Alex, Round robin

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EliaCup
view post Posted on 10/1/2012, 17:22




Editi di NonnaPapera!: Ognuno può partecipare a stendere la storia, però in questo caso cerchiamo di tirarne fuori qualcosa di simil serio ( non di demenziale come l'altra storia che abbiamo scritto) e l'avvertimento obbligatorio al solito dovrà essere lo SLASH. Qualunque genere, avvertimento e rating vanno bene, nessun limite alla fantasia.
Visto che abbiamo tutti modi di scrivere differenti e che questo non è un concorso io proporrei di scrivere il proprio capitolo come meglio si crede ma comunque di autocorreggerci errori grammaticali e insensatezze varie a vicenda.
Perciò, nessuno si arrabbi, visto che mi piacerebbe che il risultato finale fosse omogeneo e sensato ognuna oltre a scriverere il proprio capitolo può e deve, correggere i capitoli precedenti scritti dagli altri.
Tutti gli appunti e correzioni vanno messi sotto spoiler (così non disturberanno la lettura) e il diretto/a interessato alle correzioni è pregato di modificare ogni volta i propri capitoli.
Ovviamente, io lo dico solo per scrupolo ma sono che non si presenteranno problemi, non ci dovranno essere insulti o accanimenti manteniamo un cliama di gioco e nulla di più. In caso contrario dichiarerò nullo l'esperimento e chiuderò il topic per quieto vivere XD



Nick autore: EliaCup
Titolo storia: Alex
Titolo capitolo: Prlologo
Genere: Si vedrà
Avvertimenti: questo sara un RRS
Breve introduzione: Leggete...
Eventuali note: Ho scritto questa storia tempo fa, ma non credo di finirla, decidete tra voi chi lo farà al posto mio XD!



A volte quando tutto puo sembrarci perduto, una luce ci illumina, la luce della speranza.

Prologo
___________

10 Gennaio 1997

La nascita è una cosa meravigliosa, il verso che un bambino fa quando è appena nato è la prova che una nuova vita si è presentata in questo mondo e la luce che è negli occhi delle persone si fa più intensa, creando così un momento di festa e allegria.
<i signori Jonson hanno partorito proprio un bel maschietto> <gia, è proprio vero!> questo è quello che sentiva la signora Nataly Jonson la moglie di Albert Jonson, quando era al mercato, per i due era un momento magico, il più bello della loro vita, tutti regalavano oggetti utili per il bambino e consigli per i genitori, che erano onesti e buoni, la vita per loro sembrava essere perfetta in quel momento e si lasciarono trasportare da quella tranquillità, felici come non mai prima di allora.

6 Anni dopo...
23 Luglio 2003

La vita dei signori Jonson e del giovane Alex trascorreva serena in una villa di campagna.Anche se la scuola sarebbe iniziata tra più di un mese, la signora Nataly era già eccitata per il primo anno di scuola di Alex e tutti, quella sera, erano andati a letto con questo caldo sentimento nel cuore.
Verso le 3 di notte Alex si svegliò per il troppo caldo che provava, vide una luce di color rosso (fuoco) provenire da sotto la porta e andò a controllare. Appena aprì la porta un'ondata di caldo lo travolse e vide che la casa stava bruciando.Le pareti erano ricoperte di fuoco e il soffitto sembrava stesse per cedere, Alex anche se spaventato da quell'inferno, corse subito a cercare i suoi genitori ma, mentre correva in quei corridoi di fuoco, udì delle voci provenire dal salotto.Guardò di nascosto da dietro la porta e vide il padre a terra, inerte sopra a una pozza di sangue, la madre eratenuta per i capelli da un uomo dietro di lei Un altro uomo da davanti la trafisse con una stecca da biliardo spezzata, nel momento il cui la madre fu trafitta, il ragazzo ebbe un sussulto così, lo stesso uomo che aveva trafitto la madre lo sentì e fece per andare a controllare, il secondo uomo però gli disse che sarebbe stato meglio se se ne andavano prima che la casa crollasse (addosso), così fuggirono sghignazzando malamente.
Alex entrò in tutta fretta nella stanza e, con le guance rigate dalle lacrime, vide la madre esalare il suo ultimo respiro dopo avergli detto <tu... devi vivere>
Pochi attimi dopo morì; nel pugno stringeva una collana d'argento di una strana forma con sopraun'incisione a caratteri grossi "A Alex, perchè lui possa divenire colui che noi sappiamo essere".
Alex sentì un vuoto incolmabile nel suo cuore e stringendo la collana corse verso l'uscita, la porta pincipale però era ricoperta di macerie cadute dal soffitto, così corse verso l'uscita sul retro. Mentre correva in quei corridoi che parevano un labirinto il soffitto iniziò a cedere, il fumo che aveva respirato fino ad allora gli offuscò la vista, iniziò a tossire e a pochi metri dalla porta cadde .Era sul punto di svenire, rivolse lo sguardo verso la porta e la vide avvolta tra le fiamme , pensò: <e' tutto perduto, inutile continuare a lottare...>
Stava per svenire quando un rumore improvviso lo fece riprendere, la porta era caduta ma il soffitto stava per cedere, se voleva uscire questo era il momento di farlo, radunò le sue ultime forze e corse disperatamente verso la porta, appena attraversò la soglia il soffitto crollò. Si allontanò barcollando dalla casa, fece qualche metro e cadde in ginocchio: sentiva caldo, gli occhi gli bruciavano e lacrimavano, i polmoni pareva che stessero per scoppiargli e continuava a tossire . Strinse al petto la collana di sua madre e urlò con tutte le (sue) ultime forze rimaste, con quell'unico grido disperato fece fuoriuscire tutta la rabbia e la disperazione che provava in quel momento. Restò poi qualche secondo in silenzio a testa bassa, guardando l'ultimo ricordo di sua madre e le lacrime che si erano fermate poco prima ricominciarono a cadere come un fiume pieno di emozioni.
Sempre piangendo si alzò e iniziò a correre senza sapere cosa fare, corse e continuò a farlo fino a che non vide un bosco, quella notte che era così nera e tenebrosa che faceva sembrare quel bosco molto più pauroso di quanto non lo fosse stato in realtà . Senza neanche fermarsi Alex ci corse dentro , cercando di fuggire da se stesso e dalla verità.
Ormai senza forze il bambino si lasciò cadere a terra, pensando : <basta, perchè continuare a soffrire? Meglio morire subito...>, a quel punto, mentre era semi incoscente, dall'ombra della forseta vide due occhi rossi .
La paura lo assalì, i due occhi si avvicinarono e lui sempre meno coscente vide un uomo avvicinarsi, non riuscì a vedergli il volto ma lo sentì dire: <la morte, non è altro che l'inizio...>.

Capitolo 1
________________
Orfano

"Alex è un ragazzo molto allegro e vivace, ma segue le regole quando gli vengono imposte..." queste erano le parole che Alex udì mentre origliava dalla stanza accanto a quella nella quale la signora Laurenzia parlava insieme a dei possibili clienti per il suo orfanotrofio.
Improvvisamente alle spalle di Alex si udì un cigolio si catene e un pesante respiro, Alex era impaurito e non osava voltarsi, "Buuu!" Alex fece un sobbalzo, e una risata iniziò a levarsi da dietro "ah ah ah! ci sei cascato in pieno", Alex si voltò arrabbiato, "Mario quando la finirai con questi tuoi stupidi scherzi!" " he he! fantastiche le catene vero? le ho trovate nel seminterrato mentre..." "Mario! non mi stai nemmeno ascoltando?!" "Hei Alex ma che facevi qui? ha gia... oggi ci sono nuovi clienti" Mario si mise ad ascoltare e esclamo " hei! parlano di te Alex! forse riuscirai ad uscira da questo mortorio" Alex se nè andò ma Mario non se ne accorse neppure.
Alex entrò in camera sua, situata al secondo piano di quell edificio che sembrava avere un secolo, si sedette sul suo letto e accovacciato iniziò a pensare "umpf! certo che per mentire la signora Laurenzia c'è nata, pur di liberarsi di noi inventa qualsiasi frottola "Alex è un ragazzo molto allegro e vivace..." allegro... vivace... niente di più diverso, comunque per me è un bene, dato che devo uscire da questa prigione al più presto." Mentre pensava si sentì bussare, "è permesso?" si sentì mentre la porta si apriva lentamente, quando Alex vide chi era disse " Si Sebastian? cosa c'è?" "Alex eri ancora da solo? dovresti cercare di fare amicizia invece di stare solo in camera tua, in fondo qui siamo in sei e tu sei sempre da solo, menomale che ci sono io con te perchè sennò probabilmente saresti impazzito he he he" "grazie Sebastian, ma non ho voglia di fare amicizia, e poi probabilmente non durerebbero in questo posto, le persone se ne vanno e vengano senza neanche che ce nè accorgiamo, per esempio non siamo in sei, Noa se ne è andato prima di pranzo" "Davvero? penso mi mancherà era un così bravo ragazzo, comunque non essere triste, almeno per oggi dato che è il tuo compleanno" e dicendo questo tirò fuori dalla borsa a tracolla che portava un dolcetto con una cendelina sopra, prese un accendino, accese la candelina e disse "Buon Compleanno" Alex sorrire e disse "Grazie te ne sei ricordato!" "Come potevo dimenticarlo? è dal tuo ultimo compleanno che penso a cosa potevo regalarti, e ho deciso! il mio regalo per te sara una famiglia, o guasi, quando tra una settimana compirò diciotto anni uscirò di qui e ti adotterò come fratello!" "Sebastian... è lo stesso regalo dell'anno scorso e di quello precedente e di tutti gli altri compleanni che ho passato qui da quando avevo nove anni, se non hai niente da regalarmi non importa ma non dire cose non vere" Sebastian uscì dalla stanza sorridendo e Alex pensò "che vogli farlo per davvero?..." ancora Alex venne interrotto dalla voce della signora Laurenzia, si affacciò dalla porta di camera sua e sentì che la signorina Laurenzia stava rimproverando Mario "che succede?" chiese Alex a Jasmine che stava tornando sù dalle scale, " a quanto pare Mario a trovato delle catene e ha avuto la "geniale" idea di spaventare a morte dei clienti e la signora Laurenzia ha sanzionato il divieto di cena per oggi! grrr ma stanotte glela faccio vedere io a quello lì" e mentre se ne tornava in camera la sentii dire con tono molto arrabbiato "dormi... dormi... scoprirai che non mi si può far saltare la cena e rimanere impuniti" Alex pensò "Jasmine tanto bella quanto vendicatrice, io non me la metterei mai contro".
Alex rientrò nella sua stanza pronto per andare a dormire ma non riusiva a prendere sonno, dopo un ora, sentì da dietro la sua porta qualcuno parlare sottovoce, "Ehi Alex! sei sveglio?" ed entrò Sebastian in punta di piedi, "cosa ci fai qui?" "sono stato in cucina e ho preso di nascosto del cibo, ho pensato che avessi fame e ne ho portato anche a te" "ma ti sei completamente rincitrullito? se la signora Laurenzia ti avesse visto ti avrebbe fatto sltare anche la colazione" "non importa, l'importante è che non mi ha beccato, però non sono riuscito a prendere molto, ho solo un pezzo di pane e tre biscotti" Alex lo guardò e disse " vabbene ormai che sei qui mangiamo" Sebastian divise il pane a metà e ne diede un pezzo a Alex, poi prese un biscotto e diede gli altri due a Alex, alex disse "no Sebastian sei tu quello che a rischiato devi prenderlo tu il biscotto in più" "allora facciamo così" Sebastian prese il biscotto e lo divise a metà.
Mentre mangavano Alex chiese " allora vuoi davvero adottarmi come fratello?" " certo che si Alex, sennò non lo avrei detto, uscirò di quì trovero lavoro come magiordomo, poi ti verrò a prendere", Alex rispose "sai non sempre i grandi sogni si realizzano" Sebastian sorrise e alzò lo sguardo verso il cielo fuori dalla finestra e disse "chissà...".
Una settimana dopo il giorno del compleanno di Sebastian, Alex andò subito in camera di Sebastian per fargli gli auguri, ma trovò la sua camera vuota e il letto rifatto, pensò che era gia sceso a fare colazione con gli altri, ma arrivato a tavola vide che non c'era allora chiese a Jasmine "Ehi! ma tu sai dove è finito Sebastian?" Jasmine rispose "La signora Laurenzia ha detto che se ne è andato molto presto, accidenti a lui e io che gli avevo preparato anche un regalo di compleanno, ma se mi capita tra le mani..." Alex fissò la tazza con aria assente e cercò un motivo per cui Sebastian se ne fosse andato senza salutarlo, poi gli venne un illuminazione "che sia... ma no... però... forse non aveva il coraggio di dirmi che non sarebbe venuto a adottarmi come fratello".
Alex guel giorno non mangiò guasi niente e rimase tutto il tempo in camera sua pensando che fosse colpa sua se se ne era andato senza salutare.
Alex rimase triste per due giorni, fino a quando non successe un fatto straordinario, "Alex! Alex! Scendi presto!" urlò Simon da in fondo alle scale, Alex rispose con voce spenta "Cosa c'è?" Simon subito rispose con tono allegro "è tornato! è tornato! Sebastian è qui! e ha intenzione di adottarti!" Alex subito si riprese da quello stato di semincoscienza in cui era caduto per due giorni

Edited by EliaCup - 10/1/2012, 22:12
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 10/1/2012, 18:17




Cap 2 UN NUOVO FRATELLO

Non perse neppure un secondo e si precipitò a rotta di collo giù per le scale. Aveva passato quegli ultimi giorni con la tristezza nel cuore, pensando che Sebastian si fosse scordato della sua promessa e che tutte le loro chiaccherate, riguardo alla loro futura vita insieme come fratelli, fossero state solo parole al vento.
Senza bussare ne chiedere il permesso, entrò nell'ufficio della direttrice e, con il fiato corto, si fermò in mezzo alla stanza fissando pieno di gratitudine Sebastian, che se ne stava seduto sulla sedia di fronte alla scrivania della Sig.ra Laurenzia.
"ALEX, MA CHE MODI SONO QUESTI?", sbottò infastidita, ma niente affatto sorpresa, la donna.
"E' vero?" si limitò a chiedere il ragazzo ignorando deliberatamente la direttrice ed incatenando lo sguardo con quello dell'amico.
Sebastian sorrise allegro, arricciando il naso come faceva sempre.
"Già, te lo avevo promesso!"
"Te ne eri andato senza neppure salutarmi... Avevo creduto che ti fossi scordato della promessa"
Il maggiore si trofinò la nuca con una mano, un poco imbarazzato.
"Mi spiace ma avevo fretta di uscire da qui e di trovare subito un lavoro... Diciamo che appena mi sono svegliato -il giorno del mio compleanno- sono saltato giù dal letto e con le valigie in mano sono corso fuori dall'isitituto"
"Già, molto riconoscente da parte tua Sebastian" sbuffò la Sig.ra Laurenzia con fare sarcastico ma rassegnato.
Il ragazzo sorrise ancora imbarazzato rivolgendosi alla donna e poi aggiunse:
"Mi dispiace, non volevo offendere o preoccupare nessuno... Sono grato di quello che ha fatto per me e per Alex" e poi con più entusiasmo riprese "Comunque da oggi in poi non si dovrà più preoccupare per noi due"
e mostrando orgogliosamente un foglio concluse:
"Ecco qui, ho trovato lavoro in una azienda edile. Sono stato regolarmente assunto, perciò già da ora posso badare sia a me che ad Alex... Il mio fratellino" disse voltandosi e strizzando l'occhio al minore.
La sig.ra Laurenzia sorrise accondiscendente e poi assentì brevemente con il capo.
"Si, solo se hai una casa adatta in cui potrete vivere"
"Certo, sembra strano ma ho già provveduto a tutto il necessario... In fondo sono anni che pianifico questo giorno e la fortuna questa volta mi ha aiutato"
"Allora posso andare con Sebastian?" chiese Alex e dalla sua voce si percepiva l'ansia per la risposta.
"Dunque, ci sono delle pratiche da sbrigare, delle verifiche da fare e dei moduli da firmare... Ora non puoi andare con lui, ma se tutto va bene tra un mese potrai trasferirti definitivamente con Sebastian"
"Cosa? Ancora un mese?" sbottò Alex arrabbiato e deluso.
Sebastian si voltò verso di lui e con il suo solito sorriso fresco e gioviale gli disse:
"Un mese è poco, io credevo che ci sarebbe voluto molto più tempo. E poi così potrò organizzarmi e comprarti tutto quello che ti occorre."
"Già Alex, non scordare che tra due mesi finiranno le vacanze estive e tu dovrai iniziare il primo anno di liceo" intervenne la direttrice.
Alex a quelle parole non potè fare a meno di incrociare le braccia e di mettere un leggero broncio, ma poi la felicità ebbe il sopravvento e con uno slanciò saltò addosso a Sebastian.
"Un mese, solo un mese e staremo insieme per sempre!"
Il maggiore lo strinse a sè e poi mormorò quasi commosso:
"Sì, fratellino... Saremo una famiglia"

Edited by NonnaPapera! - 10/1/2012, 18:39
 
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EliaCup
view post Posted on 10/1/2012, 18:25




Whaaaaaaaaa!!! >.< Kawaiii!!! Stupendo.... Magnifico... Superbo... Non trovo le parole per esternare ciò che penso al riguardo, è troppo... troppo bello!!!!
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 10/1/2012, 19:01




Elia se non ti dispiace ti dò qualche dritta per corregger il primo capitolo di modo da elimianre gli errori più evidenti, dati probabilmente dalla fretta nello scrivere^^

La vita dei signori Jonson e del giovane Alex trascorreva serena in una villa di campagna.Anche se la scuola sarebbe iniziata tra più di un mese, la signora Nataly era già eccitata per il primo anno di scuola di Alex e tutti, quella sera, erano andati a letto con questo caldo sentimento nel cuore.
Verso le 3 di notte Alex si svegliò per il troppo caldo che provava, vide una luce di color rosso (fuoco) provenire da sotto la porta e andò a controllare. Appena aprì la porta un'ondata di caldo lo travolse e vide che la casa stava bruciando.Le pareti erano ricoperte di fuoco e il soffitto sembrava stesse per cedere, Alex anche se spaventato da quell'inferno, corse subito a cercare i suoi genitori ma, mentre correva in quei corridoi di fuoco, udì delle voci provenire dal salotto.Guardò di nascosto da dietro la porta e vide il padre a terra, inerte sopra a una pozza di sangue, la madre eratenuta per i capelli da un uomo dietro di lei Un altro uomo da davanti la trafisse con una stecca da biliardo spezzata, nel momento il cui la madre fu trafitta, il ragazzo ebbe un sussulto così, lo stesso uomo che aveva trafitto la madre lo sentì e fece per andare a controllare, il secondo uomo però gli disse che sarebbe stato meglio se se ne andavano prima che la casa crollasse (addosso), così fuggirono sghignazzando malamente.
Alex entrò in tutta fretta nella stanza e, con le guance rigate dalle lacrime, vide la madre esalare il suo ultimo respiro dopo avergli detto <Tu... devi vivere>
Pochi attimi dopo morì [color=#FB0000]; nel pugno stringeva una collana d'argento di una strana forma con sopraun'incisione a caratteri grossi "A Alex, perchè lui possa divenire colui che noi sappiamo essere".
Alex sentì un vuoto incolmabile nel suo cuore e stringendo la collana corse verso l'uscita, la porta pincipale però era ricoperta di macerie cadute dal soffitto, così corse verso l'uscita sul retro. Mentre correva in quei corridoi che parevano un labirinto il soffitto iniziò a cedere, il fumo che aveva respirato fino ad allora gli offuscò la vista, iniziò a tossire e a pochi metri dalla porta cadde .Era sul punto di svenire, rivolse lo sguardo verso la porta e la vide avvolta tra le fiamme , pensò: <E' tutto perduto, inutile continuare a lottare...>
Stava per svenire quando un rumore improvviso lo fece riprendere, la porta era caduta ma il soffitto stava per cedere, se voleva uscire questo era il momento di farlo, radunò le sue ultime forze e corse disperatamente verso la porta, appena attraversò la soglia il soffitto crollò. Si allontanò barcollando dalla casa, fece qualche metro e cadde in ginocchio: sentiva caldo, gli occhi gli bruciavano e lacrimavano, i polmoni pareva che stessero per scoppiargli e continuava a tossire . Strinse al petto la collana di sua madre e urlò con tutte le (sue) ultime forze rimaste, con quell'unico grido disperato fece fuoriuscire tutta la rabbia e la disperazione che provava in quel momento. Restò poi qualche secondo in silenzio a testa bassa, guardando l'ultimo ricordo di sua madre e le lacrime che si erano fermate poco prima ricominciarono a cadere come un fiume pieno di emozioni.
Sempre piangendo si alzò e iniziò a correre senza sapere cosa fare, corse e continuò a farlo fino a che non vide un bosco, quella notte che era così nera e tenebrosa che faceva sembrare quel bosco molto più pauroso di quanto non lo fosse stato in realtà . Senza neanche fermarsi Alex ci corse dentro , cercando di fuggire da se stesso e dalla verità.
Ormai senza forze il bambino si lasciò cadere a terra, pensando : <Basta, perchè continuare a soffrire? Meglio morire subito...>, a quel punto, mentre era semi incoscente, dall'ombra della forseta vide due occhi rossi .
La paura lo assalì, i due occhi si avvicinarono e lui sempre meno coscente vide un uomo avvicinarsi, non riuscì a vedergli il volto ma lo sentì dire: <La morte, non è altro che l'inizio...>.
 
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EliaCup
view post Posted on 10/1/2012, 22:18




Grazie davvero per la correzzione, non sono stato a rileggere, andavo di fretta, domo arigatou Nonna-san! :-)
 
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4 replies since 10/1/2012, 17:22   103 views
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