sedici anni?) forse perchè inizialmente hai descritto Elia come un campione di arti marziali e io pensavo fosse più grande.
Comunque devo ammettere che non mi dispiace, l'inizio mi pare abbastanza originale, pare quasi un manga shounen ( in stile Naruto o 666Satan o BlueDragon... insomma uno shonen XD), perciò il connubio con lo yaoi credo che potrebbe risultare vincente XD
Quindi il mio consiglio è di continuare ( in fondo si può migliorare solo con la pratica) e se ti servono consigli chiedi pure XD
 
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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 14:50




Grazie a tutti, stò già lavorando al secondo capitolo, penso che quello avra meno errori, speriamo bene!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 8/1/2012, 14:52




come ho detto, se sei in dubbio chiedi ^^
 
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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 14:52




Tanto per farvelo sapere ho scelto quell età l'ì perche si avvicina di più alla mia quindi riesco a rispechiarmi un po nel protagonista.
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 8/1/2012, 14:59




^^' si lo immaginavo, per curiosità quanto anni hai ( non sei obbligato a dirmelo è solo che sono una curiosona di natura)
 
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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 15:02




Pensavo che nel profilo venisse anche l'anno, comunque sono del 1995 ovvero ho 16 anni :-)
P.s. non sono obbligato non ti preoccupare.
 
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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 15:14




Nick autore: EliaCup
Titolo storia: The Power
Titolo capitolo: Una dura giornata per Koan
Genere: Shounen-ai
Avvertimenti: Niente di che.
Breve introduzione: La scuola per Elia e Koan è finita, Elia propone di divertirsi, ma a Koan non va bene, Elia inizia a sospettare qualcosa...
Eventuali note: Nessuna.



Da quel giorno io e Koan ci vedemmo tutti i giorni, quando potevamo, a lui piaceva guardarmi, pensavo che gli piacessero le arti marziali, non vedevo altra spiegazione alla sua felicità nel guardarmi.
Mi piaceva stare con lui, prima nonostante la mia dedizione ed il mio impegno, non era così piacevole allenarsi duramente, ora invece si, mi piaceva soprattutto quando mi facevo male, perché Koan si preoccupava e subito si agitava, facendo il possibile, per alleviarmi il dolore, devo confessare che a volte fingevo di essermi fatto male apposta per stare un po’ vicino a lui, a quei tempi non sapevo ancora cosa fosse quel sentimento che provavo, pensavo che fosse solo una forte amicizia, una di quelle che non avevo mai provato fino ad ora.
Quei bei tempi fortunatamente non finirono, e arrivò così la fine dell’anno scolastico, era l’inizio dell’estate.
Io e Koan, ci incontrammo come sempre alla radura, dalla prima volta che ci eravamo visti, lui era diventato più aperto con me, io come sempre ero in ritardo, quando arrivai vidi Koan come sempre seduto sotto il melo, con lo sguardo concentrato sul blocco degli appunti che si portava sempre dietro.
Sentendomi arrivare Koan alzò lo sguardo e vedendomi mi sorrise delicatamente, anche se era diventato più aperto nei miei confronti, non aveva perso la sua fragilità e innocenza, che lo rendevano una persona molto pura.
Io gli corsi in contro sorridente e gli dissi, che siccome iniziavano le vacanze estive, dovevamo festeggiare.
Lo presi per un braccio e iniziai a correre in direzione del bosco, corremmo per circa dieci minuti e ci ritrovammo presso un fiume cristallino e io esclamai :”siamo arrivati!”, Koan non capiva, io allora gli dissi che si doveva tuffare, Koan si rifiutò, non voleva proprio saperne, io non capivo, in fondo si trattava solo di togliersi la maglia e i pantaloni e tuffarsi, che male avrebbe mai potuto fare?
Guardai Koan e notai che era imbarazzato, a quel punto credevo di aver capito e dissi con tono sincero :”Koan se non sai nuotare non è un problema, ti aiuto io!”, Koan si irritò, prese la bomboletta di ghiaccio dalla borsa a tracolla che si portava sempre e me la tirò dietro dicendo che non era quello.
Io non capivo e allora per aiutarlo e fargli vedere che non c’era nulla di cui aver paura, mi tolsi la maglietta e per un secondo Koan mi guardò, stavo per togliermi i pantaloni quando all’improvviso lui si sedette di furia per terra e pianto lo sguardo sul blocco note, diventando rosso in viso, capivo che c’era qualcosa che non andava e decisi che un giorno lo avrei scoperto.
Facendo finta di non essermi accorto del suo scatto, continuai a togliermi i pantaloni e siccome avevo capito che Koan non aveva nessuna intenzione di guardarmi mentre mi tuffavi, o cosi credevo… allora gli tirai i miei pantaloni in testa, cosi che si arrabbiasse e cercasse di prendermi, così ci saremmo divertiti insieme.
Dopo averli lanciati mi tuffai e quando riemersi guardai verso Koan e notai che non si era nemmeno mosso,era paralizzato e nonostante io lo chiamavo non rispondeva, poi con movenze robotiche si girò verso di me, quella era la prima volta che mi vedeva in costume, gli uscì sangue dal naso, divenne pallido e svenne.
Mi precipitai verso di lui, per vedere se stava bene, lui era pallido, volevo sentire se aveva la fronte calda, mi chinai e appoggiai la mia fronte sulla sua, caddero dello gocce d’acqua su di lui e aprì gli occhi, mi vide chinato su di lui, con il mio viso così vicino, lui divenne tutto rosso e mi allontanò, e disse :”C-cosa st-tavi cercando d-di fa-fare?”, io non capii subito, dopo qualche secondo capii che la situazione poteva sembrare equivoca, cercai di giustificarmi, balbettando di sangue, di visi pallidi e di fronti.
Ad un certo punto notai che il blocco note gli era caduto mentre mi allontanava, feci per ridarglelo, ma mi si aprì tra le mani, all’interno c’erano dei disegni che raffiguravano me mentre mi allenavo, io rimasi colpito dalla sua bravura di disegnatore, e chiesi :”li hai disegnati tu?”, Koan imbarazzato riprese il suo blocco note e balbettando disse :”n-no cioè s-si”.
Koan mi chiese di non guardarli e io gli chiesi il motivo, perché erano veramente belli come disegni, Koan all’improvviso disse che doveva andare, ma prima che potesse andarsene gli chiesi se il giorno seguente sarebbe potuto rimane da me per la notte, lui mentre correva rispose di sfuggita con un si,
in quel momento mi sentii felice…
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 8/1/2012, 15:17




hai la stessa età della mia socia XD (L'altra adm) anche lei ne ha sedici ^^
ok senti ho visto ora che hai aperto una nuova discussione per il secondo capitolo. I capitoli successivi vanno postati sempre qui in questo topic non ne devi aprire uno nuovo ogni volta.
Adesso chiudo l'altro e ho già spostato la discussione qui ^^
Per le prossime volte ricorda di inserire qua i nuovi capitoli. Se invece si tratta di una storia nuova apri un nuovo topic
 
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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 15:26




Ah! non lo sapevo, grazie e scusate per i problemi che vi st'o causando.
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 8/1/2012, 15:33




Ma figurati , nessun problema, io per prima faccio un sacco di cazzate e poi la povera Dragona deve sistemere tutto XP
Comunque per quanto riguarda il secondo capitolo, LoL la storia del sangue dal naso mi ha fatto ridere ( pareva una delle scene di Dottor Slump :asd: )
Ti consiglio di inserire meno volte il nome di Koan tanto per ora sono solo loro due i protagonisti perciò è inutile che continui a ripeterlo si capisce di chi parli anche senza che ogni volta metti il nome
 
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Aborted_666
view post Posted on 8/1/2012, 16:04




CITAZIONE (NonnaPapera! @ 8/1/2012, 14:42) 
Già vuoi abbandonare la storia? Non essere precipitoso.
Allora, secondo me non occorre che ad ogni capitolo tu inserisca una scena d'amore, una storia può essere bella ed interessante anche senza bisogno che si parli d'amore costantemente ( Aborted se passa da qui potrebbe confermarlo XD)

Quoto e stra-quoto. Anzi, le storie che parlano SOLO d'amore sono prolisse, noiose e piatte (per me, almeno). Bisogna saper gestire bene tutti gli elementi in tuo possesso, l'amore è solo un dato marginale nel complesso narrativo.

Comunque sì, ci sono molti errori, non solo di battitura. Se posso darti un consiglio, leggi e rileggi la storia prima di postarla, così magari ti accorgi di aver sbagliato e puoi correggerti. La trama, per ora, è ancora agli albori, quindi non posso commentarla. I personaggi che presenti sono un po' bidimensionali, ma hanno comunque un loro fascino: potenzialmente, se ti ci metti d'impegno, puoi svilupparli bene. Cerca di mantenere la coerenza nel discorso e nelle caratterizzazioni, in modo da ottenere dei personaggi se non altro verisimili e attento ai dialoghi: secondo me sono il punto di forza in racconti di questo tipo.
Non demoralizzarti, non ne hai davvero motivo. Se ci lavori un po' su e provi e riprovi, sono sicura che tirerai fuori una bella storia, seppur molto canon. Non scrivere tutto quello che ti passa per la testa, ma poni un filtro alle tue riflessioni e rielaborale in modo pertinente, vedrai che facendo un po' di prove migliorerai moltissimo!
Spero di esserti stata utile. ^__^



Ah! Aggiungo un'altra cosa: quello che ha detto Koa-chan è giustissimo. Cerca di creare frasi più incisive, brevi, con meno subordinate, perché appesantiscono molto la lettura e la scorrevolezza del periodo.

Hai mai provato a contattare un/una beta reader? Avere qualcuno che ti corregge le bozze è utilissimo, solo in questo modo capisci cosa hai sbagliato e come porvi rimedio. Ci sono molte persone che, per passione e divertimento, fanno betaggio! ^^
 
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EliaCup
view post Posted on 8/1/2012, 16:18




Secondo me ho proprio bisogno di un/una beta reader, se per caso qualcuno ne conosce uno/una mi può dire come mettermici in contatto? grazie mille per i vostri consigli. :-)

P.s. forse non c'entra nulla, ma io avrei scritto un paio di altre storie, però sono solo inizi che non sò come terminare (in verità non nè ho voglia), quindi non so se si può fare, ma se volete li posto e casomai a qualcuno potrebbe essere interessato a finirli, forse potrebbe risultare divertente...
 
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koa-chan
view post Posted on 8/1/2012, 19:37




CITAZIONE (EliaCup @ 8/1/2012, 16:18) 
P.s. forse non c'entra nulla, ma io avrei scritto un paio di altre storie, però sono solo inizi che non sò come terminare (in verità non nè ho voglia), quindi non so se si può fare, ma se volete li posto e casomai a qualcuno potrebbe essere interessato a finirli, forse potrebbe risultare divertente...

Come idea non è male, ma sei certo di voler dar via una tua storia? Te lo dico per esperienza personale, io scrivo da circa due anni e mi è capitato di lasciar storie in sospeso e di recuperarle in seguito. Sei così certo che fra qualche tempo non ti venga voglia di concluderle?? Mi permetto di dirtelo perché se avessi fatto quello che vuoi far tu poi mi sarebbe dispiaciuto... tutto qui.

Ah e quasi me ne dimenticavo, per le beta esistono siti apposta, nonché il forum di efp, nel quale c'è una sezione apposta per la ricerca di beta reader... se ne cerchi una prova lì! Ti consiglio però di cercare con attenzione e non affidarti alla prima persona che trovi (lo dico per esperienza personale) prima assicurati che la persona sia capace ed affidabile. ;)
 
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22 replies since 8/1/2012, 12:14   225 views
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