King’s Madness, Partecipante al contest “Gioco di Ruolo” di Aborted666

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Mirai
view post Posted on 30/4/2012, 21:26




∙ Nick Autore: Mirai
∙ Titolo: King’s Madness
∙ Genere: Slash
∙ Rating: Rosso
Avvertimenti: Violenza
∙ Prompt: : Re – Suddito, Sala delle torture, frusta
Citazione: "Non te lo sto chiedendo, ma ordinando. Spogliati.”
∙ NdA: Partecipante al contest “Gioco di Ruolo” di Aborted666
Questa storia è malata, i personaggi sono malati, non so come abbia potuto creare dei personaggi tanto malati X°D
∙ Introduzione:
Per un semplice suddito essere convocato dal sovrano non era mai una buona cosa.
Esserlo con molta urgenza, poi, era anche peggio.
Se poi le guardie che lo scortavano oltrepassavano spedite la sala del trono, dirigendosi verso i sotterranei, allora c'era solo da pregare....


Hazel rabbrividì, tormentando con le dita sottili l'orlo di una manica. La temperatura sembrava scesa drasticamente.
Alla fine le due guardie si fermarono davanti ad una porta che aprirono, spingendolo dentro con malagrazia. Evidentemente anche loro non morivano dalla voglia di far aspettare il sovrano.
Sovrano che attendeva al centro della sala di pietra. Gli fece segno di avvicinarsi, quasi spazientito.
Hazel si avvicinò; ad ogni passo il cuore sembrava aumentare di velocità, battendo all’impazzata. Del resto essere convocati dal sovrano nella sala delle torture - era inconfondibile, con le catene, gli attrezzi inquietanti e tutto il resto - voleva dire riuscire difficilmente ad uscirne sulle proprie gambe.
Il suo livello di terrore crebbe esponenzialmente, ma si inchinò lo stesso come da etichetta, cercando di non darlo a vedere. “Maestà…”, mormorò “A cosa devo l’onore di questa convocazione?”
Il sovrano non rispose. Hazel sapeva che lo stava osservando attentamente per cogliere qualche particolare fuori posto. Il re era sempre molto esigente su ogni minimo dettaglio, per quello si era preparato con estrema cura. Aveva legato i lunghi capelli biondi, talmente chiari da sembrare quasi bianchi, in una treccia che gli arrivava alla vita e si era messo i suoi abiti migliori.
Dovette fare un enorme sforzo di volontà per non sottrarsi al tocco leve, apparentemente quasi gentile, del sovrano che con deliberata lentezza prese tra le dita una ciocca di capelli che, troppo corta per restare raccolta, gli incorniciava il viso. Se la rigirò tra le dita, prima di sistemargliela dietro l'orecchio e, nel farlo, si prese un attimo per accarezzare gli anellini dorati che ne ornavano il padiglione prima di ritrarre la mano. Dalla sua espressione soddisfatta Hazel intuì che ciò che vedeva, gli piaceva. Non sapeva se esserne sollevato o terrorizzato.
“Domanda più che lecita”, rispose infine il sovrano, una volta finito l’esame. “Vedi, recentemente si è venuta a creare la necessità di un nuovo alchimista, alla mia corte. Mi è stato detto che, in questo campo, tu sia molto promettente…”
Hazel rabbrividì impercettibilmente. Fare parte della corte del sovrano avrebbe voluto dire essere preda degli sbalzi d’umore di quest’ultimo in ogni momento della giornata. “Temo che le voci che vi sono giunte abbiano esagerato sulla mia abilità. Non sono certo degno di una carica del genere”, disse cercando una scappatoia che non sembrasse un rifiuto diretto.
Il sovrano piegò la testa di lato, sembrava divertito. “Strano. A dire il vero questo a me sembra un tentativo, estremamente maldestro, di sottrarti alla mia richiesta. Tu cosa ne pensi, Leandro?”
Hazel trasalì nel sentire quel nome. Se c’era una situazione peggiore del trovarsi da solo con il re in una sala delle torture, era quella di trovarsi da solo con il sovrano e suo fratello Leandro.
Il primo istinto fu quello di voltarsi, ma si fermò appena in tempo. Sapeva per sentito dire che voltargli le spalle il modo migliore per mandarlo in bestia.
Il re sogghignò, facendo un cenno annoiato con la mano. “Voltati se vuoi. Ma resta dove sei.”
Hazel si voltò, convinto di trovarsi alle spalle il principe soltanto. Non si aspettava di vedere con lui una persona che conosceva bene.
“Ilay!”, esclamò, muovendo istintivamente un passo verso l’uomo che aveva fatto la sua comparsa assieme al principe. Non riuscì a raggiungerlo però perché il re lo aveva afferrato per un polso, tirandolo con la schiena contro al suo petto, con il braccio che gli premeva contro la trachea per scoraggiare qualsiasi tentativo di ribellarsi.
“Ti ho dato il permesso di voltarti, non di avvicinarti”, gli sussurrò mellifluo all’orecchio.
Leandro rise sommessamente. “Accidenti, appena arrivato e già comincia a disubbidire. Un po’ di sana disciplina non gli farebbe male, vero Damon?”
Hazel si morse il labbro inferiore; il re e suo fratello si somigliavano nell’aspetto quanto nei modi.
Stessi lucidi capelli biondi -lunghi fino alle spalle quelli del sovrano, più corti quelli del principe-, stessi occhi cerulei, stessi lineamenti decisi, identiche le labbra morbide, medesimo sorriso crudele.
Stessa perversa follia.
Hazel, smise di divincolarsi intuendo che sarebbe stato peggio se avesse continuato. “Chiedo perdono. Sono stato colto di sorpresa…”, la voce gli si incrinò leggermente mentre il suo sguardo tornava sull’uomo accanto a Leandro. In ginocchio, a malapena cosciente, sul corpo i segni evidenti di una lunga ed accurata tortura.
Ilay, l’alchimista di corte. L’uomo che lo aveva accolto e cresciuto quando non aveva più nessuno su cui contare.
Il sovrano fece un sospiro divertito. “Lo immagino”, disse. “Vedi, il buon vecchio Ilay ci ha assicurato che sei il suo degno successore dopo la piccola punizione che ho dovuto infliggergli per aver fatto fallire clamorosamente l’ultima missione che gli avevo assegnato.” La mano libera scivolò sul petto di Hazel, accarezzandolo da sopra la camicia. “Avrebbe dovuto avvelenare il sovrano della Corte Ovest facendola sembrare una morte per cause naturali; ma questo vecchio stupido e mezzo cieco non è stato in grado di farlo. Ecco perché mi sarebbe servito un nuovo alchimista.” Tracciò con le dita dei cerchi invisibili sul petto del giovane, languidamente. Quello che sentiva gli piaceva. “E’ un vero peccato che tu non sia all’altezza”, concluse, lasciandolo.
Hazel si voltò a guardarlo, per distogliere gli occhi dallo spettacolo alle sue spalle. “Sono davvero desolato, maestà”, mormorò, abbassando il capo. “Mi è concesso tornare alla mia dimora, ora?”
“Non così in fretta”, lo interruppe Leandro, sogghignando. “Se non sbaglio si era parlato di una punizione…”
“Infatti”, convenne il sovrano, sgranchendosi le dita. “Speravi che me ne fossi dimenticato, vero?”
“N…No, maestà”, mormorò Hazel, iniziando a sudare freddo.
“Bene. Spogliati.”
“C…come?Ma…”
Il re fece un sorriso malevolo, notando la sua titubanza. “Non te lo sto chiedendo, te lo sto ordinando. Spogliati.”
Hazel deglutì; le lunghe dita tremarono mentre cominciava a slacciare esitante i bottoni della camicia. Non poteva rifiutare ed un ulteriore attesa non avrebbe fatto altro che innervosire l’altro. Chiuse gli occhi, per la vergogna, mentre l’indumento scivolava a terra.
“Completamente, mio giovane alchimista…” Il sovrano non si perdeva un solo movimento, salvo quando si voltò per raggiungere una delle pareti, ritornando con in mano una frusta. Piuttosto sottile, ma non per quello meno inquietante, e dal manico di cuoio intrecciato. “A quattro zampe, ora…”
Hazel era completamente in preda al panico. Ubbidì riluttante all’ordine di spogliarsi dl tutto, lasciando i pantaloni sul pavimento accanto alla camicia. Il secondo ordine fu più facile da eseguire perché le gambe ormai rifiutavano di sorreggerlo oltre.
Sperò che non gli chiedesse altro anche perché ormai non sentiva più niente, ogni rumore esterno era coperto dal battito del suo stesso cuore che pompava frenetico.
Fortunatamente Il sovrano sembrava soddisfatto. Si avvicinò ed afferrò la treccia bionda, tirandola con forza, costringendolo ad inarcare la schiena. Era meravigliosamente perfetto. Il piacere di avere qualcuno alla sua mercee raddoppiava se questi era anche desiderabile.
Socchiuse gli occhi, concentrandosi sul respiro ansante ed angosciato del ragazzo ai suoi piedi, assaporando come un dolce cremoso quell’attimo in cui, alla prima frustata, si trasformò in un ansito strozzato.
Amava quel suono.
Fece schioccare di nuovo la frusta. E ancora. Lasciava scorrere pochi secondi tra un colpo e l'altro, senza lasciarlo riprendere fiato. I respiri spezzati divennero gemiti. Ah! Avrebbe voluto farlo urlare ad ogni colpo di frusta, ma sarebbe stato un vero peccato segnare quella meravigliosa schiena in modo indelebile, così si fermò. Il languore dell'eccitazione gli annodava lo stomaco, facendolo ansimare al pari della sua giovane vittima che tremava, i muscoli contratti nell'attesa di una nuova frustata.
Il sovrano si abbassò, appoggiando un ginocchio a terra e lasciandogli la treccia. Appoggiò la mano tra le sue scapole, accarezzandolo gentilmente, poi la sollevò e fece scorrere le lunghe unghie curate lungo la spina dorsale non tanto forte da graffiarlo, ma sufficiente a strappargli un gemito di sofferenza. "Hai imparato la lezione, mio giovane alchimista?" chiese, beffardo.
Hazel annuì, freneticamente. Dio, non era mai stato così in ansia in tutta la sua vita.
Damon fece schioccare la lingua, soddisfatto. "E' dannatamente carino, non trovi, Leandro?"
"Trovo, trovo", rise il principe, girandogli attorno e trascinando il povero Ilay con sé. "Che vuoi fare, lo lasciamo andare oppure vuoi giocarci ancora un po'?"
Il sovrano rise, una risata che fece gelare ad Hazel il sangue nelle vene. "Ho una gran voglia di giocarci, effettivamente", rigirò la frusta tra le dita andando a far scorrere la spessa impugnatura di cuoio lungo la spina dorsale del giovane, soffermandosi là dove la schiena lasciava il posto alla rotondità delle natiche, poi scivolò più giù, premendo leggermente contro l'apertura del giovane alchimista che sgranò gli occhi, irrigidendosi. "N…..", mugolò, serrano le labbra per trattenere quell'istintiva protesta; che però non sfuggì Al re.
"Hai forse detto, no?", chiese, con un sorriso perfido. "Leandro, secondo te ha detto no?"
Il principe annuì, altrettanto divertito. "Ha proprio detto di no", disse, abbassandosi per prendere il viso del giovane alchimista tra le dita, facendoglielo sollevare. "Mai dire di no al re", disse, proprio mentre il sovrano spingeva con forza l'impugnatura della frusta, penetrandolo con essa.
Un grido di dolore, nemmeno lontanamente comparabile ai gemiti di prima, risuonò nel sotterraneo.
Quasi il verso di un animale agonizzante.
Damon socchiuse gli occhi, soddisfatto; erano quelle le urla che voleva sentire.
Hazel graffiò il pavimento di pietra con le unghie, all’istintiva ricerca di un appiglio, qualcosa a cui aggrapparsi. Ma non trovò nulla, solo la fredda pietra.
Tuttavia arrivò a trovare quasi liberatorio quel dolore, nonostante fosse atroce. Umiliazione, paura, apprensione e ansia erano state spazzate via da quel dolore lacerante; c’era solo quello, in quel momento, di cui preoccuparsi. Non più il ghigno beffardo del principe, né i loschi propositi del sovrano, che con sadica gioia sembrava intenzionato a stuprarlo con quel ruvido e nodoso arnese ancora a lungo.
Damon invece non era dello stesso parere, infatti l’eccitazione ebbe il sopravvento sui lucidi propositi di continuare a torturarlo. Sfilò la frusta per l’ultima volta, andando a liberare la propria erezione per spingersi poi dentro il giovane.
Hazel rantolò, boccheggiando. Un involontario sospiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra.
Era sempre doloroso, ma senza ombra di dubbio l’erezione del sovrano era di gran lunga meno terribile dell’oggetto con cui l’aveva violentato fino a quel momento.
Damon si abbassò sulla schiena del giovane, mordendola, beandosi di ogni più piccolo gemito di sofferenza.
Tuttavia non gli bastava. Non ancora.
Quel ragazzo scatenava in lui una voglia immane si possederlo completamente. Corpo, mente e volontà.
Voleva averlo completamente a sua disposizione ogni volta che ne avrebbe avuto voglia.
Si scambiò un’occhiata d’intesa col fratello, che osservava la scena con gli occhi lucidi di brama, poi mise un braccio attorno alla gola del giovane alchimista, tirandolo per costringerlo ad alzarsi in ginocchio facendo aderire la schiena contro al proprio petto.
“Saresti davvero un ottimo acquisto”, sussurrò al suo orecchio, andando a sfiorare con la mano libera il membro del giovane che, indipendentemente dalla sua volontà, stava cominciando a risvegliarsi.
“E’ un vero peccato che tu non voglia unirti alla mia corte. Vorrà dire che trarrò più piacere possibile da questo nostro breve incontro…”
Strinse con forza uno dei capezzoli dell’alchimista, incurante dei suoi gemiti di dolore. “E sai cosa mi eccita più di tutto?”, chiese prendendo il suo viso con una mano e costringendolo a sollevare la testa verso Leandro, che aveva sfoderato un pugnale, puntandolo alla gola del vecchio Ilay.
“Dare un ordine e veder morire una persona l’attimo dopo. E’ la cosa più eccitante che ci sia, l’avere il potere sulla vita e sulla morte…”, sogghignò.
Hazel sgranò gli occhi. “No!”, rantolò.
“Un altro no? Siamo coraggiosi a quanto pare”, sogghignò Damon. “E sentiamo, cosa mi offri in cambio della sua vita?”
Hazel deglutì a vuoto, rendendosi conto che era quello l’obbiettivo del sovrano, fin dall’inizio. “Qualsiasi cosa…”
“Qualsiasi?”
“Si…”
“Allora sei mio, giorno e notte…”, rise Damon, crudele. Afferrò con i denti uno degli anellini dorati che ornavano le orecchie del giovane, tirandolo fino a strappargli un gemito. “Ne vale davvero la pena? Guardalo, è un vecchio quasi cieco, secondo me non gli rimane nemmeno molto da vivere. Davvero sei disposto ad obbedire a qualsiasi mio ordine futuro, per lui?”
Hazel deglutì, prima di annuire. La risata del sovrano lasciò intendere che era esattamente quello a cui puntava dall’inizio. Lo spinse di nuovo con la faccia contro al pavimento, tenendogli una mano sulla nuca e riprendendo a spingere.
Hazel si lasciò sfuggire un gemito. Nonostante il sovrano cercasse di fargli intenzionalmente più male possibile, andava inevitabilmente a colpire un punto che gli procurava, seppur in mezzo all’agonia, delle scosse di intenso piacere. Quell’ultima umiliazione fu la peggiore di tutte. Raggiunse un agonizzante orgasmo poco prima del sovrano stesso, che gli regalò una risata beffarda e si sfilò da lui, dopo avergli morso una spalla tanto forte da lasciargli il segno, quasi a volerlo marchiare. Si diede una sistemata, prima di chinarsi su di lui. “Allora benvenuto a palazzo, mio nuovo alchimista”, rise sarcastico, accarezzando con inaspettata delicatezza la schiena segnata dalla frusta, prima di voltarsi e lasciarlo lì, uscendo dalla sala, seguito dal fratello.
Hazel chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento, per non dare al sovrano quell’ulteriore soddisfazione, traboccassero, bagnandogli le guance.
Una mano gentile gli accarezzò i capelli. Sollevando lo sguardo incrociò quello opaco e velato di lacrime di Ilay. Con un sospiro tremante fece forza con le braccia, rannicchiandosi accanto a lui, posandogli la testa in grembo ed abbracciandogli la vita.
Aveva letto in quegli occhi l’orrore per ciò che lo aspettava d’allora in poi…






 
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koa-chan
view post Posted on 1/5/2012, 13:23




Mi piace sempre molto il tuo modo di scrivere e il fatto che tu sia riuscita a mantenere il tuo stile anche in una storia molto più hot e, se me lo concedi, anche un po' perversa; è davvero ammirevole. Non ricordo nei dettagli il contest, ma penso che tu abbia centrato i promt a giudicare da quelli che hai scelto.
Per quel che riguarda la trama invece, dati i promt scelti mi aspettavo qualcosa del genere, ma come già mi è successo sono rimasta molto colpita dalla caratterizzazione dei personaggi, davvero penso sia uno dei tuoi maggiori punti di forza, anche se i promt erano molto precisi e non lasciavano molta libertà tu sei riuscita a non cadere nel banale nel creare questi personaggi, in particolare mi è piaciuto il re. Bella anche la scelta dei nomi.

In bocca al lupo per il contest ;)
Koa
 
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Mirai
view post Posted on 2/5/2012, 20:24




Grazie ^-^
In effetti è stata una bella sfida perchè è un genere totalmente fuori da quello che prediligo. Sono molto più per le scene consensuali, non necessariamente soft, perchè ne ho scritte anche di violente(Soprattutto se teniamo conto che amo particolarmente scrivere di creature come Vampiri, demoni, naga ecc... che sono notoriamente passionali diciamo XD) ma comunque raramente (anzi, mai °w°) non sono consensuali quindi mi sono trovata a scrivere qualcosa di completamente nuovo XD
Riguardo ai personaggi sono soddisfatta di riuscire a caratterizzarli come desidero (me l'hai confermato XD) sono molto pignola e severa quando si tratta di personaggi, sia con me stessa che con gli altri, perchè sono convinta che siano una delle colonne portanti di una buona storia :santa.gif:
 
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view post Posted on 3/5/2012, 01:46
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non so che dire... fantastica *^*
Sadica, perversa, ma scritta davvero bene. Il due reali sono infidi, crudeli, sadici, e pure due galletti, non so, il re mi sembrava tanto un ragazzino in attesa delle conferme del fratello saggio... o forse è solo una mia impressione, Forse sua maestà cercava solo di coinvolgere il principe, ad ogni modo come sovrani sono davvero crudeli, mentre Hazel mi fa una tenerezza immensa, anche se il suo sacrificio gli rende onore.
Immagino anche la sofferenza di Ilay che è stato salvato proprio grazie a quel sacrificio.
Insomma, complimenti per la storia e buona fortuna per il contest ^^
 
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Aborted_666
view post Posted on 11/6/2012, 18:20




Visto che ormai il contest sembra andato a quel paese, mi limito a commentarti la storia.
Vorrei stendere una valutazione fatta coi fiocchi, seguendo la griglia di valutazione che avevo preparato apposta. Cercherò di finirlo il prima possibile, visto che è passato un sacco dalla scadenza del contest. ^-^
Intanto ti dico che l'ho letta e m'è piaciuta un sacco. **
 
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Mirai
view post Posted on 11/6/2012, 18:41




haha, okei, grazie ^w^
Ormai mi ero rassegnata, spero che quello di Amore e morte vada meglio XD
 
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NonnaPapera!
view post Posted on 11/6/2012, 18:55




L'ho finalemtne letta anche io^^ che dire, mooolto violenta ma al contempo dannatamente coinvolgente. In un certo senso l'hai lasciata in sospeso nel finale, perciò io spero in un riscatto sanguinolento in futuro :P
 
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6 replies since 30/4/2012, 21:26   82 views
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