Titolo: Window
Fandom: Originale
Capitoli: 1/1
Genere: Romantico, Erotico
Rating: 18+
Avvisi: La storia partecipa allo Zosiaco!Challenge di Fiumidiparole e al Contest "Solo discorsi diretti" indetto da NonnaPapera! sul Original Character Yaoi Forum. E' stata ispirata da una delle immagini del forum Disegni e Parole.
Window
"Abbiamo una casa."
"Sì."
"Ma abbiamo preso una stanza nell'albergo più caro della città."
"Sì."
"Il nostro palazzo è per caso saltato in aria?"
"Non mi risulta."
"Allora c'è qualcosa che mi sfugge?"
"Probabile."
"Lo immaginavo. E visto che siamo in argomento, potresti togliermi una curiosità?"
"Naturalmente!"
"Non eravamo venuti qui per mangiare?"
"Certo che mangeremo. Ho prenotato una cena a base di pesce, come piace a te. Ce la serviranno qui in camera."
"Capisco. Allora perché mi hai tolto la giacca e mi stai sbottonando la camicia?"
"Non ho mica detto che mangeremo subito."
"Adrian, sto iniziando a... aspetta! Non spingere. Se mi fai cadere..."
"Non ti lascerò di cadere, fidati di me."
"Guarda che io mi fido, ma ci sono dei momenti in cui ti prenderei volentieri a badilate."
"Badilate? E io che mi aspettavo di essere preso con qualcosa di molto più intrigante."
"Maniaco!"
"Non so di cosa tu stia parlando."
"Sto parlando delle tue mani nelle mie mutande. No, fermo. Adrian!"
"Lo sai che sei uno spettacolo, così? Girati, voglio vederti anche dietro."
"Non potevi farmi girare prima di abbassarmi i pantaloni alle caviglie? Così rischio di ammazzarmi."
"Te l'ho già detto, non ti lascerò cadere."
"Sì, sì, ho capito, dammi il tempo di... ma anche no! Siamo davanti alla finestra."
"Già. C'è proprio una bella vista da quassù, vero?"
"E ci sarebbe anche da laggiù se mi girassi."
"Tranquillo, siamo troppo in alto, nessuno guarderà qui."
"Adrian, perché diamine mi stai spingendo di nuovo?"
"Poggia le mani sul vetro."
"A parte che è freddo, non mi hai risposto."
"Pensavo fosse una domanda retorica."
"Te la do io la retorica! Ma ti stai aprendo i pantaloni?"
"Farlo con i pantaloni chiusi sarebbe troppo complicato anche per me."
"Fare cosa? Noi non faremo proprio... oh!"
"Dicevi?"
"Noi non... quello... fare... Adrian!"
"Hai idea di quanto sia bello stare dentro di te?"
"Adrian, ti prego!"
"Cosa c'è? Vuoi che mi muova più in fretta? Vuoi che ti tocchi?"
"Ti prego! Sì... letto... di più..."
"No, niente letto, credo proprio che resteremo qui. Ti eccita, vero?"
"Ahi! Mi hai morso il collo? E no, non mi eccita per niente."
"Bugiardo. Stai continuando a spingere i fianchi all'indietro, anche adesso."
"Io non..."
"Guarda giù, Daniel, guarda che bel panorama. Stiamo facendo l'amore davanti a tutta la città."
"Non... tu..."
"Sei così eccitato che non riesci nemmeno a parlare?"
"Tu... la mano."
"Quale mano?"
"Quella... più giù!"
"Vuoi che ti tocchi, vero? Ma non credo di averne voglia. Sarà molto più divertente vederti venire solo perché te lo sto sbattendo dentro."
"Adrian!"
"Vuoi che mi muova ancora più forte?"
"Ti prego!"
"Come desideri."
"Adrian!"
"Oh sì, così. E ora tocca a me."
"Sei un maniaco."
"Disse quello che era venuto sulla finestra."
"E di chi è la colpa?"
"Io parlerei più di meriti che di colpe."
"Comunque avremmo dovuto pulire, stanno per arrivare i camerieri con la cena."
"Con le tende tirate non noteranno nulla."
"Sì, ma lo vedranno domani."
"E ci invidieranno da morire."
"Dovresti pensare un po' di più alla tua reputazione, signor Presidente."
"E tu dovresti preoccupartene un po' di meno, mio giovane segretario."
"Perlomeno questa volta non c'erano i giornalisti."
"Sono stato attento, visto che so quanto ti dia fastidio finire sulle riviste scandalistiche."
"Faresti di tutto pur di scoparmi, vero?"
"Esattamente!"
"Sei un maniaco."
"Sì, ti amo anch'io."
