Lei, Questa flash partecipa al contest: "Slasher si nasce, scrittori di Slash si diventa!"

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Taila
view post Posted on 24/4/2013, 13:10




Titolo: Lei
Autore: Taila
Genere: Introspettivo, malinconico, erotico
Tipo: One-shot, FemSlash, flash fic,prima persona
Rating: Arancione (più per prudenza, che per vera necessità)
Conteggio parole:470
Note: Questa flash partecipa al contest: Slasher si nasce, scrittori di Slash si diventa!
Prompt scelto: L’educazione tante volte è vigliaccheria (Totò e Peppino divisi a Berlino)


Lei



Lei è qui vicino a me, bella e desiderabile, assolutamente disponibile.
Con un gesto elegante della mano destra, si porta una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio e mi guarda con quei suoi occhi grandi, illanguiditi. Con la scusa di terminare un lavoro ci siamo fermate oltre l’orario, lei ha portato una sedia accanto alla mia e mi si è seduta accanto, troppo vicina. L’ufficio è deserto e immerso nel silenzio, l’unica luce è quella sulla mia scrivania e tutto sembra gridare che è l’occasione perfetta, che non si ripresenterà più e che nessuno saprà mai nulla.
La camicetta blu che indossa ha i primi tre bottoni slacciati mettendo in mostra il suo decolleté, ha tirato su la gonna snudando le gambe e perfette: sa che sono attratta da lei e mi sta volutamente provocando.
Con la scusa di prendere una delle penne dal mio portapenne, si appoggia contro di me, schiacciando il suo seno contro il mio braccio e mi sfiora la mascella con la bocca. Mi volto verso di lei e nei suoi occhi vedo un inequivocabile desiderio, le labbra piene e rosse di rossetto sono dischiuse nel più languido degli inviti e ha già appoggiato la sua mano destra sulla mia coscia.
Bellissima e desiderabile come il frutto più maturo e succulento di un albero.
Deglutisco a vuoto e chiudo gli occhi, divisa tra il desiderio che provo per lei e il timore di lasciarmi andare a questa passione. Lei è libera come l’aria, non si pone alcun problema e ottiene sempre ciò che desidera e questa volta sono io quello che vuole. Basterebbe che allungassi la mano e potrei prenderla, averla per me e soddisfare così la voglia che ho di lei, ma non ho il coraggio di muovermi. La morale borghese in cui sono cresciuta è come una gabbia che non mi lascia libera, che reprime i miei desideri e mi soffoca. Fin dalla culla mi è stato insegnato ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e ciò che bramo io è di quanto più sbagliato esista. Da me ci si aspetta un matrimonio rispettabile e che metta al mondo uno o più figli, non che porti una donna dentro il mio letto. Lo so che mi nascondo dietro stupide giustificazioni e che quella che definisco la mia educazione tante volte è vigliaccheria, come adesso, paura di finire dalla parte sbagliata della barricata, ma non so comportarmi altrimenti. Il mio intero essere è stato plasmato dagli altri affinché mi uniformassi alla massa di esseri umani medi e non so come liberarmi di questa maschera che mi è stata cucita addosso.
Espiro e giro la testa verso il fascicolo, solo allora mi permetto di aprire gli occhi e scosto appena la sedia in un muto rifiuto. Aspetto che si allontani da me e comincio a lavorare rimpiangendo già l’occasione perduta.

Edited by Taila - 24/4/2013, 15:48
 
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