CITAZIONE (_Koa_ @ 12/3/2013, 14:50)
A me Nero Wolfe era piaciuto e mi era piaciuto anche il personaggio della giornalista, l'avevo trovato molto delicato e non forzato. Più che fintamente emancipata, mi era piaciuta proprio perché era una donna di inizio secolo, l'avevo trovata azzeccata, così come il resto della serie. Addirittura Sermonti che all'inizio pensavo fosse totalmente fuori contesto alla fine mi è piaciuto molto. Sarà che a me non è piaciuto per niente Boris, anzi meglio dire che detesto Boris. Forse è per questo...
Guarda, la mia opinione si basa fondamentalmente sul fatto che *quelli lì* non sono Nero Wolfe e Archie Goodwin, sono due tizi casualmente loro omonimi che, per motivi neanche troppo validi, si sono trasferiti da New York a Roma. Non ho ritrovato in loro i personaggi del canone, perché Wolfe qui è stato esageratamente addolcito, mentre Goodwin l'ho sempre visto come uno che flirta con le donne solo per appagare la propria vanità personale, non è nel suo IC innamorarsi, tantomeno di una come la giornalista.
Tra l'altro, ho trovato anche molto forzati tutti i cambiamenti che hanno apportato per adattare i racconti originali al contesto modificato (tipo i famosissimi cinesi di Trastevere
Non che non ce ne fossero in Italia a quel tempo, ma non così tanti, si vedeva troppo che avevano cercato di mantenere l'idea della vera Chinatown di New York).
Qualche esempio: qui i due poliziotti erano l'apice della stupidità, mentre Kramer del canone non è tonto come un canon!Lestrade, per intenderci. Oppure il fatto che non ci fossero Fritz e Theodore, i domestici originali, oppure tutti i vari assistenti secondari di Wolfe con le loro peculiarità (Saul Panzer e i suoi travestimenti, il goffo Fred Durkin). Anche le personalità di diversi personaggi dei vari racconti sono state stravolte per esigenze di trama, a volte non proprio necessarie (mi ricordo un'episodio dove questa tale Lara/Clara Fox, che nel suo romanzo d'origine è una donna seria con un'incarico di responsabilità la cui onestà viene infamata da un'accusa falsa, qui era diventata la testimonial un po' frivola di prodotti da cucina in plastica o roba simile).
Come adattamento, devo dire che mi è piaciuto di più quello di fine anni 90 americano con Timothy Hutton nei panni di Goodwin, l'ho trovato più fedele al canone (anni fa lo replicavano su Rete4).
Però, lo sottolineo sempre, sono opinioni e sono soggettive, ci sta che la si possa pensare diversamente.